Comunità Energetica di Valle

ce valle Ai primi di Dicembre del 2019 è stato firmato un importante accordo per la costituzione della Comunità Energetica di Valle, ne parliamo con il Presidente Valerio Carsetti.


L’argomento Comunità Energetica di Valle fa parte integrante del Programma con cui mi sono presentato davanti alla Assemblea dei Sindaci della Valle Maira, che mi hanno eletto all’unanimità Presidente, il 6 Agosto del 2019. E’ uno degli argomenti più importanti perchè l’ambiente, ovvero la sua cura, la sua salvaguardia e il suo corretto sfruttamento, è uno dei principi da cui trae ispirazione tutto il mio impegno di amministratore. Chi vive in Valle Maira è molto fortunato, da molti punti di vista, ma sconta alcuni handicap, uno di questi è il freddo, con cui si deve convivere per un numero di giorni molto superiore alla media nazionale, con un conseguente extra costo della bolletta energetica, e si tratta di cifre importanti per un qualsiasi bilancio. Poter avere un aiuto economico su questa voce di spesa può rappresentare una carta importante da giocare per difendere la permanenza in valle delle attività produttive e delle famiglie.

La Valle Maira ha una lunga storia nello sfruttamento dell’energia idroelettrica. Nei primi decenni del ‘900 nacquero gli insediamenti di diverse centrali idroelettriche, di queste oggi ne sono ancora operative quattro, tutte di proprietà ENEL: Acceglio, Ponte Marmora, San Damiano e Dronero. Tutte insieme producono energia per svariati milioni di euro/anno. Negli anni ’90 nacque Maira Spa, società mista a controllo pubblico (51% CM Valle Maira, 49% privati), esempio lungimirante, con l’ambizioso progetto di realizzare ben dieci impianti idroelettrici in Valle. In questi vent’anni di impianti ne sono stati realizzati solo due, ma nel frattempo la cosa più significativa è stata il passaggio da pubblico a privato della compagine sociale, con la quota pubblica che è passando dal 51% al 18% è diventata minoranza.

Vista l’ampia disponibilità di produzione di energia idroelettrica e la presenza di una realtà consolidata quale la Maira Spa cosa poteva fare la Comunità di Valle, ridotta ormai in minoranza nella compagine societaria? O vendere, o rilanciare. Abbiamo scelto la seconda opzione. Grazie anche ai rapporti di buon vicinato che abbiamo con la Maira Spa, che non dimentichiamoci essere entrata nell’orbita IREN (Società Multiservizi dei comuni di Torino – Genova – Parma), abbiamo fatto insieme uno studio per arrivare preparati all’appuntamento con le nuove opportunità che la nuova normativa regionale, in materia energetica, offriva.

Il 5 Dicembre 2019 tutti i comuni della Valle, la Maira Spa e le principali aziende produttive del dronerese (Bitron Spa, Falci Spa) hanno sottoscritto l’adesione di principio alla Comunità Energetica di Valle, ovvero ad un ente senza finalità di lucro, di prossima creazione, partecipato da soggetti pubblici e privati, che avrà la finalità di gestire le forme di autoconsumo collettivo di energia rinnovabile e non. Un nuovo soggetto al quale la recente normativa comunitaria, recepita dalla Regione Piemonte, riserva un ruolo nuovo e interessante, quella del produttore-consumatore o meglio un “autoconsumatore singolo di energia rinnovabile”.

Ricordo anche che la Comunità Energetica di Valle è interessata, oltre che alla produzione da idroelettrico anche a quella da biomasse, in questo ambito Maira Spa ha creato negli anni passati la FORMaira, una società finalizzata alla creazione di un sito per la raccolta ed il trattamento delle biomasse, ma le difficoltà su questo fronte sono svariate a cominciare dai costi per la raccolta, il trattamento ed il trasporto delle materie prime. Tutto questo nostro impegno è stato recentemente premiato dalla Regione Piemonte che, ai primi di Marzo, ha accolto la nostra manifestazione d’interesse per la costituzione di una Comunità Energetica di Valle e ci ha accordato un finanziamento di 10.000 euro per le spese da sostenere nella fase di creazione della Comunità stessa.

Si tratta di una occasione storica per la nostra comunità. Non dimentichiamo che la produzione di energia nella Valle, pari a 300 milioni di kWh, rappresentano per l’ENEL un valore della produzione pari a circa 16 mln di euro, che diventano sul mercato circa 60 mln di euro. Poter essere soggetto attivo nella gestione del ciclo di produzione di questa energia aprirebbe scenari, oggi impensabili, nelle politiche di incentivazione all’insediamento in Valle di siti produttivi e non solo. Possiamo dire con malcelato orgoglio che su questo fronte la Valle Maira non solo si è fatta trovare preparata, ma addirittura molto avanti rispetto alla realtà territoriale piemontese.

Massimo Monetti



Per saperne di più La normativa europea prevede la possibilità di dare luogo a forme di autoconsumo collettivo di energia rinnovabile e non, individuando due fattispecie di nuovi soggetti giuridici con caratteristiche simili: la Renewable energy community (REC) nella Direttiva RED II, e la Citizen energy community (CEC) nella Direttiva elettrica (Direttiva 2019/944).

Renewable energy community (REC) Soggetto autonomo basato sulla partecipazione volontaria di soggetti pubblici e privati, il cui obiettivo principale è fornire, mediante attività di produzione e condivisione dell’energia rinnovabile anche a mezzo di accumulo, benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità, piuttosto che profitti finanziari. Non è contemplata l’attività di distribuzione dell’energia elettrica.

Citizen energy community (CEC) Soggetto autonomo le cui finalità, partecipazione e missione sociale appaiono del tutto simili a quelle previste per le REC, ma la cui definizione prescinde dal carattere rinnovabile dell’energia. Esso può includere il possesso e la gestione della rete elettrica interna alla comunità (servizio di distribuzione elettrica) e può prevedere l’erogazione di servizi di efficienza energetica o servizi energetici in senso lato ai membri della comunità. La Regione Piemonte, con la legge regionale n. 12/2018, ha di fatto anticipato le citate norme europee prevedendo la promozione delle comunità energetiche, quali enti senza finalità di lucro, partecipati da soggetti pubblici e/o privati, costituiti al fine di promuovere il processo di decarbonizzazione dell’economia e dei territori. Il modello di comunità energetica a cui ha guardato la Regione Piemonte è costituito da un mix di caratteristiche proprie delle REC e delle CEC. Tale modello condivide con le CEC l’attenzione per un ambito energetico non esclusivamente rinnovabile, nonché per la riduzione dei consumi energetici dei suoi membri. Peraltro, esso condivide con le REC la vocazione a non esercitare l’attività di distribuzione dell’energia elettrica, in ragione della proprietà pubblica delle reti, unitamente alla precipua attenzione per le fonti rinnovabili, ancorché in via non esclusiva. Inoltre, la L.r. 12/2018 dispone che almeno il 70% dell’energia prodotta debba essere destinata all’autoconsumo da parte dei membri di una comunità energetica.