Intervista a Padre Federico Lombardi

padreLombardi Dronero e la Valle hanno “regalato” alla comunità, nel corso dei decenni, persone che si sono ritagliate un posto di rilievo nella società.

Alcuni sono diventati personaggi pubblici, altri magari sono rimasti ignoti ai più, ma li accomuna un cammino di successo che vogliamo provare a ripercorrere insieme. Incominciamo conPadre Federico Lombardi, gesuita, laureato in matematica ed in teologia, direttore di Radio Vaticana, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, comunemente conosciuto come portavoce di Papa Francesco, così come lo fu di Papa Benedetto XVI che lo nominò l’11 luglio 2006 in sostituzione di Joaquín Navarro-Valls. Padre Federico è nato a Saluzzo, ma la famiglia Lombardi è una istituzione per Dronero, per cui lo consideriamo “dronerese” in pectore.

Incominciamo proprio dalla storia di questa grande famiglia e spostiamoci nel 1854. In quell’anno il Notaio Giuseppe Lombardi, da poco insediatosi in Dronero, acquista una grande casa, nel pieno centro, oggi Via Cavour, già occupata dalla Locanda della Rosa. Si trova a ridosso delle antiche mura sul lato settentrionale dell’abitato, diventerà sede della famiglia e dello studio. Giuseppe Lombardi sposa Domenica Denina e dal matrimonio nascono ben nove figli, due di questi mantengono il legame con Dronero, Felice e Luigi, l’ultimo della nidiata. Felice, geometra eredita la casa di famiglia, conservata dai suoi discendenti fino ai giorni nostri. Luigi si sposa con Emma Vallauri, sorella del famoso scienziato Giancarlo, professore di Elettrotecnica, Accademico d’Italia e fondatore dell’Istituto Nazionale Galileo Ferraris di Torino, e acquista nel 1914 quella che ancora oggi è Villa Emma.

Chi era Luigi? Luigi Lombardi fu allievo di Galileo Ferraris, si laurea in ingegneria nel 1890 presso il Politecnico di Torino e vi ottiene la libera docenza in elettrotecnica, nel 1901 vince il concorso a cattedra di fisica tecnica a Napoli. Nel 1922 passa come docente di elettrotecnica alla R. Scuola di ingegneria di Roma, ove insegna fino al 1938. Il 13 giugno 1939 viene nominato senatore del Regno. Fu presidente della Commissione di elettrotecnica internazionale e del Comitato elettrotecnico italiano.
La moglie, Emma Vallauri si laureò nel 1920 in matematica all’Università di Bologna, maturò nel corso della sua vita un’adesione profonda al cattolicesimo. A Napoli si occupò del recupero morale e materiale dei fanciulli di strada, fondando il movimento “I bimbi di via”, e dell’assistenza alle ragazze madri, creando l’associazione “Apostolato della culla”. Nel 1923 viene nominata a presidente nazionale del movimento delle donne di Azione cattolica.
Dal matrimonio con Luigi nacquero otto figli, Paolo, libero docente di elettrotecnica, tra i suoi figli Padre Federico Lombardi, Edoardo, ingegnere, Pia, parlamentare della Democrazia cristiana (DC) e dirigente del Fronte della famiglia, Renato, dirigente industriale e presidente della Confindustria dal 1970 al 1974, Riccardo, gesuita e grande predicatore, il “microfono di Dio”, Annie, missionaria francescana, Vincenzo (morto nel 1913, subito dopo la nascita), Gabrio, gemello di Vincenzo, professore di diritto romano.

Riccardo-Annie-Paolo-Edoardo-Riccardo-Pia

Il fratello Felice si sposa con Marianin, una discendente della famiglia dronerese degli Allodi (il Comune di Dronero ha sede in Casa Allodi), dal matrimonio nascono 13 figli e figlie, ben cinque intraprendono la carriera militare raggiungendone i vertici. Giuseppe (Pin) in Marina, Giacomo (Cin) negli Alpini, Carlo (Juccio) e Alberto (Berto) in Cavalleria ( Alberto, gran cavaliere, si aggiudicò la medaglia di Bronzo alle Olimpiadi di Parigi nel 1924), Luigi nell’Artiglieria Alpina. Proprio Luigi, diventò, nel 1958, Comandante Generale dei Carabinieri.

Gen.Luigi Lombardi-Comandante Generale Carabinieri

Incontro Padre Federico nella sua casa di Dronero, Villa Emma, in compagnia di suo cugino Alberto Bersani che ha reso possibile questa nostra intervista.

La Famiglia Lombardi a Dronero è un’istituzione, quale il filo che a distanza di così tanto tempo tiene ancor legata la vostra famiglia a questo nostro territorio.
Il merito è tutto dei nostri predecessori, ci hanno lasciato una eredità di valori, di impegno e di amore per questa terra che, con naturalezza, abbiamo vissuto profondamente ed abbiamo conservato. Ai nostri anziani dobbiamo una gratitudine immensa.
Cade proprio quest’anno il centenario della “nascita” di Villa Emma, i nostri nonni Luigi ed Emma avevano una visione patriarcale della famiglia, acquistarono nel 1914 un “ciabot” per la famiglia, che allora era già completa con tutti e sette i figli, l’ultimo, Gabrio, aveva 1 anno. L’acquisto, però, era già pensato anche per “dopo”, affinchè la famiglia avesse un punto di riferimento, un luogo per ritrovarsi nel luogo degli affetti e delle radici.
La casa ha subito tre allargamenti, sempre con la finalità di raccogliere la famiglia che si allargava sempre di più, sia il nonno e poi i figli hanno vissuto questo come un grande valore e così è stato anche per i nipoti, oggi siamo alla 5^ generazione.

In famiglia un altro illustre Gesuita, Padre Riccardo Lombardi, “il microfono di Dio”, quali i ricordi di suo zio
Fu un grande predicatore che iniziò la sua opera alla fine della 2^ guerra mondiale, con una predicazione di respiro europeo da inserire, a pieno titolo, nel clima di ricostruzione di una civiltà distrutta dalla guerra. L’obiettivo, che incontrava attese profonde nel dopoguerra, era di ricostruire una società utilizzando la parola del Vangelo come chiave di convivenza tra la gente. Padre Riccardo Lombardi recitò un ruolo importante, di riferimento, per l’elettorato cristiano e cattolico in alternativa al comunismo che stava mettendo a rischio la società europea.
Fu un argine nel ’48, di fronte all’ondata comunista dilagante, ma questo fu solo il suo appassionato contributo ad una situazione contingente, fervido divulgatore del Vangelo, predicò in America Latina, in Asia, coltivando larghi orizzonti, anche al di là dei visibili confini della Chiesa, con una passione profonda per il rinnovamento della Chiesa stessa. Fu un antesignano dell’idea di un Concilio e ne perorò più volte la causa con Papa Pio XII. Non fu tra i protagonisti del Concilio Vaticano II per differenza di sensibilità con Papa Giovanni XXIII, però ispirò tutta la sua attività al Concilio Vaticano II, predicando il rinnovamento della Pastorale su impronta conciliare.

Padre Lombardi, lei è stato portavoce di Papa Benedetto ed ora lo è di Papa Francesco. Avendoli frequentati così da vicino potrebbe raccontarci alcune differenze tra queste due grandi personalità
Esiste una sostanziale continuità tra il servizio pastorale di Papa Benedetto XVI e quello di Papa Francesco. Però ogni Papa ha la sua personalità. Benedetto è un grande intellettuale, un uomo di profondissima cultura. Francesco, uomo dotto e profondo, è naturalmente un pastore, con un rapporto diretto verso le persone, molto efficace e comunicativo. Benedetto ha testi di una profondità non facile da cogliere nell’immediato. Francesco ha testi più efficaci, semplici e concreti, arricchiti da un carisma pastorale diretto.
Benedetto richiede un profondo impegno ed una profonda cultura per godere la ricchezza delle sue tesi. Francesco ti arriva addosso con frasi dirette, che ti scuotono.
Benedetto è stato più sistematico nella sua attività pastorale, Francesco è più libero e ci tiene a dimostrarlo costantemente.
Francesco risponde alla chiamata dello Spirito Santo, quindi è meno prevedibile. Usa forme personali e dirette che vanno al di là del canale istituzionale.

Papa Francesco, con la sua straripante personalità, ha colpito tutti, credenti e non. Avrebbe, Padre Lombardi, qualche aneddoto di vita comune del Papa da condividere con nostri lettori ?
Papa Francesco è una persona che è abituata a stupire, appena eletto scelse di abitare fuori dagli appartamenti pontifici, fu una scelta precisa e decisa che colse tutti di sorpresa. Su questa sua decisione la stampa fece molta dietrologia, ma le assicuro che erano solo teorie senza fondamento, Papa Francesco non chiese niente a nessuno, decise subito e da sè con chiarezza di vedute ed in modo piuttosto determinato. Alla base della sua decisione il concetto di prossimità, stare vicino ai propri collaboratori, stare al loro livello, ad incominciare dal luogo di vita.
Recentemente, durante il viaggio in Corea, ha deciso, con grande immediatezza, di dar seguito alla richiesta di battesimo del papà di un ragazzo morto nella tragedia del naufragio del Sewol ( naufragio avvenuto il 16 aprile 2014 nelle acque della Corea del Sud con la morte di 293 persone per la maggior parte studenti della Scuola superiore “Danwon” di Ansan in gita scolastica. NdR). Questa richiesta è arrivata di sorpresa, durante una visita in programma. Fatte le opportune verifiche con il Vescovo, questo papà è stato battezzato il giorno dopo, da Papa Francesco, nella Nunziatura con una cerimonia privata. Il desiderio di rispondere con prontezza, un tratto caratteristico del pontificato di Francesco.
Proprio in questi giorni abbiamo tutti negli occhi la barbara decapitazione del giornalista americano Foley, venuto a conoscenza che la famiglia di Foley era cattolica praticante il Papa ha chiesto il recapito telefonico ed ha telefonato personalmente ai genitori. Spontaneità e prontezza.

Padre Federico Lombardi ritorna a Dronero una settimana all’anno, nonostante il poco tempo a disposizione per il meritato riposo, ha accettato il nostro incontro e la piacevole chiaccherata che ne è seguita. Mi ha colpito la disarmante ed affabile cortesia che a stento vela la profondità della persona . Dire che Padre Federico sia una persona importante è riduttivo, in un mondo che vive di comunicazione essere il portavoce di una personalità quale il Santo Padre è un impegno difficile anche solo da immaginare per chiunque di noi, eppure ci siamo parlati come se ci fossimo conosciuti da sempre.

Massimo Monetti