Le voci nascoste dei Bilanci Comunali

carnevale2015 In un recente articolo apparso sul Corriere della Sera e firmato Stella e Rizzo, gli autori del famoso libro “La Casta”, i due giornalisti tornano su un tema che anche noi, piccolo giornale di provincia, abbiamo trattato, i bilanci dei Comuni.

La galassia pubblica, che assorbe oltre il 50% del Pil, anche quando mantiene una facciata formalmente linda e pulita, in realtà riesce a volte a nascondere dietro a tecnicismi e furberie, spesso ignote ai più, una vera e propria terra di nessuno in cui l’amministratore si muove con notevole disinvoltura. Gli autori hanno utilizzato i dati dei bilanci dei Comuni che, grazie alla solita legge a cui più volte abbiamo fatto riferimento nella nostra campagna a favore della trasparenza, sono disponibili al pubblico, classificati secondo criteri standard imposti dal ministero dell’Economia e quindi leggibili, ma soprattutto interpretabili da tutti.    http://soldipubblici.gov.it/it/home

L’esercizio che hanno fatto è stato quello di andare a leggere le varie voci di spesa, in gergo i capitoli, per scoprire gustose curiosità su come vengono spesi i soldi dei contribuenti dai sindaci che li amministrano. In particolare, e qui arriviamo al dunque, denunciano una pratica diffusa, quella di spendere senza giustificazione. In gergo si traduce nell’utilizzare il capitolo di spesa “Rimborsi anticipazioni di cassa”. Per chi non ha dimestichezza con i bilanci una breve spiegazione. Le buone pratiche, sia nel pubblico che nel privato, impongono, e nel pubblico esiste un obbligo di legge, che all’inizio dell’anno con la stesura del bilancio preventivo si organizzino le uscite, o spese, in voci e a queste si assegni un certo importo di denaro. Quando si deve sostenere una spesa e si chiedono alla amministrazione interna i soldi, chi ha il potere di decidere la spesa deve anche indicare a fronte di quale voce viene fatta questa spesa. Per la scuola, per l’asfaltatura, per pagare la bolletta del gas, etc. Esiste però una voce particolare, “Rimborsi Anticipazioni di cassa” e questa prevede che si possa chiedere alla amministrazione i soldi e poi, solo in un secondo tempo, si provvederà a giustificare a quale capitolo questa spesa faceva riferimento. I nostri due giornalisti si scagliano contro questa pratica perchè la definiscono ” Una follia: la trasparenza esclude zone grigie “.
Incuriositi siamo andati a dare un’occhiata a questo sito ed abbiamo fatto un giro, cosi’ si dice in gergo internet, nei capitoli di spesa di alcuni comuni della provincia, quelli piu’ vicini a noi.
Busca, Caraglio, Centallo, Boves, Villafalletto, non hanno un euro su questo capitolo, Acceglio 2.330 euro e Sampeyre 134.700 euro circa, tanto per fare qualche esempio.
La sorpresa è venuta da Dronero dove il capitolo “Rimborsi anticipazioni di cassa” è la prima voce di spesa pari a 1.132.000 euro nel 2014 ed a ben 1.972.000 euro nel 2013. Superiore a quello che normalmente è il primo capitolo di spesa dei Comuni, cioè quello relativo al personale, che nel comune di Dronero, distribuito su diversi capitoli, ammonta per il 2014 a 1.116.000 euro circa, a cui si aggiungono 22.300 euro di buoni pasto e mensa.
I motivi per cui sia necessario fare uso di questo capitolo di spesa possono essere diversi e non vogliamo istruire processi sommari, però un dato è incontrovertibile, l’uso della pratica dell’Anticipazione di Cassa è sintomo di uno stato di salute del bilancio non certo roseo.
Ancora una volta sarebbe interessante poter sapere per poter capire.
RD