Il Consorzio chiede l’accorpamento con Cuneo

Il Socio Assistenziale Grana e Maira confluirà nel Consorzio Cuneese
Seguendo le sorti del Distretto Sanitario dell’ ASLCN1 anche il Consorzio per i Servizi Socio Assistenziali prende la via di Cuneo e le anticipazioni sulla traghettazione dell’Ente verso il Consorzio Cuneese apparse sul nostro giornale erano fondate.

L’Assemblea Consortile svoltasi nella sede di via Pasubio martedì 25 luglio ha approvato, all’unanimità dei Sindaci presenti, la richiesta di confluire nel Consorzio del Cuneese. La decisione era nell’aria da tempo e già l’assemblea del 27 aprile scorso aveva rinviato la decisione per ulteriori approfondimenti, quando una precedente riunione di sindaci a fine 2016 aveva formulato orientamenti verso questa ipotesi.

Il Consiglio di Amministrazione stesso, in un suo documento ufficiale di programmazione, ad aprile riprendeva quanto discusso coi sindaci e cioè “… che stante la situazione attuale, risulta ineludibile iniziare un percorso che determini la fusione dei servizi sociali con l’ambito cuneese.” Solo a fine 2015 tutti i 22 comuni delle due valli avevano adottato delibere di proroga del consorzio per altri 6 anni, ma evidentemente “… le difficoltà organizzative e gestionali resesi palesi nel corso del 2016” (vedi documento sopracitato) hanno portato alle recenti decisioni.
A sottolineare il particolare momento erano presenti a Dronero il Sindaco di Cuneo e Presidente della Provincia Federico Borgna e alcuni sindaci del Consorzio Cuneese di territori che già avevano percorso tempo fa lo stesso iter come, ad esempio, la valle Vermenagna. Alla base di questa scelta appaiono esserci motivazioni legate a problemi di personale, che nel tempo hanno portato l’ente nato il 1 aprile 1997 ad un organico totale di 37 dipendenti a fine 2016 (soprattutto per mancata sostituzione dei pensionamenti) e l’aver dovuto far fronte alla mancata copertura del posto da Direttore del Consorzio, resosi vacante per dimissioni dal 1 gennaio 2016 e attualmente coperto a scavalco dal dott. Aurelio Galfrè Direttore del Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese.

La popolazione di riferimento del Consorzio Grana e Maira alla data del 31 dicembre 2016 era di 39.603 abitanti con un decremento nel corso dell’anno di 37 persone. La popolazione extracomunitaria regolare era di 3387 persone con una diminuzione in un anno di 47 unità presumibilmente riferibile al perdurare della crisi economica. Il dato dei minori extracomunitari inseriti regolarmente nella scuola dell’obbligo si mantiene intorno alle 450 unità, suddivisi nelle scuole di ogni ordine e grado.

Le argomentazioni portate a sostegno della fusione nel consorzio del capoluogo di dimensioni decisamente più grandi sono prima fra tutte quella del mantenimento del livello e della qualità dei servizi erogati ai cittadini. il Consorzio del Cuneese ha già attive delle soluzioni gestionali per servizi sovra-zonali, inserimenti lavorativi accreditati, ufficio tutele, ufficio appalti e ufficio per partecipazione a bandi europei che dovrebbero allargare le risposte alle nuove esigenze anche rispetto alle recenti politiche ministeriali per la coesione sociale.
Il Consorzio del Cuneese ha infine un Ufficio di Coordinamento – “Cabina di Regia” – già attivo dal 2015 che definisce linee di indirizzo e di raccordo con le comunità locali e in questo ufficio entreranno a far parte anche alcuni rappresentanti del territorio delle valli Grana e Maira. A Dronero la riorganizzazione prevede il mantenimento della sede centrale del Servizio Territoriale con l’appoggio di un amministrativo, così come dovranno rimanere le 5 attuali sedi del Servizio Sociale Professionale (1 Busca, 2 Caraglio e Valle Grana, 3 Cervasca e Bernezzo, 4 Dronero, 5 Roccabruna Villar e Valle Maira) con Assistente Sociale, OSS Territoriali e OSS di Cooperativa che gestiscono i Servizi di Assistenza Domiciliare per Anziani e la distribuzione pasti a domicilio.

Allo stesso modo saranno mantenuti operativi i Centri Diurni per disabili e il Servizio di Educativa Territoriale per minori e disabili. Una scelta “ineludibile” o inevitabile come dicono le carte, quasi “una scelta obbligata”, come ha detto qualche sindaco in alcuni sommessi consigli comunali dove se ne è parlato a cose fatte, dettata dalla necessità di poter continuare a garantire la continuità dei servizi assistenziali. Come si può non tener conto di una tale priorità assoluta ed inderogabile. Tuttavia quello che sta accadendo in questi ultimi tempi è un continuo e progressivo trasferimento/accentramento decisionale in situazioni distanti dal territorio con l’obiettivo di mettere insieme le risorse, che restano comunque sempre più esigue.

E questo vale per Dronero che “rinuncia” prima al Distretto ASL e ora al Consorzio Socio Assistenziale, e vale anche per i comuni della valle che hanno ceduto l’acqua di Comuni Riuniti ad ACDA. E’ una logica centralizzante e “dei grandi numeri” che alcuni (anche amministratori pubblici locali) ritengono il “male minore”, ma che mette una parte di territorio in una condizione di sentire di contare di meno. Si entra a far parte di istituzioni magari più forti ma che bisognerà trovare il modo di mantenere anche vicine alle esigenze delle valli, pena un’ulteriore mobilità dai piccoli centri verso i fondovalle. E’ chiaro, non sono più gli anni del decentramento a tutti i costi e la riduzione delle risorse pubbliche impone politiche di rigore e di razionalizzazione, ma le scelte che in questi mesi stanno caratterizzando il nostro territorio sono significativi segnali da cogliere che inducono serie riflessioni.

Mario Piasco