Mercoledì 15 Giungo ha mosso i primi passi il nuovo Consiglio del Comune di Dronero, fresco di elezioni, la prima seduta è stata, come di rito, dedicata al disbrigo delle formalità, anche se non sono mancati alcuni spunti interessanti nel volgere della riunione. |
Dati questi presupposti abbandoniamo, per una volta, l’abitudine ormai consolidata di suddividere la cronaca del Consiglio dal relativo commento, la riprenderemo dal prossimo, certi che non ci mancherà il materiale. La prima uscita dell’opposizione ci fa ben sperare.
Prima le dichiarazioni di rito, il giuramento e poi la comunicazione della composizione della nuova Giunta, questi i nomi dei componenti e le relative deleghe:
Acchiardi (Sindaco), Rapporti Istituzionali, Patrimonio, Personale e Commercio; Alessandro Agnese (Vicesindaco), Sport, Sito Internet, Turismo e Manifestazioni, Claudia Ribero (Assessore), Istruzione e Volontariato, Giovanni Arnaudo (Assessore), Agricoltura ed Ecologia, Sonia Chiardola (Assessore) Politiche Giovanili e Servizi Sociali.
A questo punto si passa al punto tre dell’ordine del giorno che recitava testualmente “presa d’atto della comunicazione della nomina dei componenti della Giunta Comunale ed approvazione della proposta degli indirizzi generali di governo”. Tradotto dal burocratichese questo il significato, presa d’atto dell’insediamento della Giunta, massimo organo decisionale del Comune, ed approvazione del programma di governo che questa Giunta intende portare avanti nei prossimi cinque anni. Su questo passaggio, apparentemente secondario, il Sindaco inciampa in un errore di forma mettendo insieme, in un unico punto dell’ordine del giorno, due argomenti molto diversi tra di loro, come prontamente fa notare il capogruppo dell’opposizione Luigi Bernardi. Il Sindaco rimane un po’ sorpreso ed anche un po’ infastidito da quello, che probabilmente considerava, un inutile contrattempo.
Dopo un breve conciliabolo il Segretario Comunale propone di sdoppiare il punto dell’ordine del giorno, nel primo la presa d’atto delle costituzione delle Giunta, e l’approvazione è stata unanime, nel secondo gli indirizzi generali di governo, e qui l’opposizione, come è normale che sia, vota contro.
Questo in sintesi l’intervento di Bernardi “Mentre riconosciamo, attraverso il nostro voto favorevole, la piena legittimità della Giunta neo insediata a cui formuliamo i nostri auguri di buon lavoro, diverso diventa il discorso in merito al programma di governo. Ci siamo presentati alle elezioni proprio perchè volevamo portare avanti una proposta di programma diversa dalla vostra, su questo argomento vogliamo poter esprimere il nostro voto, che non potrà che essere contrario.”
Sempre Bernardi ha poi brevemente riassunto i risultati delle elezioni che hanno visto la lista Acchiardi aggiudicarsi la vittoria grazie ai voti del 42% dei droneresi, con un calo di voti rispetto al 2011, mentre alla propria lista è andato il 22% dei consensi. Per cui l’attuale Consiglio, fa notare Bernardi, risulta eletto con il voto di poco più del 60% dei droneresi, un elettore su 3 non ha votato.
Su questo passaggio Acchiardi controbatte “Non sono d’accordo con l’analisi di Bernardi perchè i dati delle due votazioni non sono comparabili visto che quest’anno le votazioni si sono fatte alla fine di un lungo ponte ed in una sola giornata”.
Grosso modo il Consiglio finisce qui, dopo seguono un paio di punti “formali” e la lettura dei prerequisiti per le nomine, ovvero le caratteristiche che devono avere le persone che il Sindaco nominerà negli organismi in cui il Comune di Dronero ha diritto di nomina. Solito teatrino che si recita ad ogni legislatura ben sapendo che i criteri di scelta hanno, nelle competenze e nel merito, l’ultima delle preoccupazioni. Su questo argomento l’opposizione chiede venga istituito un albo pubblico in cui tutti i cittadini interessati a candidarsi a ricoprire incarichi possano presentare domanda, il Sindaco prende atto della proposta dichiarando che verrà presa in seria considerazione.
Interessante il ricordo, fatto da Bernardi, dell’insediamento, 70 anni orsono, sempre in Giugno, della prima giunta democratica dopo la parentesi del ventennio fascista. La presiedeva, come Sindaco, il Dott. Pietro Derossi, farmacista chimico, come allora si diceva, ricorda Bernardi.
Chiudiamo con due brevi appunti, uno riguarda l’approccio un po’ paternalistico che i politici, soprattutto quelli di professione, hanno nei confronti dei cittadini elettori. Giustificare un risultato elettorale, non particolarmente brillante, con la concomitanza della gita al mare o ai monti, fa arrabbiare. I tempi del Comandante Lauro che regalava una scarpa il giorno prima delle elezioni e la seconda il giorno dopo la proclamazione dei risultati, sono ormai fortunatamente lontani, quando i cittadini vogliono votare trovano il tempo per farlo, il primo motivo dell’astensionismo va cercato nell’offerta politica, non nel calendario.
Il secondo riguarda invece, il solito teatrino, già andato in scena cinque anni fa, riferito alla scelta, da parte del Sindaco, di due consiglieri donna per estrarre dall’urna i bigliettini della votazione relativa ai componenti della commissione elettorale. La parità di genere, e la legge che la tutela, non ha come obiettivo assicurare ai consigli comunali una dotazione garantita di vallette.
Massimo Monetti