Commemorazione del 25 aprile

casa “A 72 anni dalla Liberazione dell’Italia e a 70 anni dall’Approvazione della Costituzione della Repubblica Italiana, sta a noi, mai come in questi tempi difficili, essere portavoce ed esempio dei valori della pace, della fratellanza, della solidarietà e della giustizia”.

Cerimonia sentita e partecipata.
Questo sostanzialmente il motivo trainante della ricorrenza festeggiata a Dronero, iniziata molto presto con le deposizioni di corone di alloro al Monumento al Marinaio in piazza Papa Giovanni XXIII, al Monumento all’Autiere in piazza don Raviolo, proseguite con la celebrazione della messa nella Chiesa Parrocchiale e poi con altre deposizioni di corone d’alloro alla lapide ai Deportati nei Campi di Concentramento e ai Monumenti all’Alpino e ai Caduti in piazza Allemandi e piazzetta Scaglione.
Poi nel Teatro Iris – gremito di gente – l’orazione ufficiale affidata al dr. Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte, preceduta e seguita da canti partigiani del duo cuneese GiuÈ (Erica Molineris e Giuseppe Quattromini) e canti dei ragazzi delle scuole droneresi.
Dopo il saluto del presidente ANPI di Dronero e Valle Maira, Alessandro Mandrile e del sindaco della città Livio Acchiardi, ha preso la parola il presidente Chiamparino che ha messo in evidenza i valori della Resistenza da un lato e l’attualità delle idee di libertà e uguaglianza come denominatore comune di un’Europa che è giunta ad un bivio e che deve fare un passo decisivo se non vuole ricadere su se stessa e disgregarsi.
Nel suo breve ma intenso intervento Chiamparino ha sottolineato alcune peculiarità della Resistenza cuneese che ha riassunto nelle tre parole: popolare, radicale e patriottica.
Popolare nel senso migliore del termine perché vissuta per intero dal popolo; radicale perché ha imposto scelte decisive e sofferte: da una parte o dall’altra fino in fondo; patriottica perché patria era difendere in ogni modo la propria terra (da una vecchia tradizione contadina).
Infine il presidente della Regione ha voluto sottolineare il sacrificio di chi nella lotta di Liberazione ha perso il bene più importante e cioè la propria vita e la grande intelligenza di chi subito dopo la Liberazione ha gettato le basi per la democrazia e la libertà di cui abbiamo goduto per 70 anni.
L’intelligenza di chi ha anteposto il bene comune e l’interesse della Nazione intera agli interessi propri e della propria parte politica. Da questa condivisione, tra il 1946 e 47, è nata la Costituzione italiana che compie settant’anni ma che è più che mai attuale nei propri valori fondanti. Valori che vanno non solo ricordati ma difesi e attuati ogni giorno senza lasciarsi sconfiggere dalla paura di perdere ciò che è stato fino a qui conquistato – ha ricordato Chiamparino – rivolgendosi in particolare ai molti giovani e ragazzi presenti. Paura che rischia di trasformarsi in rancore e chiusura nei confronti degli altri.
Coinvolgente come sempre il lavoro realizzato dagli studenti dell’Istituto comprensivo di Dronero (primaria e secondaria) con musiche, riflessioni ed interviste a chi la guerra e la Resistenza l’ha vissuta in prima persona. A concludere la celebrazione un’esecuzione corale e partecipata di “Bella Ciao”.
ST