San Damiano Macra: l’acqua e i suoi utilizzi

convegno San Damiano Macra:l’acqua e i suoi utilizzi

Il 17/18 ottobre si è tenuto a S.Damiano un interessante convegno organizzato da Regione Piemonte – Direzione OO.PP. Difesa del Suolo Economia Montana e Foreste e Direzione Ambiente, Comunità Montana Valli Grana e Maira, Maira S.p.A., Politecnico di Torino – Dipartimento di Ingegneria dell’ambiente, delle infrastrutture e del territorio, Ordine degli Ingegneri della provincia di Cuneo.
Il Convegno tecnico-scientifico era finalizzato ad illustrare i tre progetti europei E2STORMED, SedAlp e ALIRHYS focalizzati sull’ambito territoriale della Valle Maira con la presentazione degli obiettivi, dei primi risultati e relativi contenuti. Il convegno è stato preceduto da escursione al bacino del Torrente Mollasco e da una successiva visita all’invaso e alla centrale idroelettrica di San Damiano).
Questi in sintesi i progetti in questione, progetti in cui la Valle Maira partecipa inserendosi così a pieno titolo in un circuito di finanziamenti europei finalizzati alla ricerca per un utilizzo ed una gestione migliore delle risorse idriche.

E2STORMED
Il progetto vuole migliorare l’efficienza energetica dell’acqua nel ciclo urbano e nell’uso abitattivo promuovendo soluzioni innovative in merito all’uso delle acque piovane nelle città dell’area Mediterranea.

SedAlp (Sediments management in Alpine basins)
Il progetto si focalizza sulla gestione integrata dei sedimenti da trasporto nei bacini dell’area alpina, è finalizzato ad una effettiva riduzione dei rischi legati ai sedimenti promuovendo la valorizzazione degli ecosistemi fluviali e riducendo gli impatti delle centrali idroelettriche. Vengono previste azioni pilota nei vari bacini idrografici delle Alpi di tutti i paesi coinvolti con l’obiettivo di monitorare il trasferimento di sedimenti e di legno in una vasta serie di bacini alpini.

ALIRHIS (Alpes Latines – Identification Ressources HYdriques Souterraines)
Conoscenza e monitoraggio delle risorse idriche sotterranee ponendo in relazione i parametri di alcune sorgenti significative con i valori delle precipitazioni e della fusione nivale. Strutturazione dei dati per una migliore informazione rivolta all’ottimizzazione della conoscenza e della gestione delle sorgenti.

Di particolare interesse il dibattito, organizzato nella seconda giornata del convegno, a cui ha partecipato una qualificata rappresentanza dell’ENEL, oltre alle istituzioni locali, e aperta al contributo della popolazione. Da questo momento sono emersi alcuni spunti interessanti. Il primo riguarda il futuro della diga di Combamala, bacino ad oggi inutilizzato e di cui la popolazione vorrebbe conoscere il destino. L’ENEL su questo argomento non ha chiarito più di tanto, però ha messo in evidenza che la concessione è in scadenza nel 2029, da cui si deduce che difficilmente si cimenterà in un investimento di riqualificazione, importante dal punto di vista economica, con appena una decina d’anni di sfruttamento certo. Secondo argomento interessante lo ha presentato sempre l’ENEL parlando della propria esperienza di sfruttamento delle risorse idriche in Val Ossola, in particolare della soluzione all’annoso problema del coordinamento dei vari soggetti istituzionali coinvolti, detto in sintesi della necessità di evitare che ogni comune della valle pensi ai propri specifici interessi. Ha presentato l’esperienza del Contratto di Fiume, ovvero di un unico momento contrattuale che coinvolge tutta una valle con l’obiettivo di coordinare gli interventi.

Da ultimo l’intervento di Roberto Colombero, Presidente della neonata Unione Montana, che ha ripreso il discorso del Contratto di Fiume parlando di un Tavolo di Concertazione tra i vari comuni della valle in modo da armonizzare le attività di sfruttamento delle risorse idriche.

R.D.