Dal Diario di CALANDRINO: Il Santo del bando

elpuy Dal 1° novembre, festa di Tutti i Santi, il complesso del “Teatro”, cinema e bar, avrà un nuovo ed UNICO gestore. Non lo invidio anche se avrà a disposizione tutti quelli del paradiso.
Quando stanno per chiudere 11 cinema (vedi “La Stampa”, Cronache di Cuneo del 7 ottobre) il vincitore del bando di gara prodotto dal Comune per l’affidamento (unico partecipante), si dovrà accollare le spese per l’adeguamento dei locali bar; opere murarie, impianti elettrici, impianti idraulici, di sicurezza, arredamento completo con relativi controlli e collaudi degli organi competenti e dal 1° gennaio dotare il cinema con un nuovo proiettore digitale previsto per legge. Per Tutti in Santi!!!

E’ un investimento incredibilmente enorme, di questi tempi suicida, oltre al canone d’affitto, spese di riscaldamento, luce, acqua, rifiuti, altre spese varie, stipendio di personale regolarmente assunto e stipula di polizze assicurative come previsto dal bando stesso. Per Tutti i Santi!!! Pur confidando in Bonaventura che dirotti su Dronero maree di fedeli devoti a proiezioni e spettacoli e pellegrini affamati, assetati e spendaccioni, ci vuole un coraggio ultraterreno; che ci siano contatti più in alto? Santissima Trinità o più in alto ancora?
Oppure sorgerà un contenzioso con l’amministrazione comunale?
Come può il Comune affidare in gestione un locale (bar) completamente inagibile (cioè mancante di qualsivoglia impianto, solo muri puliti, o meglio da intonacare e imbiancare e serramenti da sostituire secondo le normative vigenti)? Non rientra nelle regole che il “conduttore” debba rimettere a nuovo, rendere in regola a suo carico, un immobile di proprietà del “locatore”.
Chi sarà stato l’autore, il genio, il guru, il Santo del Bando?
Era previsto? E’ possibile che nessuno dei fenomeni pubblici, cioè stipendiati dai cittadini, sapeva che il Comune è solo proprietario dei muri “nudi” e di niente altro? O il “vincitore” abbia incautamente aderito al bando? Per Tutti i Santi!!! E i tempi tecnici per la riapertura? Costi ed eventuali spese legali?
Il 2 novembre ricorre la commemorazione dei Defunti; qualcuno si accorgerà che i conti non tornano.
Pregherò Tutti i Santi, anche quelli minori (Belliardo, Beltramo) ovvero Santiscilipoti, affinchè non si debba commemorare la morte del “Teatro” mentre si può già farlo per quella dell’Ufficio Turistico.
Confido che per l’8 settembre 2014 (150° anniversario dell’inaugurazione) sia possibile frequentarlo anche se sono perplesso. Non convince nemmeno la capacità di questa “Luciferina” Amministrazione che imposta una politica di assolutismo, si basa sulla tattica del silenzio ed è la negazione assoluta della trasparenza.
Una precisazione: in data 14 giugno 2013 il diabolicamente impenetrabile Sindaco Acchiardi firmava un accordo per chiudere la lunga vertenza tra Amministrazione e la Galliano s.n.c. (gestori del Caffè).
Firma della controparte, dei rispettivi legali, controfirma del Giudice del Tribunale di Cuneo.
L’accordo è segnato da diversi punti; si parte dai vari indennizzi dovuti dal Comune (soldi pubblici da sommare alle spese legali ovviamente non quantificate sull’atto), articoli 1/2/3 per arrivare al punto 4 che recita:
“L’immobile verrà rilasciato nello stato in cui si trova. La società preleverà dall’immobile le attrezzature esistenti lasciando i locali in cui si troveranno dopo tale asportazione”. All’articolo 11 si legge: “Il Comune informerà i futuri concessionari, gestori o conduttori dei locali che l’espressione “Caffè del Teatro” … nonché l’insegna della stessa è proprietà della Galliano s.n.c.”.

A Cesare quel che è di Cesare.
Diversi punti di questo accordo smentiscono in parte le successive dichiarazioni rilasciate da Sindaco e Assessori. Inutile precisarlo, mi scuso coi lettori: è già stato tutto trasparentemente appuntato sul “sito” del Comune
E chi si assumerà l’onere del danno arrecato all’immagine della Città?
Si dovranno gabbare Tutti i Santi, in barba alla prevista unicità di gestione per salvare almeno il restaurato “Iris” e proporre alcuni spettacoli affidandosi di volta in volta al buon cuore e portafoglio dei cittadini?
Per quanto tempo il Comune non percepirà il canone d’affitto?
P.S.: non vorremo, un mattino, svegliandoci, con un clic, apprendere che la Maira s.p.a. è il nuovo proprietario della “Torrazza”.