Intervista ad Enrico Colombo,sindaco di Acceglio

coppelle Intervista ad Enrico Colombo Sindaco di Acceglio. Continua la nostra serie di interviste con i Sindaci del territorio, risaliamo la Valle e questo mese incontriamo Enrico Colombo, Sindaco di Acceglio.

Intervista ad Enrico Colombo Sindaco di Acceglio .

Continua la nostra serie di interviste con i Sindaci del territorio, risaliamo la Valle e questo mese incontriamo Enrico Colombo, Sindaco di Acceglio.

Colombo parla volentieri e senza neanche aspettare la prima domanda incomincia a raccontare la sua vita da primo cittadino “ Passo da 3 a 5 ore al giorno a dedicarmi alla cosa pubblica, sabato e domenica compresi, anzi soprattutto il sabato e la domenica perchè molti accegliesi sono presenti nel comune solo nel fine settimana e quindi il sindaco è molto richiesto proprio in quei giorni. Tutto questo per 700-800 euro al mese, ma lo faccio volentieri, fino alle ultime elezioni ero Consigliere di maggioranza, alle elezioni del 2013 ho deciso di fare il salto e di concorrere alla carica più alta. Sono stato eletto al ballottaggio, perchè ad Acceglio, caso più unico che raro, le due liste che hanno raccolto più consenti sono arrivate pari, hanno cioè raccolto entrambe lo stesso numero di voti, quindi si è dovuto ricorrere al ballottaggio.”

Dopo un anno di mandato vuole fare un primo bilancio ?
“Sono stato letto nel maggio 2013, dopo un anno sono assolutamente soddisfatto dell’esperienza, grazie anche alla buon grado di collaborazione che siamo riusciti a raggiungere con la minoranza, non è stato così da subito, ma, grazie ad un maggior coinvolgimento nelle decisioni, sono via via venute meno le diffidenze iniziali ed abbiamo così iniziato un percorso i collaborazione. In fondo abbiamo un obiettivo in comune, servire al meglio la nostra comunità.”

Quali sono i progetti in corso?
“ E’ passato solo un anno ma diverse le cose messe in cantiere, alcune di queste sono una continuazione di iniziative già impostate nella precedente tornata amministrativa.
Foresteria a Cuneo per studenti della valle, il progetto vuole creare a Cuneo una struttura ricettiva che permetta agli studenti del comune, che frequentano la medie superiori, di avere posti letto decorosi a prezzi economicamente vantaggiosi. L’iniziativa coinvolge anche la Fondazione CRC e parte dal comune di Acceglio con l’obiettivo di coinvolgere, poi, tutti i comuni della la valle.
Case in affitto a prezzi congrui. Il comune ha un importante patrimonio abitativo, il progetto è quello di mettere queste case a disposizione del mercato immobiliare in modo da rendere attrattivo spostare la propria residenza ad Acceglio. Faccio un esempio concreto, immaginiamo un operaio residente nel fondo valle con uno stipendio mensile i 1.000-.1200 euro che debba pagare un affitto di 300-350 euro al mese più le spese. Se ad Acceglio può affittare a 70-80 euro al mese e riesce a condividere con altri le spese di viaggio per raggiungere il fondo valle, forse può incominciare a considerare economicamente conveniente prendere casa nel comune che amministro.
Distributore di carburanti. Siamo a buon punto per acquistare, come Comune, il distributore oggi chiuso e gestirlo come servizio pubblico con prezzi assolutamente concorrenziali.

“In valle abbiamo la grande necessità di rivitalizzare il tessuto sociale, detto più semplicemente mancano le persone ovvero ci sono le opportunità economiche ed il lavoro, ma le maestranze non risiedono in loco e si spostano in base alle necessità. Il risultato è che nei periodi d bassa stagione turistica la Valle è spoglia, non sai neanche dove andare a prendere un caffè. L’economia non può limitarsi al solo comparto turistico-ricettivo, peraltro molto importante e fondamentale per i numeri, c’e’ bisogno di ricreare una rete di piccole attività artigianali, dal fabbro, all’idraulico, all’elettricista per ricreare con essi un tessuto sociale che si è disgregato negli anni.
In questo disegno la possibilità di avere energia elettrica con lo sconto del 50% grazie alla convenzione con Maira Spa, può rappresentare un ottimo incentivo.”

In un periodo di ristrettezze, in cui i trasferimenti dello Stato tendono a diminuire sempre di più come pensate di reperire i fondi necessari per queste iniziative.
“Il Comune di Acceglio ha creato una Fondazione, è un progetto partito nel 2012 che si sta finalmente concludendo. L’idea base è stata quella di impiegare i fondi derivati dalla concessione per la realizzazione della centrale sul torrente Maurin, in totale circa 230.000 euro, evitando che si polverizzassero in asfaltature, illuminazioni e festeggiamenti vari. La cifra va a creare il capitale e si investono i proventi della rendita del capitale stesso, in questo modo si continuano a godere i benefici di questa opportunità negli anni.
In fondo ci siamo ispirati a quanto fatto agli inizi del ‘900 con la Fondazione Davide Calandra, cittadino accegliese che lasciò un importante patrimonio al Comune, patrimonio che servì per finanziare, con un meccanismo analogo, le borse di studio per i giovani accegliesi meritevoli. Negli anni ’30 l’allora Podestà, vuoi per intuizione, vuoi per destino, decise di utilizzare tutto il capitale per la costruzione di due edifici scolastici che ancora oggi costituiscono un importante patrimonio per il Comune. Grazie a questa operazione venne evitato che il capitale si azzerasse con la svalutazione del dopoguerra. Corsi e ricorsi storici.
A proposito del lascito Calandra voglio ricordare un aneddoto. In quel di Acceglio si trova un cippo privo del busto che naturalmente dovrebbe trovarsi sulla sommità, la vulgata dice che si tratterebbe del busto in onore del pittore Matteo Olivero, monumento progettato, ma mai concluso. In realtà il busto che manca è proprio quello del benefattore Davide Calandra, il motivo per cui non è mai stato sistemato al suo posto va cercato in una postilla del suo testamento in cui vincolava il proprio lascito all’assenza, negli organi di amministrazione del patrimonio, di un qualsiasi rappresentante del clero. Evidentemente questa vena anticlericale non piacque al Parroco che usò tutta la sua influenza perchè il monumento non venisse mai concluso, da qui il cippo rimasto senza busto”

Arriviamo alla fine di questa piacevole chiaccherata, come possiamo concludere ?
“In valle si respira un bella aria, i Sindaci sono motivati, hanno voglia di fare, sono finiti gli anni cupi in cui aleggiava una diffusa rassegnazione. Oggi la gente che si occupa della cosa pubblica, e non solo, ci crede. Crede cioè alla possibilità di un recupero sociale della Valle. C’è un bellissimo senso di comunita’, il compito dei Sindaci è quello di sostenere tutto questo difendendo, in tutti i modi possibili, il livello dei servizi a cominciare dal trasporto, entrato in crisi nel 2013, ma in via di soluzione grazie ad un nuovo approccio nella gestione del servizio, fatto in economia e non più delegato ad un fornitore unico, la Benese.
L’Unione dei Comuni puo’ essere una occasione importante, purche’ si sappiano migliorare i servizi unendo le forze e pensando ad un modo nuovo di lavorare che sfrutti la dematerializzazione dei documenti per consentire di superare le distanze e la dispersione del territorio.”

Sarà vero o no, saranno forse solo parole, però anche in questa intervista è palpabile la fiducia, l’ottimismo, la voglia di fare, una progettualità per certi versi inattesa. L’idea della Fondazione come strumento finanziario della comunità è estremamente interessante e offre una risposta ai tagli dei trasferimenti statali. In fondo è un sano ritorno alle origini, laddove le comunità locali invece di piangere e batter cassa, si danno da fare, sfruttano al meglio le risorse locali, in questo caso l’acqua, e trovano così le risorse necessarie per finanziarsi. Forse Dronero, su questo argomento dovrebbe fare una attenta riflessione.
Quasi di altri tempi la dichiarazione di disponibilità del primo cittadino che lavora soprattutto il Sabato e la Domenica per venire incontro alle esigenze dei cittadini, chissà perchè, ma vengono subito in mente gli orari di tanti uffici comunali che aprono al pubblico solo dalle 10 alle 12 e, a partire dalle 13 del Venerdì, “tutti a casa”.

Massimo Monetti