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Il Civico Istituto Musicale di Dronero a Palazzo Savio |
Si trasferirà nella sede che ospitava il Giudice di Pace
De Andrè scriveva in una sua canzone:“Pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra”. Con queste parole, meglio di chiunque altro, De Andrè raccontava il legame profondo che vi è tra l’uomo e lo strumento musicale: attraverso i tasti di un pianoforte o le corde di un violino l’uomo riesce a esprimere sentimenti nascosti, nati solamente con l’aiuto della musica.
Ogni cosa ha le sue regole anche una forma artistica. Sono proprio quelle regole , come la corretta posizione delle mani sullo strumento o la giusta lettura del linguaggio musicale, che permettono ad ognuno di noi di diventare piccoli artisti.
L’apprendimento di quelle regole è lo scopo delle scuole di musica come l’Istituto Civico Musicale di Dronero, che oramai da quasi trent’anni accompagna chiunque desideri nel fantastico mondo della musica.
In occasione del futuro spostamento in via XXV Aprile 14, noto Palazzo Savio, abbiamo incontrato il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Giampaolo Rovera e la direttrice dell’Istituto Rosmarie Braendle.
Intervista a GianpaoloRovera, Vicesindaco di Dronero
Come è nata l’idea di trasferire l’Istituto Civico Musicale ?
Tutto è iniziato due anni fa quando la signora Goletti ci contattò per comunicarci l’intenzione di donare gli strumenti del marito, il signor Giovanni Battista Goletti, al Comune. La signora Goletti aveva piacere che il luogo scelto per l’esposizione fosse adatto a far nascere diverse iniziative intorno alla donazione.
Inizialmente le avevamo prospettato la sala “Conciliatura” oppure la sala polivalente del Teatro. Poi venuti a conoscenza del trasferimento dell’ufficio del Giudice di Pace a Cuneo e,quasi contemporaneamente,decisa la convergenza della Direzione Didattica nell’Istituto Comprensivo, operazione che avrebbe privato l’Istituto Musicale dei locali che normalmente utilizzava, abbiamo proposto alla signora Goletti la sede di Palazzo Savio, come luogo dove poter esporre gli strumenti.
Accettata la proposta e concluso l’atto di donazione abbiamo potuto coronare il sogno di dare una sede definitiva all’Istituto Musicale e ad intitolarlo al suo fondatore ed ex Sindaco di Dronero “Gianfranco Donadio”.Nuovo sarà anche il logo che lo rappresenterà come, nuovo, sarà il logo del Centro Sociale d’Incontro.
Quando prevede l’inaugurazione?
Il palazzo è stato ristrutturato 30 anni fa. ma i lavori non sono mai stati terminati. Alcuni locali hanno bisogno di essere tinteggiati e in particolare l’androne delle scale. Dato che il palazzo è seguito da una sovrintendenza, per la tinteggiatura abbiamo richiesto un preventivo da una ditta accreditata dalla stessa. Questo ha ritardato molto l’inizio dei lavori al quale si aggiungerà un periodo per allestire la mostra.
Speravamo nell’inaugurazione con l’inizio delle lezioni dell’Istituto ad ottobre. I locali però per quella data non saranno ancora pronti quindi, a malincuore, abbiamo scelto di posticipare l’inaugurazione nel periodo di Natale, con un saggio musicale, dando l’occasione ai cittadini di poter vedere il palazzo in tutta la sua bellezza.
Il circolo sociale incontri ( A.C.L.I ) avrà ancora la stessa sede?
Si, il Circolo Sociale d’Incontro avrà la stessa sede, anzi spero che con la vicinanza dell’Istituto Musicale possano aumentare i fruitori di questo centro. A partire da quest’anno oltre al corso di scacchi inizierà , sempre in quei locali, un corso di dama.
L’unione tra l’istituto civico musicale e il centro sociale d’incontri potrebbe permettere in futuro di realizzare dei laboratori di musica per anziani.
Per far nascere nuove iniziative stiamo partecipando a diversi bandi della Regione e anche delle Fondazioni Bancarie, e con lo spostamento di alcuni mobili da casa Mallè a Palazzo Savio, si è voluto evidenziare in particolare nei bandi il collegamento tra questi due edifici storici.
Infine il Marcovaldo ci ha prestato delle teche e delle bacheche espositive che utilizzeremo per la Collezione Goletti .
Pensate di valorizzare questo importante investimento culturale con eventi musicali o culturali in genere?
Sicuramente. In particolare cercheremo di valorizzare al meglio il cortile, attualmente utilizzato dall’A.C.L.I., abbellendolo con fiori e siepi. Questo cortile interno è circondato dalle mura delle case, e quindi nel totale silenzio sarà un luogo perfetto per i concerti. Alcuni di questi, stiamo pensando con la direttrice dell’Istituto di realizzarli anche sull’antica balconata delle vecchie mura della città.
All’interno di casa Savio sono presenti diversi salotti. Anche questi verranno utilizzati per eventi musicali, magari nel pomeriggio, accompagnati da una buona tazza di thè.
Intervista a Rosmarie Braendle, Direttrice Istituto Civico Musicale di Dronero
Dalla Svizzera all’Italia, per l’amore della musica si è trasferita nel nostro paese, le andrebbe di parlarcene?
Sono venuta in Italia nel lontano 1979. L’anno precedente mi ero diplomata in pianoforte al Conservatorio di Winterthur, ma la passione per la musica ed il desiderio di migliorare la preparazione pianistica mi spinsero a continuare gli studi. Ero l’ultima diplomanda della mia professoressa e dovevo cercarmi un nuovo insegnante. Ho avuto la fortuna di incontrare la prof.ssa Arcuri e dopo un anno di viaggi tra Svizzera e Italia mi sono iscritta al Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova. Proprio qualche settimana fa abbiamo avuto l’onore di avere questa grande insegnante come ospite dell’Isola dei Libri a Dronero.
Quando è iniziata la sua avventura all’Istituto Civico Musicale di Dronero?
Nell’anno di apertura, ovvero nel 1987, chiamata dal professor Bissi, cofondatore e allora direttore dell’Istituto. Ero felicissima perché è stato il mio primo lavoro in Italia. Posso dire che ho visto nascere questa scuola e ho insegnato pianoforte per tutti questi anni.
Nel 2011 sono stata incaricata anche della direzione dell’Istituto.
A partire dall’anno in cui è diventata direttrice, è cambiato qualcosa ?
Abbiamo ampliato l’offerta dei corsi inserendo strumenti come la chitarra e il basso elettrico, canto moderno, contrabbasso e tecnica vocale. Inoltre abbiamo cercato una formula meno costosa per i corsi strumentali per bambini della scuola elementare e per i ragazzi delle medie che vogliono provare a suonare uno strumento. Queste iniziative hanno portato ad un buon incremento delle iscrizioni che purtroppo negli ultimi hanno immancabilmente risentito della crisi economica.
Grazie all’appoggio dell’Assessorato alla Cultura mi è stato possibile promuovere dei concerti. È nata così una piccola stagionane concertistica che si svolge nei mesi invernali, l’ultima domenica del mese, i “Pomeriggi Musicali”. Questa iniziativa ha riscosso un buon successo ed il pubblico è aumentato di anno in anno.
Un altro appuntamento fisso è diventato il corso pianistico e di espressione corporea, quest’anno siamo giunti alla 5ª edizione, si svolge i primi giorni di luglio e si apre sempre con una conferenza – concerto, della docente di turno, sulla vita e le musiche di un grande compositore.
Si sta avvicinando il trasferimento nella nuova sede, ha voglia di darci qualche notizia?
La nuova sede si trova nel centro storico in un angolo molto pittoresco, vicini il centro Giolitti e la Chiesa della Confraternita. Si tratta di Palazzo Savio, già sede degli uffici del Giudice di Pace. Abbiamo a nostra disposizione due piani. Al primo piano ci sono dei bellissimi salotti dove verrà allestita l’esposizione di strumenti musicali della collezione “G.B. Goletti”, strumenti che comunque saranno anche utilizzati per le lezione di musica.
L’idea che ho in mente è quella di sfruttare questi locali per proporre concerti di Musica da Camera, per vivere e gustare la musica in un atmosfera più intima e familiare, simile ai salotti delle nostre case.
In particolare spero che l’Istituto musicale acquisisca una nuova immagine, dove la musica sia soprattutto cultura e piacere, superando così l’impostazione puramente didattica che ha l’attività nell’attuale sede.
Il palazzo dispone inoltre di un bellissimo giardino e ci piacerebbe utilizzare anch’ esso per incontri musicali e momenti di convivialità.
Quali corsi è possibile seguire all’istituto?
Ci sono corsi per tutte le età. Abbiamo corsi di propedeutica musicale per bambini dai 3 ai 10 anni, corsi strumentali dai 8 anni in sù e offriamo anche la possibilità di seguire i corsi di strumento con i programmi pre – accademici dei conservatori, comprese le materie complementari. Proponiamo gli strumenti più diffusi come pianoforte, chitarra, flauto, violino, clarinetto, batteria, ma ci sono anche arpa, mandolino e ghironda. Siamo disponibili ad aprire nuovi corsi su richiesta e un numero minimo di iscritti.
Novità di quest’anno sono due corsi rivolti a mamme e bambini; uno per donne in dolce attesa che attraverso la respirazione e la vibrazione della voce possono mettersi in relazione con il proprio corpo e con il nascituro. L’altro è per bambini da 0 a 36 mesi che prevede un tuffo nel mondo della musica insieme a un genitore o un’altra persona che abbia un forte legame affettivo, per stimolare in modo del tutto naturale la comunicazione attraverso movimenti, ritmi e canti.
Famosi direttori d’orchestra hanno espresso le proprie lamentele sull’insegnamento della musica nelle nostre scuole, spesso facendo riferimento all’inutilità del cosiddetto “ piffero”. Lei , in quanto insegnate di pianoforte alla Scuola Media di Busca, che cosa ne pensa?
Effettivamente lo studio del flauto dolce è una pratica molto diffusa e non sempre è apprezzata dagli alunni. Il flauto diritto era molto usato fino al periodo Barocco. Infatti esistono concerti per flauto dolce e orchestra molto belli e virtuosistici. Erano strumenti costruiti in legno mentre oggi, per motivi economici e di praticità, vengono prodotti in plastica: già solo questo fatto sminuisce il suo valore e la qualità del suono.
E’ bello avere delle nozioni di musica e ascoltarla, ma la cosa più coinvolgente ed educativa è sicuramente praticarla. L’uso del flauto dolce in questo senso può essere giustificato perchè per tanti rimane l’unica esperienza diretta con la musica, permette di suonare tutti insieme e inoltre ha un costo molto basso. Per cambiare questa impostazione dell’educazione musicale servirebbe un grosso investimento da parte dello Stato, perché le scuole non dispongono di sufficienti risorse economiche.
Ma oltre le tante Scuole di Musica quali gli Istituti Musicali, i Licei Musicali e i Conservatori, esiste da 40 anni, nella scuola Media italiana, un corso ad indirizzo musicale che permette agli alunni di imparare a suonare uno strumento. A Dronero è stato attivato tre anni fa, e, insieme all’attività del Civico Istituto Musicale, rappresenta una grande opportunità per il paese.
Se dovesse far apprezzare la musica classica ad una ragazza o un ragazzo di vent’anni, quale compositore gli consiglierebbe?
I giovani di oggi ascoltano molto poco musica classica ed è sicuramente un compito della scuola avvicinarli a questo mondo. Ma a parte le attività didattiche nella scuola disponiamo di mezzi che rendono molto facile l’accesso ad una quantità incredibile di registrazioni, cd e video. Importante è l’utilizzo dei brani di musica classica nelle colonne sonore dei film o delle pubblicità televisive, che facendone largo uso, permettono a chiunque di iniziare l’ascolto .
Se dovessi portare una ragazza o un ragazzo a sentire un Concerto cercherei un programma contenente dei brani non troppo lunghi e non troppo impegnativi , e magari di un compositore famoso o comunque famigliare: tra i classici direi sicuramente Mozart e tra i romantici opterei per Schubert e Chopin.
Andrea Battistoni, giovane direttore d’orchestra italiano, alla trasmissione “Che Tempo che fa” ha stilato una sua lista di 5 sinfonie più semplici e divertenti al primo ascolto. Le andrebbe di stilare una sua personale lista?
Ai tempi della scuola media ci fecero vedere un filmato basato sulle “Quattro stagioni” di Vivaldi abbinato a un video sulla natura. Un connubio che mi entusiasmò molto ed è sicuramente un modo per avvicinare i giovani alla musica. Ma anche il Flauto Magico di Mozart con la dovuta preparazione, una delle Sinfonie londinesi di Haydin e la Nona Sinfonia del compositore ceco Antonin Dvorak detta anche “Sinfonia del nuovo mondo”. Infine ci sono brani più spettacolari come il “Volo del Calabrone” di Rimskij Korsakov o la “Campanella” di Liszt che stupiscono per le difficoltà tecniche.
Alessandro Monetti