Centralina Torrazza

GiornataMemoria2013 LA CENTRALINA DELLA TORRAZZA E’ FUORI USO. Ogni giorno si perdono 1600 euro Circa 140.000 euro.

A tanto ammonterà il danno economico per il Comune di Dronero al termine dei tre mesi di stop della produzione della centralina idroelettrica della Torrazza.
L’impianto è fuori uso dal novembre 2012 per una scarica elettrica. Ogni giorno di mancata produzione, il Comune di Dronero perde circa 1.600 euro tra vendita dell’energia elettrica prodotta e certificati verdi.
“Inizialmente si è bruciato un interruttore – spiega l’assessore ai Canali irrigui Giovanni Arnaudo – e poi il generatore. Di solito ci sono delle protezioni, non si capisce come sia stato possibile questo guasto”.
La riparazione dell’impianto è stata affidata alla ditta Rostagno di Cuneo.
“All’inizio la ditta è andata per esclusione – prosegue Arnaudo – e poi si è concentrata sul generatore. Rifare tutti gli avvolgimenti del generatore è un’operazione molto lunga che probabilmente costerà molto. Pensiamo di poter far ripartire l’impianto per la fine di febbraio”.
L’introito per la vendita dell’energia elettrica prodotta dalla Torrazza è fondamentale per il bilancio comunale. Ogni anno arrivano nelle casse dell’ente circa 400.000 euro.
La centrale, sin dall’entrata in funzione ha avuto una storia molto travagliata.
Dal 2001 al 2008 è stata teatro di una battaglia legale che ha visto contrapposti l’ente pubblico, poi risultato vincitore e la Falci spa (poi I.S.D.) per la concessione della derivazione.
Oltre alle questioni giudiziarie, le amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni, hanno dovuto fare i conti anche con le richieste degli agricoltori che hanno i terreni che si affacciano sul canale Marchisa su cui insiste la centralina.
Per venire incontro sia alle esigenze degli agricoltori, sia a quelle del Comune, l’amministrazione ha approvato un nuovo regolamento per la gestione dell’acqua. In base alla nuova normativa, gli agricoltori, per l’utilizzo dell’acqua al di fuori del periodo irriguo (dal primo lunedì di giugno al 30 settembre) pagano al Comune 2,93 euro per giornata a settimana a titolo di risarcimento per la mancata produzione. Se, viceversa, la centralina dovesse utilizzare l’acqua nel periodo irriguo, verserà la stessa somma di denaro agli agricoltori.

Luca Chiapale