Confusione … |
Se proprio vogliamo trovare una parola che sintetizzi il periodo che stiamo vivendo, a mio avviso, quella potrebbe essere “confusione”. Confusione a tutti i livelli, dal disorientamento generalizzato delle persone, al sovrapporsi di ruoli e pareri di chi dovrebbe proporre delle soluzioni.
E non si tratta solo dell’emergenza sanitaria che il virus ha reso evidente in modo eclatante in tutto il mondo. È un problema che coinvolge tutti i settori del nostro vivere quotidiano e che rischia di alimentare ulteriormente il disagio sociale e dare luogo a miscele esplosive. Ripetere ancora una volta che i tagli perpetrati alla Sanità in una falsa logica di risparmio non cambia la situazione, ma c’è da augurarsi che, almeno sotto questo profilo, la pandemia abbia insegnato qualcosa poiché, purtroppo, si fa presto a dimenticare. “Eroi ed angeli” in prima linea nei mesi più tragici ora passano in secondo piano. I contratti temporanei scadono, chi denuncia situazioni pericolose rischia il licenziamento.
Tornando alla “confusione” è evidente che pareri difformi, se non addirittura contrari, di coloro che dovrebbero essere gli esperti generano insicurezza che talvolta si traduce in intolleranza. Ne abbiamo esempi gravi proprio in questi giorni. D’altra parte, è pur vero che in una situazione simile nessuno ha la soluzione a portata di mano, tuttavia sarebbe forse più opportuno un confronto serrato tra gli addetti ai lavori e poi una sintesi che parli con una voce sola. E questo, credo, dovrebbe essere il ruolo della Politica (l’iniziale maiuscola non è casuale!) che,invece, proprio in questo periodo ha visto molti inutili protagonismi.
Se è inevitabile il confronto anche aspro tra maggioranza ed opposizione, è meno edificante la contrapposizione tra Governo centrale e governi locali, dove ciascuno ha voluto lasciare un segno. Ancora altra confusione, di ruoli e di messaggio alla gente. A cominciare dalla scelta infelice della parola d’ordine “distanziamento sociale” quando sarebbe stato forse decisamente più opportuno parlare di “distanziamento fisico”. Così come lo “smart work” che, sovente, più che lavoro intelligente è semplicemente diventato lavoro a distanza.
Ora che sul fronte sanitario il peggio sembra superato, salvo previsioni più fosche per l’autunno, sembrano aprirsi nuove opportunità, oltre naturalmente ad enormi problemi sul fronte dell’occupazione e della povertà delle famiglie. A livello locale è significativo il dato citato dal sindaco di Dronero nell’intervista: sono oltre 200 i nuclei famigliari in difficoltà in paese. Vogliamo però intravvedere il lato buono delle opportunità. I fondi che, pare, verranno stanziati dall’Unione europea potranno dare impulso all’economia, in senso più generale, se gestiti in modo oculato. Nel nostro piccolo, se arriverà anche la tanto attesa circonvallazione non potremo che rallegrarcene.
Sergio Tolosano