Grazie Luigi

luis Lo scorso 6 luglio, la scomparsa di Luigi Abello ci ha lasciati senza parole

Raccontare chi era Luigi Abello ai nostri lettori è quasi superfluo, senza esagerare possiamo dire che conosceva di persona quasi tutti gli abbonati e la gran parte di droneresi e valligiani, talmente erano vasti i suoi interessi e gli impegni che di volta in volta affrontava con passione. Luigi ha partecipato alla vita del nostro mensile – prima Drago, poi Dragone, ma per lui semplicemente “il giornale” – fin dai primi tempi, mettendo a disposizione la sua passione e competenza soprattutto per quanto riguarda la pagina sportiva. Calcio, bocce, carte, palla-pugno erano il suo “pane quotidiano” ma conosceva e seguiva tanti altri sport e tra questi, con particolare attenzione, anche il ciclismo.

Oltre a conoscerli e seguirli, calcio e bocce li ha anche praticati per moltissimi anni e con ruoli diversi. Giovanissimo giocatore nei tornei locali di calcio e nella Pro Dronero – per la quale ha sempre nutrito un grandissimo affetto – più tardi allenatore delle formazioni giovanili e poi le bocce. Forse proprio nelle bocce ha messo a frutto il suo impegno sportivo più grande contribuendo nel 1978 alla nascita della locale bocciofila (diventata poi ASD Valle Maira) dove ha assunto via, via ruoli tecnici e organizzativi determinanti, sia a livello locale che nazionale, portando la società alla conquista di innumerevoli titoli italiani e grandi soddisfazioni internazionali nella specialità Petanque. La sua grande capacità organizzativa, unità ad un’onesta intellettuale non comune, ha fatto di lui il motore di innumerevoli tornei e gare locali, sempre ottimamente riuscite, con grande successo di iscritti e di pubblico. Un prestigio accresciuto negli anni, tanto che il suo nome era una “garanzia”, e siamo convinti di non esagerare.

Luigi, classe 1945, ha lavorato alle Falci – fabbrica simbolo di Dronero per molti anni – ininterrottamente dal termine della scuola dell’obbligo fino alla sudata pensione nel 1996. Negli anni di lavoro, affrontato anche questo con competenza e dedizione, non è mai mancato il suo impegno sindacale e politico nella CGIL e nella Sinistra locale. Impegno che è proseguito anche dopo, così come quello con la Compagnia di Sant’Eligio, il sodalizio che nella tradizione ha sempre accolto i lavoratori del metallo. Sempre conciliando tutti questi impegni con la propria vita famigliare. Dopo il pensionamento il suo impegno al giornale si è intensificato permettendoci di aprire al pubblico la Redazione ogni lunedì mattina, proprio il giorno in cui a Dronero c’è il mercato, garantendo così un contatto diretto con la gente, cosa che per lui era essenziale e che ha contribuito a radicare la presenza del mensile sul territorio. Oltre a questo fondamentale compito, Luigi scendeva in campo a fine anno – in prima persona e con grande impegno – a raccogliere gli abbonamenti per la nuova annata. Abbonamenti che, abbiamo ribadito più volte, sono fondamentali per la sopravvivenza del nostro piccolo mensile locale. E anche in questa particolare fase di lavoro, il suo successo era considerevole!

Accanto all’interesse sportivo ha curato, a partire dalla fine degli anni ’90, anche la raccolta di testimonianze di figure e mestieri che di lì a poco sarebbero scomparsi, di emigrati, di gente che è tornata in Valle; tutte messe insieme, riviste e corrette con i suoi tradizionali “strumenti di lavoro”: carta e penna! Sempre con carta e penna ha condotto ricerche presso l’archivio comunale e testimoni del periodo per una sintetica ma precisa storia dei principali fatti droneresi, visti anche attraverso le varie amministrazioni locali, dalla Liberazione al nuovo millennio e da ultimo ha lavorato con grande passione alla realizzazione del sogno della sua vita, quel libro “I nostri campioni” che raccoglie fatti e documentazione fotografica di cent’anni di sport locale e che ha visto la luce nel febbraio 2017. Un volume in cui Luigi ha profuso tutta la sua dedizione, preoccupato da una parte dell’investimento che il giornale affrontava per la stampa e confortato dall’altra dalla certezza di un buon successo.

Così è stato, il successo del libro è andato oltre le aspettative esaurite le prime 200 copie nei giorni della presentazione al pubblico ne abbiamo ristampate altre 600 copie, quasi tutte vendute. Vogliamo pensare che avere fatto da editore al libro sia stato un modo per ringraziare Luigi di tutto quanto ha fatto con grande discrezione e serietà per il nostro giornale.

La Redazione