Montagne nuove

Questo mese usciamo dalla Valle ma non andiamo lontano. Parliamo di due comuni entrambi montani ed entrambi in provincia di Torino, due idee di rilancio che puntano sull’ambiente e sulla scuola.


Uno, Lemie in Val di Viù (Valli di Lanzo) a quota 960 m con poco meno di 200 residenti, ha messo a punto un progetto di taglio selettivo dei boschi, sia di privati che di proprietà comunale, che consenta di immagazzinare carbonio. Si tratta di un’idea tutto sommato semplice: dare un valore economico a ciò che i boschi fanno da sempre, ripulire l’aria aiutandoli, allo stesso tempo, a farlo ancora meglio. In pratica, il Comune, fra i primi in Italia, ha la possibilità di vendere crediti di carbonio sul mercato libero alle aziende che devono compensare le emissioni e contemporaneamente può migliorare la gestione dei boschi con i finanziamenti delle stesse aziende inquinanti che in questo modo certificano la compensazione delle proprie emissioni dannose per l’ambiente. Il progetto – definito “Piano forestale aziendale” – è a medio termine (15 anni) e presuppone un recupero complessivo di oltre 8mila tonnellate di CO2 emessa.

Il comune di Ronco Canavese, stessa quota e poco più di 300 residenti, ha deciso invece di investire sulla scuola. Parte da lontano questo intervento, da quando nel 2007 il paese ha perso la scuola primaria statale ed ha deciso di ricorrere ad pluriclasse comunale avviata con l’aiuto dell’Unione montana Valli Orco e Soana, attraverso fondi regionali per le “scuole di montagna”. Quella scelta si è dimostrata vincente non solo perché ha evitato il trasferimento giornaliero degli allievi, che nel frattempo sono anche aumentati, nella statale a fondovalle, ma dal solo mantenimento della scuola si è andati oltre.

Il «Bonus scuola» insieme a Valprato, le Lavagne Interattive Multimediali (LIM), le attività extra (musica, sport invernali e l’inglese nella settimana di scuola all’aria aperta), l’insegnamento del francoprovenzale, la dotazione di un notebook per ogni alunno e il registro elettronico grazie alla collaborazione con l’IC di Pont Canavese. Importantissimo, infatti, il riconoscimento degli alunni nel sistema del MIUR e la programmazione didattica realizzata nell’ambito di quella dell’Istituto Comprensivo. Nel 2021, poi, il Comune ha ottenuto una seconda insegnante, assunta per l’intero anno scolastico. Grazie a questo risultato è stato possibile attivare il tempo pieno per il periodo gennaio-giugno 2022. Istruzione e ambiente dunque due risorse fondamentali su cui investire e progettare un futuro per le nostre montagne.

Sergio Tolosano