Ponte della discordia

Pro Si riaccende il dibattito sulle vicissitudini del Ponte Nuovo

LA VICENDA – In seguito ai lavori di impermeabilizzazione e risistemazione del manto stradale del settembre 2016, emersero fin da subito preoccupazioni sulla bontà dell’operato; come testimonia Simone Demaria, residente in Borgo Sottano: “sotto le arcate scendeva acqua, a dirotto; preoccupato, chiamai immediatamente il vicesindaco Alessandro Agnese”. Mentre le segnalazioni dei cittadini andavano moltiplicandosi, il Comune convocò nell’ottobre del medesimo anno un paio di tecnici della Provincia per appurare l’entità del danno causato dalle infiltrazioni di acqua piovana ed elaborare un piano di messa in sicurezza dell’infrastruttura.

L’11 aprile 2017, sei mesi dopo circa, venticinque residenti in Piazza S. Rocco e vie attigue inviarono una lettera di appello al Prefetto di Cuneo, lamentando la durezza d’orecchi dell’amministrazione locale alle numerose segnalazioni verbali e l’inutilità dell’opera di pulizia delle caditorie portata a termine dagli addetti provinciali nei mesi addietro. Non tardò la risposta del primo cittadino Livio Acchiardi, che in un’intervista a Targatocn del 14 aprile tentò di tranquillizzare i residenti di Borgo Sottano, notificando la richiesta di intervento inviata alla Provincia (entità governativa competente della manutenzione del Ponte Nuovo), per la cui attuazione sarebbero state necessarie temperature tardo-primaverili. Nell’estate del 2017, la Sisap S.a.s. di Savigliano si aggiudicò l’appalto, ed una squadra di tecnici ripulì il marciapiede e ne completò l’impermeabilizzazione.

Nonostante le operazioni di controllo dell’infrastruttura siano giunte ad un termine, pare che sia cosa ancora non semplice trovare una soluzione di equilibrio tra gli abitanti di Borgo Sottano ed il Comune. “Dopo i lavori del 2017, il fenomeno di infiltrazione è stato notevolmente ridimensionato; ciononostante, anche in quell’estate il ponte trasudava acqua” afferma Simone Demaria. “La situazione attuale non è confortante: i mattoni, per buona parte, sono soggetti a sfaldatura. Noi residenti, tutte le mattine, quando recuperiamo le nostre automobili parcheggiate sotto le arcate del ponte, troviamo piccoli frammenti di mattone e calcinacci; essendo stati per parecchi mesi in balìa delle piogge, e per anni in un ambiente completamente asciutto, adesso, si stanno sfaldando. Inoltre, sono apparse ampie macchie biancastre sui piloni e all’intradosso della volta, prima non così evidenti; non sentendoci tranquilli, abbiamo segnalato il Ponte Nuovo sul sito del Codacons, associazione senza scopo di lucro in difesa dei diritti di utenti e consumatori”.

Il portavoce dei residenti di Borgo Sottano certo non nasconde la sua insoddisfazione: “ad oggi, nessun rappresentante delle istituzioni è mai sceso a Borgo Sottano per chiarire lo stato di avanzamento dei lavori. Inoltre, dopo la prima impermeabilizzazione, abbiamo trascorso mesi in attesa di un interessamento delle autorità competenti: il problema è stato sminuito dalla Giunta comunale, e portato in Consiglio dall’opposizione solamente su appello dei residenti, dopo lunghe lamentele inascoltate. Anche la Provincia, a distanza di tempo, si è resa conto che l’intervento non era stato eseguito a regola d’arte: la successiva posa dei sigillanti sui marciapiedi si è manifestata per quello che era realmente, una malcelata ammissione di colpa”. Molte sono ancora le domande sospese: “siamo certi che questi due interventi possano considerarsi risolutivi? Quando e da chi sono state controllate le arcate centrali sul fiume Maira? Perché l’amministrazione locale si dimostra così inerte, perché non è riuscita a farsi seriamente carico della questione presso gli uffici provinciali? Il Ponte Nuovo è un punto nevralgico per la viabilità della Valle Maira, risalente al 1914: eppure, non ci risulta che le condizioni di ammaloramento dell’infrastruttura siano sotto monitoraggio, né si siano informati i residenti. Noi cittadini, come possiamo fidarci se è questo l’impegno profuso nella manutenzione delle opere pubbliche?”

“Parto da un’utile premessa: oggi il Ponte non perde più acqua, nonostante abbia subìto la violenza dei temporali estivi” ribatte il vicesindaco Alessandro Agnese. “Ringrazio Simone per le segnalazioni fatte, ma era abbastanza evidente a tutti che qualcosa era andato storto nell’autunno 2016. La Giunta si è schierata in prima linea perché la Provincia intervenisse nell’opera di asfaltatura del manto stradale; in un primo momento, fino a prova contraria, non nutrivamo dubbi sulla qualità del lavoro svolto. Personalmente, non credo che la lettera al Prefetto abbia sortito l’effetto sperato; attribuisco piuttosto il merito del secondo intervento all’intermediazione del sindaco Acchiardi ed ai buoni rapporto di cui gode quest’ultimo presso gli uffici provinciali; se le richieste di un piccolo Comune avessero seguito il loro corso, molto probabilmente sarebbe andata peggio: i tempi di attesa della farraginosa macchina statale solitamente sono molto più dilatati, complice anche la scarsità di fondi da investire.

Non possiamo certo dettare noi l’agenda dei lavori all’ente locale a cui facciamo capo; piuttosto, dovremmo compiacerci del “pronto” intervento di quest’ultimo. Ero anch’io titubante” continua Agnese, “ma dobbiamo riconoscere tutti l’ottima riuscita dell’impermeabilizzazione. Talvolta qualche calcinaccio precipita: è la naturale conseguenza delle prime infiltrazioni, non vi è nulla di anomalo”. Nel tafferuglio che aveva fatto seguito il crollo del ponte di Genova del 14 agosto, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva chiesto alle Province di svolgere un ruolo di coordinamento dei Comuni affinché venissero raccolte le informazioni tecniche per i manufatti di loro competenza, ma c’erano state proteste per il poco tempo a disposizione. “Dopo la tragedia del Morandi, avevamo fornito i dati richiesti nelle scadenze previste, sebbene non fosse di nostra stretta competenza. L’Ufficio provinciale responsabile della viabilità ci ha garantito il buono “stato di salute” del ponte, sebbene si tratti di una conferma informale; piuttosto, abbiamo deciso di concentrare le nostre energie sul ponte di Tetti, dove è già stato fatto un primo sopralluogo: è in programma un piano di riprese con droni. Ad ogni modo, siamo tranquilli, il Ponte Nuovo viene costantemente monitorato dalla Provincia”.

Nell’auspicio che possa aver luogo un confronto diretto tra le parti, che si sciolgano i nodi di questo trafelato botta e risposta, la cittadina di Dronero può farsi vanto di un Ponte impermeabile all’acqua e madido di proteste.

a cura di Edoardo Riba