Fondazione Allemandi, il futuro

Allemandi Pietro

Intervista Presidente Fondazione ALLEMANDI Sig. Pietro Rubino
Continuiamo la nostra inchiesta sulla Fondazione Allemandi lasciandoci dietro i tempi tragici e tormentati della sua nascita per arrivare ai giorni attuali. Lo statuto prevede che i Consiglieri siano un industriale, un artigiano, un contadino, l’Arciprete ed il Pretore. Oggi il Pretore non c’è più ed al suo posto troviamo il Giudice di Pace. A questi si aggiunge il Segretario, nominato dal Consiglio, carica per tanti anni occupata dal Geom. Giovanni Olivero, ormai scomparso, che vede oggi in carica il Geom. Mauro Arnaudo.

L’attuale Consiglio, nominato nel Settembre 2010 dall’allora Sindaco Dott. Piergiuseppe Reineri, diventa operativo nel Giugno 2011 dopo una sorta di limbo istituzionale di circa 10 mesi, periodo di tempo ragguardevole per un passaggio di poteri da un Consiglio ad un altro. A questa situazione inusuale dobbiamo anche aggiungere, per dovere di cronaca, le segnalazioni, pervenute anche al nostro giornale, in merito a disservizi nella erogazione delle borse di studio negli anni che vanno dal 2006 al 2010, cioè nel periodo antecedente l’attuale presidenza Rubino.

Per cercare di capire qualcosa di più di questa importante istituzione cittadina, patrimonio di tutti i Droneresi, proponiamo una intervista all’attuale Presidente, Pietro Rubino, che, insieme a Giovanni Bianco, Piermario Giorgis, Don Graziano Einaudi, Giovanni Floris, governa pro-tempore la Fondazione.

Io e Luigi incontriamo Il Sig. Rubino insieme al Segretario Geom. Arnaudo. Rimaniamo subito colpiti dalla pacatezza e dalla serenità della persona, sensazioni ampiamente confermate alla fine della piacevole conversazione da cui trae origine questo articolo.

A pochi mesi dal suo insediamento ci può dire come sta la Fondazione, vale al dire lo stato patrimoniale, lo stato degli immobili di proprietà.
L’attuale Consiglio viene nominato dal Sindaco Piergiuseppe Reineri nel Settembre 2010 in sostituzione del precedente : Presidente Enrico Conte, Consiglieri Annalisa Simondi,Sergio Rebuffo, Einaudi Don Graziano, Floris Giovanni, Segretario Geom. Roberto Aimar.
Lo Fondazione ha una consistenza patrimoniale di circa 2.500.000 euro, 2.000.000 in immobili e 500.000 in liquidità, dotazione più che sufficiente per adempiere ai suoi fini statutari : erogare borse di studio per sostenere negli studi tecnici i giovani di Dronero e Valle Maira.
Negli anni sono stati venduti un terreno boschivo in loc. Ricogno, un terreno in Loc. Rella, suddiviso poi in 3 lotti fabbricabili, e un importante alloggio di quasi 200 mq. , in centro di Torino, dove Allemandi aveva il proprio studio.
L’attuale patrimonio immobiliare consiste in un fabbricato agricolo con annesse 5 giornate piemontesi di terreno, in loc. Rella, e un palazzo di 12 alloggi e 2 locali commerciali in Torino, Corso S.Maurizio, zona centrale. Del fabbricato agricolo parlerò dopo, in merito al palazzo di Torino posso affermare che oggi è finalmente in buone condizioni dopo una serie di lavori, di non grande entità, ma urgenti, che abbiamo realizzato in questo primo anno di mandato per un importo complessivo di spesa di circa 20.000 euro, così come abbiamo provveduto a regolarizzare la riscossione degli affitti.

Lei è stato nominato dalla precedente amministrazione, quali i rapporti con la nuova
La Fondazione ha la sua autonomia, ma è anche una emanazione della storia della città di Dronero che ne è proprietaria, per questo motivo il rapporto con l’amministrazione in carica non può che essere cordiale e costruttivo.

In passato il nostro giornale ha raccolto lettere di protesta relative a mancate erogazioni delle Borse di studio. Cosa ci può dire a proposito
Io non c’ero e quindi non posso giudicare, ma dagli atti, mi risulta, che questi ritardi ci sono stati.
Tra i primi atti del Consiglio che presiedo, insediato nel Giugno 2011, ci fu la liquidazione di quanto dovuto relativamente agli anni 2009/2010 e 2010/2011.

Il tema della trasparenza è argomento su cui il nostro giornale è particolarmente impegnato. La Fondazione in questi anni è rimasta un po’ nell’ombra. Come intende muoversi in futuro per renderla più trasparente e più conosciuta.
Tutti gli atti della Fondazione sono pubblicati sul sito del Comune di Dronero, dove rimangono visibili per soli 15 giorni.
Quest’anno abbiamo intenzione di render pubblica la cerimonia della consegna delle Borse di Studio, primo perchè ci piace l’idea di poter vedere in prima persona i giovani cui consegniamo gli assegni e poi perchè in questo modo diamo visibilità alla Fondazione e alle sue finalità.
Approfitto di questo spazio per ricordare che il bando per le borse di studio 2011/2012 è in corso di pubblicazione e le domande dovranno essere presentate entro il 31 Agosto 2012.

Quali i vostri progetti
Per prima cosa abbiamo intenzione di aumentare il budget annuale delle borse portandolo da 8.000 a 10.000 euro. In serbo però abbiamo un progetto più ambizioso, acquistare a Torino un alloggio di grandi dimensioni da adattare a residenza multipla, cioè 5-6 stanze autonome da uno-due letti, da destinare a residenza per studenti universitari di Dronero e Valle Maira. Questi studenti pagherebbero un affitto decisamente inferiore ai valori di mercato, soldi che ci permetterebbero di coprire le spese di manutenzione, e avrebbero così un servizio importante a costi molto contenuti.
Per finanziare questa iniziativa abbiamo deciso di mettere in vendita il fabbricato agricolo con le relative 5 giornate di terreno. Necessitava di un radicale intervento di manutenzione che ci sarebbe costato parecchio, con la prospettiva di poter ricavare un affitto mensile che abbiamo stimato poco remunerativo rispetto al capitale investito. Abbiamo ritenuto più conveniente utilizzare la cifra della vendita per portare avanti il progetto Residenza Universitaria, anche se la vendita non è vincolante per l’avvio del progetto stesso. Cercheremo insomma di vendere al meglio, ma non a tutti i costi, lo stato patrimoniale della fondazione ci consente di avviare il progetto anche con i mezzi finanziari attualmente disponibili e attendere per la vendita tempi migliori.

La chiaccherata è finita , ringraziamo per la disponibilità e lo spirito collaborativo dimostrato e salutiamo il Sig. Rubino augurandogli un sincero … buon lavoro.

Luigi Abello – Massimo Monetti

Fondazione Allemandi, un bene importante della Città

Allemandi Pietro

La Fondazione Allemandi è un bene importante della nostra città, esiste da più di 50 anni, ma è rimasta per tutto questo tempo un po’ nascosta, ha esercitato i suoi fini statutari, spesso nell’indifferenza, e con quel garbato pudore, così profondamente radicato nel nostro modo di essere, che spesso rischia di lasciar inaridire iniziative importanti

La Fondazione prende il nome dall’Avv. Pietro Allemandi, ultimo Sindaco di Dronero eletto, nel 1926, prima del Ventennio e poi Commissario Prefettizio dal 1^ Settembre 1943. In quegli anni sostiene ed appoggia le formazioni partigiane della Valle Maira. Viene arrestato dai Tedeschi e deportato nel Gennaio del 1944, insieme a Lugliengo,Lantermino,Marchiò,Coalova, a Gusen St.Gheorghes (Mathausen-Austria) e qui muore il 28 Aprile 1944.

Conscio della precarietà della sua situazione trasmise oralmente ad alcuni prigionieri italiani di sua conoscenza le sue ultime volontà testamentarie, uno di questi era l’Avv.Bonelli di Saluzzo che sopravvisse e trasmise alla famiglia di Allemandi le ultime volontà di Pietro.

Nel bel libro di Calandri-Cordero “Dronero 1900-1945” viene riportata la lettera che l’avv.Bonelli inviò al Sindaco di Dronero al suo ritorno (19-9-1945), lettera in cui descrive minuziosamente i fatti.

Riprendo e riassumo alcuni passaggi. Allemandi era molto preoccupato perchè unico tra i Droneresi doveva essere sottoposto ad un interrogatorio, l’interrogatorio poi si limita alla richiesta delle generalità con l’aggiunta, però, della richiesta di indicare le persone in Italia cui comunicare il suo eventuale decesso. Questo lo convinse sempre di più che era sul punto di venire ucciso. Confidò all’amico Bonelli di essere preoccupato perchè temeva che la sua eredità non venisse raccolta da chi era designato nel testamento e lo mise al corrente di tutto ciò al fine potesse, in caso di sopravvivenza, dare tutte le indicazioni per ritrovare il testamento(ove possibile) e di mettere gli erewdi nella condizione di conoscere la sua volontà e far valere(ove giuridicamente possibile) la sua volontà stessa. A parte l’usufrutto al fratello Ing. Carlo e qualche piccolo altro legato lasciò come erede universale il Comune di Dronero allo scopo che il suo patrimonio contribuisse all’erezione di una Scuola Professionale Comunale.

Colpisce,nella lettera, l’affermazione del Bonelli circa l’impossibilità che i prigionieri avevano di un semplice pezzo di carta e di una matita per poter scrivere quanto erano costretti ad affidare alla memoria.

Così come Allemandi temeva, il suo testamento venne bruciato, insieme ad altri documenti, dai tedeschi durante una perquisizione, il fratello Ing. Carlo diede seguito alle volontà del fratello e dispose un lascito di Lire 40.753.300 a favore della nascente Fondazione “Allemandi Pietro”.

Con delibera del 22 Ottobre 1956 il Consiglio Comunale di Dronero approva lo statuto che definisce lo scopo della Fondazione “Erogare ogni anno più borse di studio a favore di giovani studenti nati e residenti nel Comune di Dronero ed in quello di S.Damiano Macra, appartenenti a famiglie disagiate ed avviati con profitto agli studi in una scuola professionale (industriale o agricola).”

Ad oggi il patrimonio immobiliare è costituito da un intero fabbricato, composto da 12 alloggi e 2 locali commerciali, sito in Torino Corso San Maurizio 34 e una cascina in Loc.Rella – Dronero con 5 giornate piemontesi.

Ci sembrava giusto riaccendere i riflettori su un Dronerese importante,generoso e lungimirante ed in particolare sulla Fondazione da lui pensata in un momento tanto tragico della sua vita. Nel prossimo numero parleremo della Fondazione nei giorni nostri e dei suoi progetti per il futuro.

Massimo Monetti

Allemandi Pietro

Casa Corso San Maurizio,34 (a destra l’Università)