I diritti degli animali

animali Il Prof. Luigi Lombardi Vallauri, professore ordinario di Filosofia del diritto nell’Università di Firenze e Presidente Onorario della Società Italiana di filosofia del Diritto, ha tenuto, Sabato 23 Agosto, una Conferenza sulla Questione Animale presentando la sua ultima fatica, un trattato di Biodiritto scritto insieme alla collega Silvana Castiglione.

Articolata e molto erudita l’esposizione del Professore che ha parlato ad un pubblico di non addetti ai lavori di argomenti profondi, con cui ogni giorno la vita di ognuno di noi si confronta, perchè la nostra vita e la vita degli animali cammina insieme da sempre.
Il Professore è partito dalle ragioni dell’animalismo, cioè di quel movimento culturale che difende e protegge la vita degli animali. Il relatore ne ha elencate cinque.

La prima, la Bellezza. Gli animali sono una sorta di “bene ambientale” e come tali vanno salvaguardati e tutelati, così come si tutela un quadro antico o una chiesetta romanica.
La seconda, la Pietà. La sensazione di paura che prova una gazzella nella savana alla vista di un leone non è molto diversa da quella che prova un impiegato alla vista del proprio capoufficio. Usa proprio questa analogia, il Professor Lombardi, per rimarcare come gli animali siano soggetti senzienti, cioè esseri dotati della capacità di sensazione, che soffrono, godono, ed hanno bisogno di affetto. Anche se manca loro il linguaggio simbolico, hanno però una loro soggettività, quindi vanno aiutati e tutelati. Proprio da questo sentimento di pietas trae origine una delle ragioni all’animalismo.
La terza, l’Umanità. Proprio dall’Umanesimo e dalla coscienza dei suoi principi nasce uno slancio ideale teso a proteggere l’uomo dal disonore dei suoi cattivi comportamenti nei confronti degli animali.
La quarta, la Spiritualità. La dottrina della non violenza si applica anche ai comportamenti degli uomini verso gli animali.
La quinta ed ultima, la Superiorità dell’uomo. Noblesse oblige, più l’uomo si ritiene superiore, maggiori sono i suoi doveri, non i privilegi, tra questi anche il dovere di rispettare gli animali, proprio in quanto esseri inferiori.

A seguire una sintesi dello stato della legislazione relativa ai diritti degli animali.
Giuridicamente se gli anni 70-90 sono stati gli anni dei diritti avanzati: divorzio, aborto, statuto dei lavoratori, cioè anni in cui la legislazione ha subito importanti cambiamenti per inglobare questi nuovi diritti. Gli anni dal ’90 al ’10 sono stati gli anni del diritto animale, anni in cui il diritto ha preceduto la coscienza sociale, la legislazione dell’Unione Europea è quella tra le più avanzate al mondo.
Il Trattato di Lisbona, articolo 13 afferma: “l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti”
L’art. 544 del nostro codice penale prevede il carcere per chi uccide un animale senza necessità, così come a chi infligge maltrattamenti. Purtroppo, come spesso accade, ai princìpi si deroga, proprio con questa finalità è stato promulgato, sempre nel nostro codice penale, l’Art. 19, che prevede che le disposizioni dell’articolo precedente non siano applicabili nei casi delle leggi speciali in materia di caccia, di pesca, di allevamento, di trasporto, di macellazione degli animali, di sperimentazione scientifica sugli stessi, di attività circense, di giardini zoologici. Purtroppo con questa scappatoia si riesce a giustificare più o meno tutto. Ma la società sta cambiando e la sensibilità verso gli animali e le loro condizioni di vita sta sensibilmente crescendo e di questo devono sempre più tenere conto i giudici nell’interpretazione della legge. E’ con queste parole di speranza che il Prof. Luigi Lombardi Vallauri chiude la sua interessante conferenza.

Massimo Monetti