Crisi Tecnogranda arriva in valle d’Aosta

CrisiTecnogranda LA CRISI DI TECNOGRANDA APPRODA NEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D’AOSTA

(nella foto Ing. Alessandro Ferrario, ex-Amministratore Delegato TECNOGRANDA Spa)

Caveri (U.V.P.): “La società è in una situazione deficitaria imbarazzante”
Tecnogranda ha chiuso il 2012 con un passivo di 840.000 euro che, aggiunti al dato fatto segnare durante l’esercizio precedente (-1.200.000 euro), fanno lievitare le perdite ad oltre 2.000.000 di euro.
E poi c’è la questione dei crediti inesigibili, che ammonterebbero a 800.000 euro che difficilmente la società riuscirà a recuperare.
La questione del polo tecnologico dronerese, con i bilanci in rosso e un profondo stato debitorio, dopo aver fatto molto discutere a Dronero, più sui giornali che nelle opportune sedi istituzionali e in Consiglio comunale a Cuneo, varca i confini provinciali e approda nel Consiglio regionale della Valle d’Aosta. Ad accendere i riflettori sulla società, che non viene certo portata come esempio di virtuosismo imprenditoriale, è il consigliere dell’Union Valdotaine Progressiste ed ex europarlamentare Luciano Caveri.
La vicenda riguarda l’insediamento, nell’area della Ex Tecdis di Chatillon, azienda chiusa dal 2006, di un nuovo progetto imprenditoriale in capo alla Valle d’Aosta Technology, che intende realizzare un centro di ricerca e incubatore di imprese.
La giunta regionale della Valle d’Aosta l’11 gennaio aveva incaricato Finaosta (la finanziaria della regione) e la Valle d’Aosta Structure (la società che gestisce gli stabilimenti industriali) di prendere contatto con la Valle d’Aosta Technology per l’insediamento della nuova realtà imprenditoriale.
Ad accendere il campanello d’allarme di Caveri è stato il nome di due dei titolari dell’azienda valdostana: Alessandro Ferrario, amministratore delegato di Tecnogranda fino a luglio del 2011 e Davide Veglia, ex vice direttore del polo dronerese.
“Stupisce che un governo regionale dopo un anno di trattativa con questa società – ha chiesto Caveri in un’interrogazione presentata il 6 febbraio all’assessore regionale alle Attività produttive Ennio Pastoret visionabile sul sito internet http://www.consiglio.regione.vda.it/mediateca/video_i.asp?pk_video=15823 – giunga ad una deliberazione senza rendersi conto di cosa sia capitato a due dei soggetti (Ferrario e Veglia ndr) in un’operazione del tutto simile che si è svolta in Provincia di Cuneo. Chi è Alessandro Ferrario, attualmente direttore generale di Confartigianato? Chi è questo personaggio, già venditore di auto socio Veglia, che è stato vice direttore di questa iniziativa fallimentare che si è chiamata Tecnogranda? Come mai Ferrario è stato solo un anno direttore di Finpiemonte? Avete acquisito informazioni sul perché oggi Tecnogranda versi un o stato di gravissimo indebitamento che ha portato di fatto alla chiusura della struttura che assomiglia molto alla struttura che dovrebbe sorgere nella Tecdis? Si tratta di prendere atto di un’attività imprenditoriale che era nata con ottimi intenti sotto l’egida della Fondazione Crc che porta oggi ad una situazione molto grave. Basta leggere la storia di Tecnbogranda che è in una situazione deficitaria imbarazzante, ratei attivi dei progetti, bilanci fantasmagorici che segnalavano ad inizio attività dei grandissimi utili grosso volume di fuoco dell’iniziativa che poi si è spenta in maniera imbarazzante”.

Si è soffermato sulla questione Tecnogranda anche il quotidiano on line valdostano www.12vda.it analizzando l’aspetto patrimoniale della società partecipata e ricordando come, da alcuni controlli contabili, i bilanci sarebbero stati gonfiati e sarebbero state emesse fatture inesigibili. Il costo per queste operazioni avrebbe superato il milione di euro, che sarebbero serviti per pagare lo stipendio di Ferrario e numerose altre consulenze. A questa somma di denaro sarebbero da aggiungere anche i 280.000 euro per l’acquisto di macchinari installati nelle aziende che hanno partecipato ai vari progetti, spariti però dal bilancio patrimoniale di Tecnogranda.

Luca Chiapale