I segni sul ferro

foto Una carrellata sulle fotografie di Giorgio Ioshi Rivoira ci trasmette la sensazione di essere in una galleria che espone installazioni di “arte povera”.

Gli stracci di Pistoletto o gli alberi graffiati di Penone, le statue di Cattelan infilate nel cemento o le ultime opere di Ron Arad esposte alla Pinacoteca Agnelli, con le “500” schiacciate per imitare un erbario di fiori pressati , hanno ormai preparato la nostra sensibilità a varcare il limite del consueto, dell’univoco per cercare nuove sfumature e nuove voci di bellezza, di poesia, di linguaggio. Giorgio Ioshi vuole accompagnarci attraverso il territorio a guardare con occhi nuovi, per l’appunto, ciò che assai meno noti artisti hanno creato, dando in pasto alla Natura i loro mezzi di metallo colorato ormai inservibili: automobili di tutte le specie, furgoni, locomotrici, roulottes che essa ha provveduto pietosa a trasformare, regalando… segni sul ferro, moquette di erbe fini, spruzzi di ruggine, grovigli di rovi e infilando aria tra i finestrini e i diversi piani come nei tagli di Fontana! E visto che nell’installazione spesso il visitatore ha un posto importante, ecco che imprevedibili abitanti, gatti, cani e lucertole, si lasciano fotografare negli abitacoli logorati da una prima vita ma divenuti palazzo per le loro sieste tranquille. Le macchie di colore e le forme ammorbidite dal passare del tempo, i malinconici ricordi e l’umorismo leggero sono specchio fedele e quasi concentrato di una vita che passa troppo in fretta e cambia, cambia. Una mostra quella di Giorgio Ioshi che sarà anche uno stimolo per il dialogo tra i visitatori: impossibile guardare quella vecchia Cinquecento o quel camion e non raccontarsi momenti indimenticabili, o guardare la locomotiva abbandonata sul binario e non pensare a viaggi anche solo sognati! Una esperienza da leggere in infinite maniere, non ultima anche una visione ecologica di condanna per chi ha abbandonato, furtivamente, oggetti usati che non gli servono più, “creature” che parevano avere un’anima nel momento della corsa gloriosa nel vento!

Nazarena Braidotti