La Fondazione Allemandi è un bene importante della nostra città, esiste da più di 50 anni, ma è rimasta per tutto questo tempo un po’ nascosta, ha esercitato i suoi fini statutari, spesso nell’indifferenza, e con quel garbato pudore, così profondamente radicato nel nostro modo di essere, che spesso rischia di lasciar inaridire iniziative importanti |
La Fondazione prende il nome dall’Avv. Pietro Allemandi, ultimo Sindaco di Dronero eletto, nel 1926, prima del Ventennio e poi Commissario Prefettizio dal 1^ Settembre 1943. In quegli anni sostiene ed appoggia le formazioni partigiane della Valle Maira. Viene arrestato dai Tedeschi e deportato nel Gennaio del 1944, insieme a Lugliengo,Lantermino,Marchiò,Coalova, a Gusen St.Gheorghes (Mathausen-Austria) e qui muore il 28 Aprile 1944.
Conscio della precarietà della sua situazione trasmise oralmente ad alcuni prigionieri italiani di sua conoscenza le sue ultime volontà testamentarie, uno di questi era l’Avv.Bonelli di Saluzzo che sopravvisse e trasmise alla famiglia di Allemandi le ultime volontà di Pietro.
Nel bel libro di Calandri-Cordero “Dronero 1900-1945” viene riportata la lettera che l’avv.Bonelli inviò al Sindaco di Dronero al suo ritorno (19-9-1945), lettera in cui descrive minuziosamente i fatti.
Riprendo e riassumo alcuni passaggi. Allemandi era molto preoccupato perchè unico tra i Droneresi doveva essere sottoposto ad un interrogatorio, l’interrogatorio poi si limita alla richiesta delle generalità con l’aggiunta, però, della richiesta di indicare le persone in Italia cui comunicare il suo eventuale decesso. Questo lo convinse sempre di più che era sul punto di venire ucciso. Confidò all’amico Bonelli di essere preoccupato perchè temeva che la sua eredità non venisse raccolta da chi era designato nel testamento e lo mise al corrente di tutto ciò al fine potesse, in caso di sopravvivenza, dare tutte le indicazioni per ritrovare il testamento(ove possibile) e di mettere gli erewdi nella condizione di conoscere la sua volontà e far valere(ove giuridicamente possibile) la sua volontà stessa. A parte l’usufrutto al fratello Ing. Carlo e qualche piccolo altro legato lasciò come erede universale il Comune di Dronero allo scopo che il suo patrimonio contribuisse all’erezione di una Scuola Professionale Comunale.
Colpisce,nella lettera, l’affermazione del Bonelli circa l’impossibilità che i prigionieri avevano di un semplice pezzo di carta e di una matita per poter scrivere quanto erano costretti ad affidare alla memoria.
Così come Allemandi temeva, il suo testamento venne bruciato, insieme ad altri documenti, dai tedeschi durante una perquisizione, il fratello Ing. Carlo diede seguito alle volontà del fratello e dispose un lascito di Lire 40.753.300 a favore della nascente Fondazione “Allemandi Pietro”.
Con delibera del 22 Ottobre 1956 il Consiglio Comunale di Dronero approva lo statuto che definisce lo scopo della Fondazione “Erogare ogni anno più borse di studio a favore di giovani studenti nati e residenti nel Comune di Dronero ed in quello di S.Damiano Macra, appartenenti a famiglie disagiate ed avviati con profitto agli studi in una scuola professionale (industriale o agricola).”
Ad oggi il patrimonio immobiliare è costituito da un intero fabbricato, composto da 12 alloggi e 2 locali commerciali, sito in Torino Corso San Maurizio 34 e una cascina in Loc.Rella – Dronero con 5 giornate piemontesi.
Ci sembrava giusto riaccendere i riflettori su un Dronerese importante,generoso e lungimirante ed in particolare sulla Fondazione da lui pensata in un momento tanto tragico della sua vita. Nel prossimo numero parleremo della Fondazione nei giorni nostri e dei suoi progetti per il futuro.
Massimo Monetti
Casa Corso San Maurizio,34 (a destra l’Università)