Consiglio Comunale a Dronero

Alberto Tenan “BENE L’UNIONE MA LA SEDE DEVE ESSERE A DRONERO”
Dal Consiglio la richiesta che nel nuovo ente sia rappresentata anche la minoranza

Il Consiglio comunale di Dronero, mercoledì 6 marzo ha approvato l’adesione all’Unione dei Comuni della Valle Maira che sostituirà la Comunità montana Valli Grana e Maira.
Il nuovo ente sarà composto da 13 Comuni: Dronero, Villar San Costanzo, Roccabruna, Cartignano, San Damiano Macra, Macra, Celle di Macra, Marmora, Canosio, Stroppo, Prazzo, Elva e Acceglio.
“L’adesione al nuovo soggetto è una cosa lodevole – ha detto l’esponente del gruppo di minoranza Progetto Dronero – purchè l’Unione non diventi un nuovo carrozzone. E’ fondamentale che la Valle rimanga unita. Dronero è il centro più popoloso della Valle Maira e nell’Unione dovrà pesare più di altri, perché non è giusto che conti come ad esempio, come Macra. La sede non potrà che essere a Dronero e la minoranza dovrà essere rappresentata nel Consiglio. E’ molto importante, in questa fase, redigere bene lo statuto dell’Unione per tenere conto di tutte queste cose”.
“Per Dronero sarà un’Unione molto leggera – ha spiegato il sindaco Livio Acchiardi – perché si potrebbero delegare le funzioni di catasto e dello sviluppo montano. Bisogna sperare che il nuovo ente produca sul territorio gli stessi risultati che ha portato la Comunità montana, il cui operato, negli anni ha permesso di recuperare 24 miliardi (di lire ndr) per numerosi progetti sul territorio”.
Sono poi stati approvati il nuovo regolamento dei controlli interni, un adempimento richiesto dalla legge, che disciplina il funzionamento dell’amministrazione comunale e una modifica al regolamento dell’Imu per equiparare alle abitazioni principali gli immobili di proprietà delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, gli alloggi delle case popolari o degli enti di edilizia residenziale pubblica, considerati.
Ad essere interessati dalla modifica del regolamento sono i soci assegnatari dei 18 alloggi della cooperativa edilizia Flavia a proprietà indivisa delle vie Stefano Revelli e Attilio Allione. Nel 2012, nonostante non fossero proprietari dell’alloggio in cui risiedono, si sono visti recapitare una cartella Imu che in alcuni casi, tra prima e seconda rata, è arrivata anche a oltre 400 euro.
Nell’approvare il regolamento per l’applicazione dell’imu, l’amministrazione non aveva previsto deroghe per alcune tipologie di abitazione, tra cui quelle di proprietà delle cooperative a proprietà indivisa. A fronte di un’aliquota dell’0,4% stabilita per l’abitazione principale, questi immobili sono stati considerati come seconde case e quindi assoggettati ad un’aliquota dell’1%.
“Finalmente è stata sanata questa anomalia dell’Imu – commenta Angelo Stanisci, portavoce dei residenti, presente al Consiglio comunale – che si è rivelata molto onerosa per alcuni di noi. E’ un gesto di equità sociale. Adesso non resta che aspettare il responso dell’esposto per la restituzione dell’imu 2012 indebitamente pagato”.

Luca Chiapale