Aree Interne. Istruzione e Formazione

casa Il Consiglio dell’Unione Montana Valle Maira venerdì 10 marzo ha definitivamente approvato il documento Strategia Aree Interne con una larga maggioranza, tre consiglieri contrari e un astenuto sui 14 presenti.

Nel numero scorso del giornale si era parlato del piano nelle sue linee generali, ora incominciamo ad entrare nei singoli capitoli e nelle varie aree tematiche di intervento contenute nel documento. Il primo pilastro della Strategia prevede il rafforzamento dei servizi essenziali dedicati alle popolazioni locali attraverso 3 ambiti: istruzione e formazione, trasporto pubblico, servizi socio-sanitari.
Cosa prevede il piano per il capitolo “Istruzione e Formazione”? Istruzione e formazione sono evidenziati come elementi fondamentali per lo sviluppo dell’area e gli interventi sono pensati per rispondere ad alcuni problemi strutturali come la scarsa consistenza numerica di docenti e alunni, il frequente turnover del personale docente, la “distanza digitale” rispetto ad altre zone, la poca rispondenza degli indirizzi di istruzione secondaria e professionale alle specificità e alle produzioni del territorio. L’articolazione della strategia individua delle azioni di tipo generale per tutta l’area come incrementare l’organico degli insegnanti, incentivare la permanenza dei docenti (es. messa a disposizione di spazi abitativi a canoni agevolati), favorire la collaborazione tra scuole e realtà economiche, innovazione tecnologica digitale nella didattica.
Oltre a queste azioni generali sono previsti poi interventi specifici locali previo approfondimento di fattibilità e sostenibilità gestionale: mantenimento di plessi di ridotte dimensioni e di pluriclassi (ristrutturazione scuola elementare di San Damiano), attivazione di nuovi plessi mediante recupero di strutture come la realizzazione del “micronido” a Valgrana, creazione di spazi di studio e co-working sia in valle sia a Cuneo per gli studenti delle superiori, accorpamento di plessi esistenti in “nuove scuole di valle per il territorio” sul modello già operante della scuola di valle di Monterosso Grana.
Il progetto di costruire una nuova scuola di valle a Prazzo, abbattendo una parte della ex Caserma Pisacane che accorpi la scuola primaria presente in loco con la scuola secondaria di Stroppo, è rivolto a migliorare l’offerta di servizi scolastici con strutture innovative per gli scolari dell’alta valle e per attrarne anche dal fondovalle e dalla pianura. Il complesso pensato a misura delle nuove tecnologie digitali dovrebbe comprendere, oltre una sezione di scuola primaria per l’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, anche una mensa attrezzata con un proprio centro cottura ed una foresteria dedicata ad ospitare gli alunni e gli insegnanti che optino per l’alloggiamento in valle durante la settimana.
E’ prevista anche la realizzazione di spazi per lo svolgimento di corsi di formazione e aggiornamento su temi e materie legati ai mestieri e alle tradizioni locali. Gli edifici sono progettati a risparmio energetico di tipo passivo e ottimizzazione con utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, costo preventivato 3,5 milioni di euro, gran parte su Fondi Europei di Sviluppo Regionale e parte con altre forme di finanziamento. Oltre la dimensione strutturale il progetto prevede percorsi formativi articolati per fasce d’età (da 0 a 6 anni, 6/10 anni e 11/18 anni) attraverso il sostegno anche a progetti condivisi scuola-famiglia per la conoscenza del territorio, gemellaggi con altre aree che sperimentano modelli innovativi, creazione di uno “sportello” famiglie insegnanti.
Dopo la scuola dell’obbligo il piano individua proposte formative mediante la collaborazione con altri enti, istituti ed aziende, progetti di alternanza scuola-lavoro, “spazi di collaborazione” nelle due vallate attrezzati dal punto di vista digitale e pensati per sviluppare formazione/ricerca sul territorio e di collegamento con altre aree per diplomati e laureandi/laureati, corsi di formazione e aggiornamento professionale per adulti. L’attivazione di questi percorsi è legata a collaborazioni attivabili con altre agenzie formative operanti in valle come l’ Azienda Formazione Professionale AFP e l’Istituto Alberghiero di Dronero, ipotizzato anche con l’azienda FALCI un progetto di riscoperta e sviluppo di lavorazioni legate al ferro battuto.
Con due Università sono già in corso collaborazioni collegate alle finalità della Strategia Aree Interne: l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ha previsto un accordo per l’individuazione e la promozione di “un paniere” di prodotti alimentari selezionati ed eccellenze locali, UNIMONT di Edolo (BS), che già collabora con la scuola di Monterosso, dovrebbe permettere alle due scuole di valle di diventare “antenne territoriali” dell’Università della Montagna per la certificazione dei percorsi formativi a distanza attraverso le infrastrutture tecnologiche localmente a disposizione.
Questo primo capitolo mette in luce come sia da pensare un cammino di transizione e di ottimizzazione da quanto esiste già oggi alle future realizzazioni previste, per esempio dalla Scuola Convitto di Stroppo alla futura Scuola di Valle a Prazzo, e come questo passaggio debba prevedere il coinvolgimento di tutti gli interlocutori direttamente o indirettamente interessati. I temi dell’istruzione e della formazione che riguardano i giovani, e quindi il nostro futuro, sono alla base di ogni sistema e la valle dovrà cercare su aree interne (e non solo) di “fare sistema”.
Questo piano strategico ricordiamolo ha come obiettivo generale il miglioramento della qualità di vita dei residenti nell’intera area delle due valli Maira e Grana e di coloro che saprà col tempo attrarre.

Mario Piasco