La siccità preoccupa

Nel Paese, in particolare al Nord e soprattutto a Nord ovest, è ormai evidente l’allarme siccità. Precipitazioni pressoché nulle negli ultimi sei mesi e nevicate del tutto inconsistenti, gli ingredienti principali della crisi idrica. Una crisi che coinvolge il settore agricolo e l’uso idro-potabile, ma incide pesantemente anche sulla produzione di energia.


Attualmente il 44% dell’energia prodotta in Italia arriva da fonti rinnovabili e il 45% di questa quota è di origine idroelettrica, l’impatto della siccità quindi è evidente, ma non basta, anche il termoelettrico ha bisogno di acqua come mezzo di raffreddamento. Al 23 giugno, dice Agostino Re Rebaudengo di Elettricità Futura, la produzione idroelettrica è ridotta alla metà dell’usuale e pure quella termoelettrica è in calo sensibile, fino ad un terzo di perdita. Per di più, in questa situazione, si sta creando una contrapposizione tra produzione di energia e usi irrigui.

Sul fronte idro-potabile non c’è da stare allegri. Anche nella nostra zona allarmi, inviti e ordinanze per usare al meglio la risorsa si accavallano. Alla diminuzione o esaurimento delle sorgenti di captazione e agli sprechi, occorre aggiungere anche la dispersione in rete. Il CNR (Consiglio nazionale delle Ricerche) afferma che la dispersione raggiunge livelli del 70%. Il dossier Acque in rete 2021 di Legambiente, che differenzia da Nord a Sud, lancia un analogo allarme: perdite medie del 26% nei capoluoghi del nord, del 34% in quelli del centro, del 46% nei capoluoghi del Mezzogiorno. E capoluoghi al limite, come Frosinone, con perdite fino al 78%. Se poi consideriamo che l’Italia detiene il record di prelievo pro capite in Europa di 156 metri cubi per abitante – con tali perdite – è facile comprendere quale sia la necessità di acqua.

In questo breve spazio non si può approfondire, ma è evidente che bisogna agire subito e in modo serio. Da un lato programmare interventi di vera efficienza della rete, individuare e incentivare soluzioni di risparmio della risorsa e da parte dei cittadini acquisire più consapevolezza del valore dell’acqua e ridurre quelle piccole situazioni di spreco che, moltiplicate per milioni di persone, fanno grandi numeri. Aggiungiamo un ultimo dato: il recente rapporto della Guardia di Finanza sull’attività 2021 ha evidenziato un totale di 5,6 mld di euro di truffe sui “bonus Edilizia” con 2,5 mld di crediti inesistenti sequestrati. Una cifra molto significativa che, se fosse legata al risparmio idrico e con i dovuti controlli, potrebbe avere effetti importanti.

Sergio Tolosano