Segnali incoraggianti

Un titolo che appositamente non chiude con un punto interrogativo poiché vogliamo dare fiducia a un rinnovato senso di comunità che sembra trasparire da alcuni importanti atti delle amministrazioni locali.


Partiamo dall’approvazione di una richiesta dell’Unione montana affinché gli organi competenti, dal Governo alla Regione, si facciano promotori di misure che garantiscano il servizio di medicina di base generale e pediatrica, nonché di guardia medica nei piccoli comuni dei territori montani. Oltre a consentire di garantire il fondamentale diritto alla salute dei cittadini, peraltro sancito dalla Costituzione, la presa di posizione dell’Ente montano indica, a mio modesto avviso, anche una visione di sviluppo responsabile dei nostri territori dove la salute non è un costo ma un investimento.

Altro segnale positivo è la creazione con la Provincia del Servizio Europa Interventi Strategici (SEIS) mediante la stipula di una convenzione poliennale con l’Amministrazione provinciale che si pone l’obiettivo di progettare e attivare un modello di gestione associata delle fasi di ricerca del finanziamento, di gestione e di rendicontazione per interventi strategici del territorio provinciale. Se non correrà il rischio di diventare un nuovo carrozzone burocratico, il coordinamento previsto potrà offrire opportunità interessanti anche per i piccoli comuni, da sempre alle prese con difficoltà rilevanti nella progettazione e nel reperimento di fondi. Un terzo segnale positivo vogliamo individuarlo nella solidarietà, espressa anche con atti formali delle amministrazioni locali, per cercar una soluzione reale e fattibile per la strada di Vallone di Elva – che nonostante i molteplici interventi della Provincia sull’alternativa Stroppo-Elva –potrebbe rappresentare per il piccolo comune dell’alta Valle un collegamento più rapido e diretto con il fondovalle. Analogamente, anche per il fondovalle qualcosa si sta muovendo, e ne parliamo ampiamente in queste pagine, in merito alla viabilità nel centro storico di Dronero, dopo gli ultimi e sempre più frequenti incidenti. Comune, Provincia, Regione, imprenditori e amministrazioni limitrofe si parlano e si auspica possano trovare delle soluzioni utili, alcune più immediate, altre più di lungo respiro ma definitive.

Uno sviluppo sano non può prescindere da un piano generale nel quale incasellare di volta in volta progetti compatibili. Per esempio le tre distinte zone artigianali – legittimamente pensate e realizzate da ogni singolo comune di fondo valle – per quanto funzionali in sé, devono fare i conti con il grave problema del collegamento viario tra di loro e con l’esterno. Un filo lega le tre questioni di cui abbiamo parlato, ovvero la necessità di dialogare e di “fare gruppo” per proporre idee condivise che vedano il territorio nel suo insieme.

Sergio Tolosano