Abbiamo iniziato l’anno con un ricordo. L’iniziativa del nostro giornale per la posa delle Pietre d’Inciampo, o Stolpersteine, ha riscosso molta attenzione e ci ha anche fatto guadagnare la prima pagina della Stampa di Cuneo. |
Ha voluto essere un tributo al passato di una comunità che, per larga parte del secolo scorso, si è distinta per vivacità culturale,politica e imprenditorale distinguendosi, per questo, non poco dal resto della provincia. Prova ne è il gran numero di cittadini di Dronero e Valle che in giro per l’italia, e per il mondo, hanno inanellato brillanti carriere, un vero patrimonio che la loro terra d’origine non ha saputo valorizzare abbastanza. Da qualche decina d’anni questo circolo virtuoso si è interrotto e Dronero e la Valle hanno conosciuto un lento ed inesorabile declino, la classe dirigente rimasta non è stata all’altezza di quella che aveva scelto il mondo. Occorre riprendere con il nuovo, la Valle ci è riuscita, Dronero no.
Ci sono tante opportunità, un artigianato tecnologico e innovativo, le filiere bio per l’agricoltura, il turismo sostenibile, la qualità di vita, in un mondo sempre più difficile da vivere, la nostra meravigliosa natura e la cultura, il vero motore di tutto. Basta osare. Quando abbiamo deciso di rivolgerci a chi le Pietre d’Inciampo le ha inventate, ovvero all’artista tedesco Gunter Demnig, le perplessità erano tante. Ma verrà? Ma riusciremo a farcela? Lo abbiamo fatto e pare bene. In Piemonte oltre a Dronero c’è solo Torino ad averlo avuto ospite e Gunter di conferenze in Italia fino ad oggi ne ha tenute due, una a Genova e una a Dronero.
Nel 2021 ci saranno le elezioni comunali, quale migliore occasione per cambiare marcia. Ci rivolgiamo alle nuove leve affinchè escano dall’apatia, pensionino forzatamente le cariatidi, ormai vetuste, che hanno fatto il loro tempo, e neanche un bel tempo. Il giornale si offre come tribuna, come divulgatore o come oggi va di moda dire, da facilitatore, affinchè si incontrino le opportunità con le necessità dei cittadini, continuando nella consueta tradizione di indipendenza e di spirito critico.
Nel tradizionale discorso di fine anno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha detto di aver usato, come traccia, una frase di Luca Parmitano, l’astronauta italiano attuale comandante della stazione spaziale internazionale, “c’è Speranza fino a quando esiste un obiettivo, un progetto, da realizzare”.
Per continuare la tradizione che fu di Lantermino prima, e di Romeo, Mauro e Camilla poi, il nostro giornale vuole porsi come obiettivo, come progetto, di adoperarsi affinchè i cittadini scendano dal divano, Dronero si risvegli dal letargo e torni ad essere quella comunità originale e diversa che ha portato nel mondo tante figure d’eccellenza. Questo il nostro messaggio di speranza per il nuovo anno che incomincia.
MM