Sproloquio di una notte di mezza estate

maira Sproloquio e sogno, molti sogni, sogni ad occhi aperti, visioni, incubi, per molte notti in questa estate.

Prima me lo auguravo, ora quasi quasi mi dispiace che gli esponenti della Lega siano un pochino nella “cacca”, in disparte. Altrimenti avrebbero trovato il modo di “respingere” queste ondate di caldo provenienti dal nord Africa, questo flusso migratorio di correnti, clandestinamente opprimenti. Perlomeno ho fatto un ripasso di epica sino ad arrivare a Dante e la sua Ispiratrice per una “Vita Nuova” più fresca e riposante. Ho sognato una Città animata, pulita. Ad occhi aperti però rivedo parchi gioco invasi da rifiuti (la raccolta del 5 x 1000 destinato alla loro cura è stata un flop? Sarebbe interessante conoscere i dati relativi sul sito istituzionale del Comune, dove vergognosamente, e neanche per le balle, sono nemmeno pubblicati quelli previsti dalle leggi sulla trasparenza! Da denuncia!), Piazze che sembrano quasi una “cartolina da Scampia”, grazie anche all’inciviltà di molti. Un buon amministratore dovrebbe essere un pochino più sensibile a questi problemi “periferici”. Non basta limitarsi a far installare uno specchio all’incrocio di via Roburent piuttosto che in via Bisalta e ricevere pubbliche lettere di ringraziamento e adulazione (peraltro scavalcando le competenze assegnate al Comandante della Polizia Municipale).Ancora mi appare in sogno il maestro Prandoni (le sue tavole ormai dimenticate in uno scantinato) che mi ricorda “i politici sanno spendere, non sanno conservare”. Certo è più “redditizia”, a livello d’immagine ovviamente, una politica tendente alla realizzazione di nuove grandi opere (ma quali finora?) che non all’ordinaria manutenzione (sebbene oggi abbastanza curata).

Mi sveglio sudatissimo, penso a quelle di passate amministrazioni. Mi riaddormento: incubo! Campeggio di Dronero. Piazzo la tenda. Al primo picchetto che pianto frana tutto. Emergo da un cumulo di macerie oltre il bedale. In cima, l’unica cosa rimasta intatta della struttura, è una lucente targa in ottone a suo tempo piazzata. Recita: “Comunità Montana (Presidente Livio Acchiardi) e Comune di Dronero (Sindaco Giovanni Biglione) per un verde spazio Occitano”. Il fragore di una grassa risata proveniente dall’aldilà copre ogni altro rumore. Forse del proprietario di quel terreno paludoso e franoso sbolognato alla Città? Arriva il gestore del Mini Golf assieme ad un nugolo di avvocati che mi presenta una esorbitante richiesta danni.

Brusco risveglio. Decido di aspettare le canoniche stelle cadenti. La stanchezza prevale. Mi riaddormento. Nuovo incubo. Non faccio in tempo a vederne una che una nuvola nerissima formata da corvi grossi come preti oscura il cielo. Ad un certo punto una tempesta di banconote. Ma chi era a terra, preti di periferia che non sono riusciti a decollare, bambini iscritti agli asili privati, altri bambini, disoccupati, emarginati, finanzieri, gente comune, non riesce ad afferrarle. Dal tetto di un palazzo un enorme bidone, piazzato da potenti politici, mafiosi, alti prelati, in perfetta collusione, le aspira tutte ricacciandole nei paradisi fiscali (ricordo, a beneficio dei lettori, che la “caccia al corvo”, la lotta per il dopo Benedetto XVI, la “governance” del Vaticano e dello IOR, è iniziata quando alla Santa Sede è stato chiesto, da parte degli organi preposti e dall’Unione Europea, l’adeguamento agli standard internazionali di prevenzione e di contrasto del riciclaggio, adeguamento che la Segreteria Vaticana non vuole attuare).

Che incubo! Altro sogno: Dronero nuovamente pulita e animata, negozi aperti, vetrine illuminate. Mi sveglio e ricordo che quando si è trattato di discutere sul futuro turistico e commerciale nemmeno 20 operatori, su 140 invitati, ha partecipato all’incontro. Sogno una città animata, quest’anno da molte presenze, oltre quella costante di parte del’ormai decaduta nobiltà Dronerese; degli antichi fasti, potere, dei grandiosi ricevimenti nelle loro dimore con le autorità locali, per decidere assieme quali nuove gabelle imporre al popolino o di quali esserne esentati, ha conservato il braccino corto, la scrocconeria e la puzzetta sotto il naso nonostante sia ora massacrata dall’IMU. Vedo o sogno, il 16 , contento che i rifiuti abbiano passato con noi il Ferragosto, i mezzi della spazzatura liberare il Piazzale della Stazione. Altri sogni, crepuscolari. Sogno un Consiglio di Tecnogranda dove si delibera che tutti gli amministratori e direttori prestino almeno 1000 ore ciascuno di servizio sociale per rifondere il danno subito dal Comune; una colonna di camion carichi di stufe che partono dai cortili dell’Arce, ora in amministrazione controllata; le attesissime dimissioni della Minoranza “considerando la totale incapacità e incompetenza politico amministrativa, considerando che alcuni non capiscono niente e che alcuni che dovrebbero capire non hanno mai capito niente nemmeno prima, rassegniamo, a far data … “

L’ultimo sogno che mi tormenta è rivedere le 60 gambe 60 delle 30 concorrenti al titolo di Miss Rally senza aver alcun diritto di voto. Solo calpestato. Sproloquio e sogno, molti sogni, sogni ad occhi aperti, visioni, incubi, per molte notti in questa estate.Sproloquio e sogno, molti sogni, sogni ad occhi aperti, visioni, incubi, per molte notti in questa estate.