La cittadinanza “benemerita” allo storico del Cuneese

Camilla Ad un anno dalla morte di Piero Camilla, la cittadinanza “benemerita” allo storico del Cuneese

Sotto le austere colonne gotiche della chiesa di San Francesco a Cuneo lunedì 11 marzo con una solenne cerimonia il Consiglio comunale ha insignito il professor Piero Camilla, della “cittadinanza benemerita” alla memoria. La consegna è avvenuta nella ricorrenza del 1° anniversario della sua morte.
Egli era stato il fondatore e primo direttore della prestigiosa biblioteca comunale della città; il luogo, ove chi scrive, come un gran numero di suoi coetanei, erano soliti andare settimanalmente a prendere a prestito quei libri di cui a scuola si veniva a conoscenza ed il cui acquisto era un diletto che alla fine degli anni ’50 erano in pochi a poterselo permettere.
Ma fu con l’avvento della scolarizzazione di massa degli anni ’60 che la biblioteca di Cuneo diventò la meta abituale, dove studenti, insegnanti, comuni cittadini si incontravano ed i libri passavano di mano in un vortice veloce. Erano anche gli anni della straordinaria scoperta della letteratura americana, ai cui orizzonti la biblioteca prontamente aveva aperto i propri scaffali, mettendo in movimento un lento processo di sprovincializzazione i cui frutti non tardarono a maturare alla fine degli anni ’60
Quelli furono anche gli anni in cui il professor Camilla cominciò a tessere un disegno ambizioso: quello di non limitarsi all’ orticello culturale della piccola Cuneo, circondata da un territorio vastissimo ed in gran parte estraneo alle fantasie della cultura, chiuso nel ristretto orizzonte del proprio campanile.
Prendeva così il largo il suo progetto: far diventare la biblioteca di Cuneo il vertice di una rete di piccole biblioteche, facendo viaggiare i libri anzichè le persone, creando centri di prestito nelle varie cittadine di fondo-valle, ove non di rado egli stesso si recava per recapitare e ritirare in capienti bauli i libri richiesti e quelli restituiti.
Fu in questo contesto che la città di Dronero tornò ad essere uno dei suoi luoghi privilegiati, come racconta la professoressa Elda Gottero in una sua dettagliata testimonianza riportata nel corposo e composito libro che il Comune di Cuneo ha patrocinato in occasione del 1° anniversario della scomparsa di Piero. (Tra libri e storia. Il percorso e l’eredità di Piero Camilla, L’Artistica Editrice, marzo 2013)
Roccabruna era il paese di origine di sua madre e la frazione di Norat é stata la sede del suo primo incarico di insegnante elementare .
Sempre sulle pendici della bassa valle Maira nel ’44 e ’45 si fu in contatto stretto con i gruppi partigiani GL.
Poi negli anni ’70 è spesso ospite gradito di quel Circolo giovanile che nel tornare a far rivivere la Biblioteca Civica di Dronero aveva uno dei suoi scopi principali;
Numerosi poi sono i suoi interventi negli incontri relativi alla pubblicazione degli Statuti della valle Maira e di Dronero. Infine accettò di sostituire dall’ 88 al ’92 Ezio Mauro alla direzione responsabile de “Il Drago”, di cui il presente periodico è la prosecuzione.
Anche queste piccole curiosità hanno trovato spazio nella relazione ufficiale alla cerimonia di lunedì 11 marzo, tenuta da Mario Cordero che di Camilla è stato prima stretto collaboratore e poi ne ha preso il posto, quando il direttore si è ritirato in pensione.
La testimonianza di Cordero è stata un elogio ad un tipo particolare di Cultura, quella che si alimenta di passione civile, dove il conoscere non è un fregio di cui ornarsi, ma una condizione fondamentale per vivere in rapporto stretto con gli altri.
Cordero scorrendo a volo d’uccello l’enorme mole di lavoro, sia organizzativo che divulgativo, operato sul patrimonio custodito negli archivi comunali ha individuato due emblematiche virtù che hanno guidato la sua opera: la passione per la libertà e quella che gli antichi chiamavano la “rusticitas”, cioè l’amore per la semplicità.
Quanto alla prima essa è ben evidente nella decisione di pubblicare “la più antica cronaca di Cuneo” di Giovanni Francesco Rebaccini ove si raccontano i fatti dei primi due secoli di Cuneo e del suo territorio intorno, individuandone la nascita in un insopprimibile desiderio di liberà che emerge dalle vicende scaturite da una rivolta contro il signorotto Caraglio che contendeva ad un giovane sposo lo “ius primae noctis”; di qui una una lunga ed alterna sollevazione sul finire del primo secolo dell’Anno Mille del contado tra Caraglio, Bernezzo e anche oltre che culminerà appunto con la fondazione di Cuneo.
Quanto alla “rusticitas” sia sufficiente riferire come varcando il portone della biblioteca subito si capiva se il direttore era in ufficio: bastava osservare se nell’androne ci fosse appoggiata al muro la sua vecchia bicicletta.