Avvicendamento al Centro Europeo Giovanni Giolitti per lo Studio dello Stato |
Da poche settimane un’importante istituzione dronerese, il Centro Europeo “Giovanni Giolitti per lo Studio dello Stato”, ha vissuto un importante avvicendamento della sua presidenza: Alberto Bersani, che lo ha guidato dalla sua fondazione, ha dovuto fare il classico “passo indietro” e il Consiglio Direttivo ha accolto la proposta del Comune di Dronero di affidarne la guida a Paolo Bersani.
Ospitiamo con piacere le parole di commiato con cui il Dott. Alberto Bersani saluta i droneresi e tutti coloro che hanno seguito e sostenuto il Centro Giolitti.
“È passato quasi un ventennio da quando assunsi la Presidenza del Centro Europeo per lo Studio dello Stato, nato nel 1998 per iniziativa di un Comitato promotore fondato da Comune di Dronero, Comunità montana Valle Maira, cui aderì la famiglia Giolitti e successivamente ampliatosi a nuovi soci. Suo scopo: la gestione del Fondo archivistico “Giolitti, Chiaraviglio, Revelli” cui si aggiunsero altre fonti per un totale di circa 3000 documenti.
Il mio attuale ritiro dalla carica è la naturale conseguenza degli anni e delle esigenze di rinnovamento, circostanze tutte che oggi mi consentono di navigare in “acque più tranquille”. È un atteggiamento che non annulla la memoria positiva delle tante iniziative realizzate. Una breve menzione delle più significative mi porta a citare innanzitutto la mostra “Giovanni Giolitti nella satira politica”, inaugurata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a Cuneo il 3 settembre 2003 e presentata successivamente a Dronero così come in molte altre città italiane.
Molteplici i momenti di collaborazione con gli Istituti Culturali italiani e stranieri, in primo luogo con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli così come con le Forze Armate. Significativo l’accordo con la Fondazione Cavour di Santena e la Fondazione Einaudi di Roma.
La vita del Centro si è accompagnata alla pubblicazione di innumerevoli volumi, divenuti punto fermo per qualsiasi approfondimento dell’opera e della personalità giolittiana. Spiccano le voluminose raccolte degli atti dei cinque governi giolittiani, opera di permanente validità documentaria. Né sono mancate intese “strategiche” quale quella intercorsa nel nome de “il Piemonte per l’Italia”, con le già citate Fondazioni Cavour ed Einaudi.
In materia è riuscita importante l’opera del professor Aldo Mola, accurato ricercatore e autore di un vero e proprio corredo scientifico espresso in scritti e interventi verbali quali conferenze e congressi. Ultimamente si è aggiunto un DVD sulla vita di Giolitti, già presentato al Cinema Iris ai primi di giugno, naturale sostegno di quello che dovrà essere un momento espositivo di permanente funzionalità nella Sede del Centro e di accompagnamento a manifestazioni esterne.
A questo effetto non mancano le prospettive di collaborazione con realtà già funzionanti in Dronero. Si va dall’Istituto Musicale sito nella stessa Casa Savio ospitante il Centro Giolitti, al Museo Mallé e ad altre realtà così da realizzare una rete collaborativa in grado di estendersi dal territorio valligiano a quello provinciale e regionale.
Qui sovviene una preziosa testimonianza che recuperiamo pari pari dalla storia minore quale registrata dalla torinese Gazzetta del Popolo, il quotidiano che per molti anni si offrì al lettore torinese quale concorrente de La Stampa. Ecco cosa pubblica il 24 novembre 1950 a firma del noto giornalista Ernesto Caballo.
DRONERO È GIOLITTIANA COME CINQUANT’ANNI FA
Dronero è giolittiana come 50 anni or sono nello spirito, nell’intima tradizione. Mi parlava dello statista al Caffè del Teatro un suo vecchio amico, il Cav. Nebbiolo; si affacciava alla finestra accennando col braccio al fondo della piazza dov’è l’albergo “del Gallo”, e raccontava:
“una volta Sua Eccellenza era partita di nascosto da Cuneo, dopo aver presieduto il consiglio provinciale; lo attendevano ad un banchetto alla “Barra di Ferro”, c’erano tanti pezzi grossi, deputati, il prefetto. Lui invece montò sul tranvai e scappò a Dronero; scese come al solito all’albergo del Gallo. Al pomeriggio noi ci andammo secondo l’abitudine a fare la partita. Giolitti era seduto sulla panca in giardino fra l’oleandro e i gerani, aiutava la signora Costanza, la padrona, a sgusciare i fagioli e parlavano della Val Maira.
Arrivò poi il brigadiere dei carabinieri, stentò a riconoscere in quell’uomo che sgranava i baccelli il Presidente del Consiglio; infine gli disse che il prefetto di Cuneo, preoccupato, aveva chiesto sue notizie. Cordialmente Giolitti lo pregò di lasciarlo tranquillo osservando che stava benissimo fra amici. Vicino a lui i giocatori contavano forte i punti del tresette.” – Ernesto Caballo
Chiuso questo breve intervento evocativo, non resta che accompagnargli la doverosa citazione di chi tanto ha lavorato per il funzionamento del Centro: la segreteria innanzitutto, le cui mansioni hanno largamente superato gli obblighi istituzionali. Due i nomi degni di citazione. Quello della prof.ssa Giovanna Frosini, impegnata per diversi anni nella selezione e riordino del materiale in funzione anche di un primo progetto di mostra; Demetrio Zema, intervenuto fin dal principio per conservare vivo e vitale il Centro anche nei suoi aspetti operativi e relazionali.
E il futuro? Le premesse esistono perché le attività del Centro abbiano opportuno sviluppo. Da ex presidente non posso essere che ottimista, sorretto dal positivo passato e dall’impegno che, sono sicuro, il nuovo Presidente porrà nel proporre al Centro nuovi indirizzi di attività.
Alberto Bersani