Aspettando le primule

covid19 A Dicembre solitamente si fa il bilancio dell’anno che sta per finire. Mai come questa volta è difficile tracciare un quadro perché molte delle situazioni emerse nel 2020 si ripercuoteranno in modo sensibile anche sugli anni futuri sul piano economico, sociale e sanitario.


Partiamo dal recente rapporto Istat nel quale si stima che a fine anno i morti in Italia supereranno la quota di 700mila, una cifra così alta che ci fa ritornare al 1944, in piena guerra mondiale. È evidente, in questo numero, il ruolo giocato dalla pandemia poiché nel 2019 il dato complessivo è stato di 647mila decessi. Lo stesso rapporto ci dice inoltre che la popolazione italiana è sempre più vecchia con un rapporto tra over 65 e under 15 anni che è passato dal 33,5% nel 1951 al 180% nell’ultimo periodo. Inoltre si avanza l’ipotesi che l’effetto covid possa ripercuotesi anche sulle nascite dell’anno venturo che potrebbero scendere sotto la soglia di 400mila. Di fatto, la popolazione italiana è stabile attorno a 59,5 milioni di persone grazie solo alla componente straniera.

Dunque il covid ha inciso pesantemente, e non solo nel nostro Paese, nell’anno in corso. E nella nostra comunità, appena sfiorata nella prima ondata, ha lasciato un segno evidente nella seconda, tuttora in corso, soprattutto nel mese di novembre con un numero impressionante di decessi. Ora, la speranza di uscirne è legata soprattutto al vaccino (o meglio ai vaccini) con la campagna europea che dovrebbe partire il 27 dicembre. Ci vorranno comunque mesi, se sarà dimostrata la loro efficacia, per essere più tranquilli poiché – come dicono le autorità sanitarie – una vaccinazione di massa così imponente non si è mai affrontata. Una nota di colore, a mio avviso, è quella del box a forma di primula, progetto dono dell’arch. Stefano Boeri, per svolgere le vaccinazioni. Non vi è dubbio che, proprio perché di dimensioni eccezionali, la vaccinazione richieda soluzioni adeguate per regolare l’afflusso di persone, tuttavia strutture meno eleganti, ma ugualmente idonee sono già nelle disponibilità della protezione civile e dell’esercito. Ricordo che a Dronero la vaccinazione antinfluenzale si è svolta nella palestra comunale con l’ausilio di medici, personale infermieristico e protezione civile. È auspicabile che cercando le “primule” non si ripeta l’errore dei banchi a rotelle per la scuola, rincorsi per tutta l’estate, con il risultato di dimenticare i trasporti, causa prima di contagio, e avere scuole pronte, ma nuovamente chiuse da mesi. La palla ora è in mano ai Prefetti e si parla già di proroghe, ma non è detto che, nonostante gli sforzi, a gennaio possano riaprire tutte.

A tutti, e in particolare proprio ad anziani e ragazzi, l’augurio di un 2021 migliore!

Sergio Tolosano