10 domande alla Comunità Montana Valle Maira

maira Nel consiglio di Comunità Montana del 3 maggio un coro di voci contrarie aveva accolto la proposta del presidente Roberto Colombero, su suggerimento del consiglio di amministrazione della Maira spa, che la Comunità Montana rinunciasse al controllo della stessa.

Obiezioni vibranti contro la perdita della maggioranza pubblica di una risorsa della valle, accuse di poca trasparenza per l’acquisto della Coralba, addirittura l’annuncio di dimissioni di un consigliere. Risultato: aggiornamento della decisione ad un successivo consiglio fissato pochi giorni dopo.
Tre giorni dopo, nel nuovo consiglio, il film è un altro. Il giudizio dei consiglieri è completamente cambiato: due voti contrari, due astenuti, gli altri tutti favorevoli compreso il consigliere che minacciava dimissioni.
La Comunità Montana approva la decisione del consiglio della Maira di emettere 1.517 nuove azioni per €. 1.253.466,76 e di cedere 339 proprie azioni ad altri enti pubblici.
Il risultato dell’operazione si può cosi riassumere: la Comunità Montana scende al 33,5%, si identificano nel BIM Valle Grana e Maira, nella Fondazione Acceglio (non è un ente pubblico ed è da costituire), nella Comuni Riuniti, nel BIM della Valle Po i nuovi partners che dovrebbero acquisire il 16,50%.Il socio privato Hydrodata scende al 33,5% e l’altro privato (Intecno srl.) sale al 16,50%. Risultato la Comunità Montana perde il controllo e con i soci pubblici, se sottoscriveranno, potrà al massimo raggiungere il 50%, perdendo il ruolo di guida che avrebbe potuto esercitare.
Il Presidente Colombero, nella sua relazione, afferma che l’operazione “ è parte della strategia di consolidamento, ammodernamento e crescita della società, una revisione evolutiva del proprio assetto di compagine e “governance”, tesa a migliorare la capacità di agire negli interventi e insieme a contribuire a una maturazione del sistema di relazioni che la legano al territorio (ai territori) di riferimento e alle istituzioni ivi presenti”. Bella e impegnativa frase, ma che ci “azzecca” con la rinuncia al controllo della società che sfrutta le risorse idriche della valle ?
Con queste premesse mi è veramente incomprensibile il voto del consiglio di Comunità Montana. La firma di una serie di patti parasociali fra Hydrodata e Comunità Montana – che, a mio avviso, vincolano più la Comunità Montana che non Hydrodata e che comunque non coinvolgono l’altro socio privato – mi appaiono assolutamente poco convincenti per la rinuncia a questo diritto.
Per poter meglio capire mi piacerebbe avere una risposta a queste domande:
1. E’ stato detto che uno dei motivi del cambiamento era per un più facile accesso al finanziamento bancario. Che significato può mai avere una variazione della composizione pubblico/privata solo dell’uno per cento ?
2. Chi e con quale metodologia ha valutato il valore dell’attuale Maira spa in € 4 milioni?
3. La Maira spa possiede un impianto a Frere 2 che è costato 6 milioni di euro, il consiglio è stato informato che nel 2011 ha prodotto energia per €, 1.860.000, nello stesso anno ha dato un utile superiore ai 300.000 euro, sta costruendo una nuova centrale e le concessioni hanno una durata trentennale. La valutazione è congrua?
4. Quali sono i tempi di sottoscrizione dell’aumento di capitale e di passaggio delle quote?
5. Se parte delle quote “pubbliche” non viene sottoscritto cosa succede ?
6. Da quanti membri sarà composto il prossimo Consiglio di Amministrazione ? Lo statuto ne prevede tre o cinque. Con la nuova composizione degli azionisti nel caso di 3 membri verrebbero eletti due consiglieri dei privati e uno solo del pubblico.
7. Quali sono i motivi per cui Maira spa emette un prestito obbligazionario di €. 1.000.000 ?
8. Perché il Consiglio di Comunità Montana autorizza l’ente a sottoscrivere questo prestito obbligazionario “nel caso in cui la cessione di azioni abbia avuto esito positivo ed esclusivamente nei limiti di quanto incassato con quell’operazione, in modo da reinvestire nella società Maira spa la medesima somma” (punto nove della delibera votata). Cioè la Comunità Montana non sottoscrive l’aumento di capitale, perde la maggioranza ma si impegna a investire in obbligazioni della Maira spa fino a €. 1.000.000. Per mantenere la maggioranza bastavano €. 625.000. Qual è il senso di tutta questa operazione?
9. Perché non sono stati chiesti agli amministratori di Maira, presenti in consiglio, chiarimenti sulle operazioni Coralba e Campo Base che hanno drenato in due anni una cifra vicina a quella richiesta per l’aumento di capitale ?
10. Quali sono i motivi che hanno guidato i 3 consiglieri di Maira spa eletti in quota pubblica a proporre la rinuncia alla quota di maggioranza al proprio ente di riferimento ?/colgroup