Il formaggio che non c'è. Ogni mese, in occasione dell’uscita dell’ultimo numero del Dragone, percorriamo la valle Maira per la distribuzione dei giornali, che effettuiamo rigorosamente di persona. Come da tradizione, iniziata negli anni ’70 da Domenico Poggio, da Cartignano ad Acceglio ci fermiamo nei principali negozi o edicole, ritiriamo i giornali del mese precedente, consegniamo quelli nuovi, e il tempo non manca per scambiare qualche parola con i commercianti. A Elva, il negozio di riferimento è La Butego, unico esercizio commerciale presente nel paese, riaperto al pubblico recentemente, grazie soprattutto al forte impegno del Sindaco Giulio Rinaudo. Il negozio viene gestito da una coppia di giovani, che ha deciso di scommettere sul proprio futuro e, diciamolo, sulle potenzialità della valle. La bellezza della natura circostante, i verdi pascoli, ci suggeriscono l'acquisto del pregiato formaggio d'Elva. "Non ne abbiamo, mi spiace, ma non ce lo danno", risponde la commerciante. Segue un attimo di sconcerto. Tendenzialmente, chi produce cerca in tutti i modi di proporre e far conoscere il frutto del proprio lavoro, in particolar modo se vivi e lavori a 1.637 metri di altitudine, in un comune di 83 abitanti. Non vi è logica nel fatto che l'unico negozio presente a Elva non venga rifornito del prodotto locale, eccellente nella qualità e nel gusto, rinomato e riconosciuto per le sue caratteristiche. Non vi è assolutamente logica. A.M. |