Il “porta a porta” a Dronero

porta-a-porta Dal 3 novembre “porta a porta” a Dronero per i rifiuti. Non mancano dubbi e polemiche sul nuovo sistema.

Nella seconda metà di settembre, in città è stata effettuata la distribuzione dei nuovi contenitori per la raccolta differenziata e gli incontri pubblici per presentare il nuovo servizio e le disposizioni comunali in merito si stanno concludendo in questi giorni.
In precedenza, i cittadini droneresi e tutte le attività commerciali, artigianali e imprenditoriali hanno ricevuto una lettera contenente l’informativa relativa al nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, con brevi e sommarie istruzioni.
Dal prossimo 3 novembre, infatti, il collaudato metodo di raccolta sin qui utilizzato, con cassonetti stradali, sarà sostituito da un nuovo sistema di raccolta differenziata “porta a porta”. L’obiettivo è ambizioso: ridurre la produzione di rifiuti e portare la percentuale della raccolta differenziata oltre il 65% come peraltro “ci chiede l’Unione Europea” per utilizzare una frase ormai più che abusata.
Progressivamente dalle vie del paese verranno eliminati i vecchi cassonetti per la raccolta di indifferenziato, carta, vetro, plastica e ogni famiglia sarà dotata di contenitori specifici e appositi sacchetti personalizzati.
La ditta appaltatrice ha provveduto alla distribuzione dei kit alle famiglie in quattro giornate diverse, presso la Bocciofila in Via Visaisa, suddividendo le utenze per ordine alfabetico. A partire da mercoledì 17 settembre con i cognomi da A a C, giovedì 18 settembre i cognomi da D a L, venerdì 19 settembre i cognomi da M a Z, per concludere sabato 20 settembre sul piazzale della Chiesa Parrocchiale di Pratavecchia per i residenti della frazione, di Monastero e Ricogno.
Per il ritiro dei kit, i cittadini dovevano esibire codice fiscale e copia dell’ultima bolletta della tassa comunale rifiuti o dichiarazione di avvenuta iscrizione presso l’ufficio tributi del comune.
Dalla settima successiva, sono stati calendarizzati incontri informativi con la popolazione.
Il primo venerdì 26 settembre, partendo questa volta proprio da Pratavecchia, presso l’oratorio parrocchiale, con i cittadini residenti nella frazione.
Mentre il giornale va in stampa proseguono lunedì 29 settembre, presso il salone polivalente del teatro, con i residenti del concentrico così suddivisi in due fasce: cognomi con da A fino a GL e, successivamente i cognomi da GM a Z .
Presso il circolo Acli di Monastero, martedì 30 settembre l’incontro con i residenti della frazione, mercoledì 1 ottobre, presso la bocciofila in via Visaisa 36, per i cittadini residenti Oltremaira suddivisi anche qui in due fasce: alle ore 18 per i cognomi con iniziale da A a F, alle 20,30 per i cognomi con iniziale da G a Z.
Infine, giovedì 2 ottobre, alle ore 20.30 per i residenti della frazione Tetti, presso il bar di via Moschieres n. 39.
A gestire il nuovo sistema di raccolta sarà la ditta Idealservice, mentre, per far sì che, conclusa la distribuzione dei kit, la raccolta si svolga nel miglior modo, sarà avviata una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, partendo dai più piccoli, al fine di raggiungere un maggiore rispetto dell’ambiente anche tra i “grandi”.
“Si cercherà di attuare un’efficace opera informativa – spiega l’assessore all’ecologia e decoro della città Gianni Arnaudo – che raggiunga tutta la popolazione dronerese, sia mediante opuscoli scritti in più lingue, sia puntando sul ruolo di mediatori culturali, grazie all’associazione “Voci del mondo”. Inoltre le utenze non domestiche saranno contattate dalla ditta erogatrice per eventuali esigenze particolari”.
Data la portata del cambiamento cercheremo di dare un approfondimento nel prossimo mese e di fare, per quanto nelle nostre capacità, ricognizioni periodiche in futuro sul funzionamento della nuova raccolta.

Non possiamo però non segnalare già i primi dubbi e timori che serpeggiano tra la popolazione. È nota la polemica scoppiata a luglio (e che prosegue tuttora) a Cuneo dove questo tipo di raccolta è già stato avviato nel mese di maggio. Innanzi tutto difficoltà di tipo logistico per la sistemazione dei vari contenitori nelle abitazioni del centro storico che, si sa, dispongono di spazi assai limitati ma anche per i palazzi in genere come testimoniato da diversi amministratori che hanno raccolto le perplessità dei condomini, i quali devono tenere in casa o sui piccoli balconi (quando ci sono) i vari rifiuti in attesa di poterli smaltire correttamente nei giorni previsti. In estate, dal Cec (il Consorzio ecologico del cuneese) la responsabile tecnica Simona Testa ha ammesso, per quanto riguarda Cuneo – ma pensiamo si possa generalizzare anche per tutti gli altri comuni dove presto prenderà il via il porta a porta – che “i problemi sono tanti, più del previsto, stante la vastità del territorio ed il gran numero di utenze da gestire. Quelle più problematiche sono le condominiali”. D’altra parte il servizio è stato avviato nel periodo estivo. Come funzionerà in inverno con la neve?
E poi, si segnalano anche difficoltà di tipo economico poiché – mentre da un lato si chiede ai cittadini un maggior sacrificio in termini di tempo e di attenzione nel differenziare i rifiuti (cosa che è assolutamente corretta!) e nel depositare in strada i propri contenitori alternativamente e secondo i calendari specifici previsti per la raccolta di ciascun rifiuto – è quasi certo che i costi a carico delle amministrazioni e di riflesso dell’utenza aumenteranno, anche al di là delle sanzioni previste per chi non “ricicla” correttamente.
Questo concetto si sintetizza bene con la polemica scoppiata su Facebook dove nei lettori inizia ad insinuarsi un dubbio: “come mai i rifiuti differenziati, che sul mercato hanno un valore, diventano invece un costo per la collettività? La gente comune è obbligata a fare il lavoro sporco: raccoglierli, differenziarli, stoccarli in appositi contenitori e consegnarli a società che, secondo alcuni, ne ricavano forti guadagni. Al cittadino non rimane che pagare le tasse oltre al fatto che son già stati pagati durante l’acquisto dei beni”.
Non rimane che attendere gli sviluppi della nuova “scelta” sostanzialmente imposta alle amministrazioni per il raggiungimento degli obiettivi europei.

Infatti, attuare la raccolta differenziata è un obbligo e obiettivo di legge, come si legge all’art. 181 del D.lgs.152/2006 e ss.mm.ii., comma 1:
“Ai fini di una corretta gestione dei rifiuti le autorità competenti favoriscono la riduzione dello smaltimento finale degli stessi, attraverso: il riutilizzo, il riciclo o le altre forme di recupero;
l’adozione di misure economiche e la determinazione di condizioni di appalto che prevedano l’impiego dei materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato dei materiali medesimi;
l’utilizzazione dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia.”
Dal canto nostro vorremmo però sottolineare che il problema grosso è e rimane sempre quello a monte: riciclare è davvero importante per l’ambiente, ma assai più importante è ridurre i rifiuti all’origine ovvero far sì che se ne producano di meno. L’Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente), società controllata dalla Regione Piemonte, a seguito di un’indagine compiuta proprio sul tema calcola che “ … solo 23 kg su 100 dei rifiuti dei piemontesi si possono davvero definire immondizia. Tutto il resto è buono. Buono per il riciclo”. Ma se è buono per il riciclo, come dicono, anziché demandare come sempre alla buona volontà dei cittadini (ovvero praticare la soluzione “a valle”) perché non cercare valide soluzioni “a monte”? A cominciare dagli imballaggi, molta strada resta da fare!
S.T.