Così scompare l’arte della valle

Galliana Biazaci Nei giorni scorsi sono stato alla borgata Galliana di Cartignano. Questa borgata era molto interessante perché la parte che si affaccia verso la bassa valle era costituita da un notevole complesso di costruzioni medioevali

Una parte é stata incendiata nel 1944, ma molto restava ancora fino a quando ristrutturazioni effettuate alcuni anni fa hanno demolito la maggior parte degli antichi muri ed un affresco di Boneto. Allora una finestra gotica con i caratteristici sedili ricavati nello spessore del muro é persino stata ridotta in schegge a colpi di mazza con uno sforzo degno di miglior causa! Durante queste demolizioni é apparso un affresco quattrocentesco che è stato attribuito ai fratelli Biazaci e che rappresenta una Madonna in trono con la scritta gotica “… fecit fieri mEIfredus GAVIGLI ad laude dei et …”. Si trova su un muro di cui con grandi sforzi si è evitata la demolizione. Un adiacente pilone votivo con affreschi ottocenteschi del saluzzese Gauteri è invece stato abbattuto.
A poca distanza in una costruzione in rovina si trovano altri dipinti databili intorno al 1500 che rappresentano una Madonna intenta ad allattare e tracce di uno sfondo con fregi assai poco chiari ed una figura che sembra un guerriero in armatura. Purtroppo la costruzione su cui si trovano questi ultimi affreschi è ormai pericolante e invasa dalle sterpaglie, per cui è difficile e pericoloso avvicinarsi. Ho potuto constatare che mentre l’affresco è ancora nelle condizioni cattive ma restaurabili di qualche anno fa, lo stato dell’edificio è tale che in mancanza di un improbabile intervento la valle si avvia ancora una volta, nella più totale indifferenza, a perdere un elemento del suo patrimonio. Se si trattasse di una speculazione edilizia almeno qualcuno ci guadagnerebbe, ma qui si tratta di semplice incuria.
Mi si dirà che in questo periodo di crisi gli affreschi non sono il problema più serio a cui pensare. Se però consideriamo l’importanza del turismo nel futuro dell’economia della valle, non possiamo permetterci di perdere le sue principali attrattive.

Luigi Massimo