AFP 2.0, scuola digitale

abbonamenti2014 L’AFP ha partecipato al Bando 2013 Scuola Digitale – Azione Cl@ssi 2.0, indetto dalla Regione Piemonte. E’ stata finanziata una classe prioritaria: si tratta della classe prima “Operatore Elettrico” del Centro di Dronero.

Grazie al finanziamento della Regione Piemonte ed a un significativo intervento di AFP è stato possibile acquistare una lavagna LIM (Lavagna Interattiva Multimediale), circa 35 dispositivi individuali (TABLET) per i docenti del Centro e gli studenti della classe coinvolta e realizzare l’infrastruttura necessaria per il funzionamento in rete.

Nel mese di settembre, la Direzione di AFP ha consegnato i TABLET ai docenti, in modo tale da permettere loro una prima conoscenza dello strumento; in particolare è stato effettuato un percorso formativo introduttivo che ha affrontato le modalità di utilizzo dei dispositivi mobili. Durante l’anno, seguiranno ulteriori momenti di approfondimento ed un percorso formativo di tipo metodologico-didattico, finalizzato alla creazione di materiale fruibile attraverso i TABLET.

Nella seconda fase del progetto verranno consegnati agli allievi della classe 2.0 gli strumenti digitali. I ragazzi e le ragazze, coinvolti nella sperimentazione, avranno la possibilità di utilizzarli durante le lezioni e di sperimentare nuove modalità didattiche.

AFP persegue, all’interno degli interventi formativi, una costante innovazione tecnologica e didattica. Certamente la possibilità di sperimentare una Cl@sse 2.0 rappresenta una nuova sfida ed uno stimolo per i formatori e per gli allievi.

Il Prof. Matteodo, che coordina il progetto, sottolinea come il tablet rappresenti un elemento di continuità tra studio e tempo libero unendo, implicitamente, più aspetti positivi:

possibilità per allievi e formatori di avere uno strumento “privato” e personalizzabile
avere strumenti veloci ed efficaci
l’aula didattica diventa un Laboratorio informatico
avere lo stesso strumento di lavoro (e gli stessi programmi) a casa ed a scuola.

Dal Diario di CALANDRINO: Il Santo del bando

elpuy Dal 1° novembre, festa di Tutti i Santi, il complesso del “Teatro”, cinema e bar, avrà un nuovo ed UNICO gestore. Non lo invidio anche se avrà a disposizione tutti quelli del paradiso.
Quando stanno per chiudere 11 cinema (vedi “La Stampa”, Cronache di Cuneo del 7 ottobre) il vincitore del bando di gara prodotto dal Comune per l’affidamento (unico partecipante), si dovrà accollare le spese per l’adeguamento dei locali bar; opere murarie, impianti elettrici, impianti idraulici, di sicurezza, arredamento completo con relativi controlli e collaudi degli organi competenti e dal 1° gennaio dotare il cinema con un nuovo proiettore digitale previsto per legge. Per Tutti in Santi!!!

E’ un investimento incredibilmente enorme, di questi tempi suicida, oltre al canone d’affitto, spese di riscaldamento, luce, acqua, rifiuti, altre spese varie, stipendio di personale regolarmente assunto e stipula di polizze assicurative come previsto dal bando stesso. Per Tutti i Santi!!! Pur confidando in Bonaventura che dirotti su Dronero maree di fedeli devoti a proiezioni e spettacoli e pellegrini affamati, assetati e spendaccioni, ci vuole un coraggio ultraterreno; che ci siano contatti più in alto? Santissima Trinità o più in alto ancora?
Oppure sorgerà un contenzioso con l’amministrazione comunale?
Come può il Comune affidare in gestione un locale (bar) completamente inagibile (cioè mancante di qualsivoglia impianto, solo muri puliti, o meglio da intonacare e imbiancare e serramenti da sostituire secondo le normative vigenti)? Non rientra nelle regole che il “conduttore” debba rimettere a nuovo, rendere in regola a suo carico, un immobile di proprietà del “locatore”.
Chi sarà stato l’autore, il genio, il guru, il Santo del Bando?
Era previsto? E’ possibile che nessuno dei fenomeni pubblici, cioè stipendiati dai cittadini, sapeva che il Comune è solo proprietario dei muri “nudi” e di niente altro? O il “vincitore” abbia incautamente aderito al bando? Per Tutti i Santi!!! E i tempi tecnici per la riapertura? Costi ed eventuali spese legali?
Il 2 novembre ricorre la commemorazione dei Defunti; qualcuno si accorgerà che i conti non tornano.
Pregherò Tutti i Santi, anche quelli minori (Belliardo, Beltramo) ovvero Santiscilipoti, affinchè non si debba commemorare la morte del “Teatro” mentre si può già farlo per quella dell’Ufficio Turistico.
Confido che per l’8 settembre 2014 (150° anniversario dell’inaugurazione) sia possibile frequentarlo anche se sono perplesso. Non convince nemmeno la capacità di questa “Luciferina” Amministrazione che imposta una politica di assolutismo, si basa sulla tattica del silenzio ed è la negazione assoluta della trasparenza.
Una precisazione: in data 14 giugno 2013 il diabolicamente impenetrabile Sindaco Acchiardi firmava un accordo per chiudere la lunga vertenza tra Amministrazione e la Galliano s.n.c. (gestori del Caffè).
Firma della controparte, dei rispettivi legali, controfirma del Giudice del Tribunale di Cuneo.
L’accordo è segnato da diversi punti; si parte dai vari indennizzi dovuti dal Comune (soldi pubblici da sommare alle spese legali ovviamente non quantificate sull’atto), articoli 1/2/3 per arrivare al punto 4 che recita:
“L’immobile verrà rilasciato nello stato in cui si trova. La società preleverà dall’immobile le attrezzature esistenti lasciando i locali in cui si troveranno dopo tale asportazione”. All’articolo 11 si legge: “Il Comune informerà i futuri concessionari, gestori o conduttori dei locali che l’espressione “Caffè del Teatro” … nonché l’insegna della stessa è proprietà della Galliano s.n.c.”.

A Cesare quel che è di Cesare.
Diversi punti di questo accordo smentiscono in parte le successive dichiarazioni rilasciate da Sindaco e Assessori. Inutile precisarlo, mi scuso coi lettori: è già stato tutto trasparentemente appuntato sul “sito” del Comune
E chi si assumerà l’onere del danno arrecato all’immagine della Città?
Si dovranno gabbare Tutti i Santi, in barba alla prevista unicità di gestione per salvare almeno il restaurato “Iris” e proporre alcuni spettacoli affidandosi di volta in volta al buon cuore e portafoglio dei cittadini?
Per quanto tempo il Comune non percepirà il canone d’affitto?
P.S.: non vorremo, un mattino, svegliandoci, con un clic, apprendere che la Maira s.p.a. è il nuovo proprietario della “Torrazza”.

Collettiva fotografica 2013: un caleidoscopio di immagini e di emozioni

slow Fotografi, temi e stili diversi per la collettiva fotografica FotoSlow 2013: un vero caleidoscopio di immagini ed emozioni. Quindici i nomi sul volantino: Roberto Beltramo, Andrea Bersia, Ferruccio Bruna, Andrea Capello, Anna Chiapello, Amedeo Cilenti, Roberto Conte, Diego Crestani, Aldo Galliano, Cristiano Lavalle, Giovanni Manera, Francesco Panuello, Giorgio Rivoira, Marco Pellegrino e Marco Torto.
Splendida la foto di Giorgio Ioshi Rivoira, scattata a Roberto Beltramo, socio fondatore dell’associazione, ritratto all’opera in una splendida giornata estiva con la sua Rolleiflex biottica del 1964 nel vallone Traversiera nei pressi del rifugio Carmagnola.

Una sola espressione unisce il lavoro degli artisti. Un’espressione latina: carpe diem: cogli l’attimo perché è questo che hanno fatto i fotoamatori: hanno fermato nell’immagine un momento, una sensazione, un’emozione sia che si tratti di natura, di persone, di paesaggi naturali o antropici, di animali.
Forse, a monte di ogni scatto, ci sono momenti di attesa, appostamenti, riflessioni personali, tecniche o poetiche ma ogni immagine comunica pensieri, sentimenti, parla della vita e, in qualche modo, del fotografo.
Come poeti hanno osservato la realtà e scattato per narrare, descrivere, documentare, fermare attimi di vita per farne partecipe l’osservatore attento.
Scatti in bianco e nero, a colori, digitali o analogici si alternano per raccontare le stagioni, la vita, i sentimenti, le sensazioni, ….
Foto di strada, di città, di campagna, della Valle Maira, di luoghi vicini o lontani, di fotoamatori che hanno saputo emozionarsi anche di fronte alle piccole cose, di fermarsi un attimo a osservare i gesti, le forme, i colori che durano un istante, di cogliere lo straordinario nell’ordinario quotidiano.
Il visitatore potrà provare sentimenti di tenerezza osservando gli atteggiamenti delle persone immortalate, sensazioni di solitudine, di pace interiore, di voglia di libertà, di ricerca di perfezione, di luoghi diversi, di spazi infiniti, di tempo passato che non tornerà più.
Sarà un percorso ricco di emozioni e, sicuramente, l’occhio dell’ osservatore troverà, fra la molteplicità di fotografie, di soggetti e di tecniche lo scatto che gli rimarrà nel cuore.
La collettiva sarà inaugurata sabato 2 novembre, alle ore 10.00, presso il Mulino della Riviera a Dronero e sarà visitabile ogni sabato mattina e ogni prima domenica mattina del mese fino all’11 gennaio.

M.B.

Appunti di Settembre accadeva ed accade

prodronero 8 settembre 1864: Veniva ufficialmente inaugurato il “TEATRO” di Dronero con annesso “Ristoro”.
Come previsto dalle delibere comunali e dal Decreto firmato da Vittorio Emanuele II Re d’Italia, il 2 maggio 1861, che ne autorizzava la costruzione e ne riconosceva la “pubblica utilità”, furono eseguiti i lavori “d’ampliamento dell’Ala e costruzione d’altri locali”.
Una lunga e importante storia dronerese.

8 settembre 1943: Una firma. L’Armistizio. Già il 25 luglio, con la caduta di Mussolini, si erano riuniti gli antifascisti droneresi a casa di Cristoforo Coalova: Pietro Allemandi, Chiaffredo Belliardi, Mario Scaglione, Giuseppe Sciolla, Osvaldo Mauro, Giacomo Agnese, Francesco Isoardi, Giovanni Bono, Battista Conte e Lorenzo Simondi. Giolittiani e socialisti riuniti (quasi larghe intese) per valutare la situazione dopo l’arresto del Duce e l’avvento del governo Badoglio. Immediatamente dopo l’8 settembre lo sfascio delle forze armate rovescia su Dronero e Valle migliaia di sbandati della IV Armata in rientro dalle zone occupate in Francia. Subito si creano le basi per combattere i nazisti ed il decaduto regime. Appoggiati dalla popolazione si danno alla macchia i fratelli Acchiardi, Bernardo Ghio, Mauro e Massimo Bianco, Bruno Scaglione, Stefano Revelli, Antonio Acchiardi, Mario, Ernesto e Pietro Blengino, Antonio e Giuseppe Pomero, Giovanni Rovera, Giacomo Olivero, Guido Campagno, Giovanni Molinengo, i fratelli Giolitto, Mario Vorgnano, Nicola Fabbrone e altri ancora. A Dronero rimangono Allemandi, Lantermino e Coalova per svolgere gli incarichi commissariali.
12 settembre 2013: In netto anticipo sui tempi previsti dallo sfratto chiude definitivamente i battenti lo storico “Caffè del Teatro”. I più ottimisti prevedono la riapertura appena, caduto il governo Letta, abdicazione di Re Giorgio, esilio permanente per il Re dei Clown con tutti i suoi nani, escort, falchi, colombe, allodole e pitonesse, nuova legge elettorale e sostanziale modifica della costituzione, tornino al potere i SAVOIA.
20 settembre 1870: Pietro Spada, contadino di Archero, classe 1844, arruolato nel corpo dei Bersaglieri con matricola 492 e la qualifica di Trombettiere è tra i primi, suonando la carica, ad entrare dalla “Breccia di Porta Pia”. Viene decorato con Medaglia al Valore. Alcuni giorni prima l’ambasciatore del Regno presso lo Stato Vaticano, Gustavo Ponza di San Martino, consegna la lettera di sfratto al Papa. Viene immediatamente scomunicato.
20 settembre 2013: A Caraglio, in occasione della Fiera d’Autunno, il Sindaco, con non celato orgoglio, annuncia ufficialmente l’inaugurazione della sede e l’apertura del nuovo Ufficio Turistico. A Dronero qualcuno, “tomo tomo, cacchio cacchio” per dirla alla Totò, con malcelata vergogna, decide lo sfratto e la chiusura dell’Ufficio Turistico. Non viene scomunicato (vedi anche sfratto Teatro operato con incompetenza e presunzione provocando mancati incassi per canoni d’affitto e costi per spese legali e indennizzi, e “chi paga?”, sempre Totò). Avrà una Medaglia al Valore. La motivazione: “per l’ottusità politica, per aver strenuamente combattuto contro la pagana vocazione turistica della Città, per aver impedito lo sviluppo maligno dell’unica attuale risorsa, per aver arginato l’insano sviluppo economico e occupazionale del settore, per aver arginato il continuo “sbarco” di forestieri e averli “respinti” senza fornire loro alcuna informazione utile”. Complimenti!! Anzi orrore; mi sembra quasi di aver citato la mozione di una onorificenza leghista conferita dall’Abominevole Calderoli a qualche fedele “padano”

Ultimi di settembre: A giugno vi fu un’ondata di sbarchi in occasione di “ Dronero, un borgo ritrovato”.
A parte la bontà dell’evento qualcosa lascia perplessi.
I promozionali recitavano testualmente che l’evento era mirato alla valorizzazione del museo Mallè.
Con il sostegno economico della Regione Piemonte, un grandiosissimo dispiego di volontari, visite a pagamento, sostenevano che gli incassi della manifestazione, dedotte le spese, venivano destinati al restauro di opere conservate al Mallè stesso.
Ad oggi non è dato di conoscere l’entità di spese e ricavi finalizzati.
Sorge il dubbio che l’evento fosse fine a se stesso, un giustificativo per i quasi venti anni di gestione e contributi pubblici percepiti ( gestione affidata dal Comune ad un privato, inutile citare Totò) caratterizzata dal quasi completo oblio.
In memoria dell’ingegner Mallè almeno una spolveratina al vasellame esposto!
Ad oggi ancora nessuna conferma circa le dimissioni dei consiglieri Belliardo e Beltramo.
Che stiano preparando un clamoroso colpo di scena? Anziché presentare la lettera di congedo presenteranno interrogazioni imbarazzanti, da far aumentare la pressione?
Ci saranno interrogazioni circa mancati accordi o assenza di controlli per lo svuotamento del bacino di San Damiano, operato dall’Enel, che ha provocato ingenti danni all’ecosistema della bassa valle e Dronero? Ci saranno interrogazioni circa gli ancora non definiti costi e lo strano giro di consulenze , fatturazioni e rifatturazioni per la rimessa in funzione della Torrazza? Ci saranno interrogazioni circa la chiusura dell’Ufficio Turistico di Dronero? Ci saranno interrogazioni circa l’affidamento in gestione del complesso del Teatro e per i costi sostenuti e da sostenere? Ci saranno interrogazioni circa la gestione del piano regolatore (aree destinate a nuovi insediamenti commerciali, (s)vendita di terreni industriali, conversione di terreni industriali in edificabili, ecc.). Ci saranno interrogazioni circa contributi a macchia di leopardo destinati anche a entità residenti in altri comuni? Ci saranno interrogazioni circa l’assenza di una politica volta alla valorizzazione delle risorse del territorio ed ai problemi occupazionali?
Ci saranno interrogazioni circa la più totale e assoluta assenza di informazioni e mancata trasparenza (prevista per legge) sul sito istituzionale? Ci saranno interrogazioni circa … ? Mamma mia quante! Le faranno? Queste ed altre ancora? O confermeranno le dimissioni?

Centenario delle “Perle” di Dronero

prodronero Il percorso di una delle istituzioni più conosciute dai droneresi,la Casa della Divina Provvidenza, iniziava ufficialmente, con una solenne celebrazione religiosa,il 2 agosto 1913. In occasione del Centenario della struttura, meglio nota con il nome di “Perle”, sono state preparate celebrazioni religiose e manifestazioni che vanno dalla semplice “festa” delle ospiti della Comunità, all’allestimento di una mostra fotografica e documentaria, alla pubblicazione di un piccolo volume che intende raccontare ai lettori la storia della presenza delle suore di San Vincenzo a Dronero.

Lo spirito dei fondatori dell’ordine, san Vincenzo de’ Paoli e santa Luisa de’ Marillac, continua a vivere oggi attraverso le suore, le Figlie della Carità, giunte nel capoluogo della Valle Maira, poco dopo la metà del XIX secolo. Presenti all’Ospedale San Camillo, presso l’Asilo e gli Orfanotrofi maschile e femminile, al Ricovero “Poveri Vecchi” (oggi Casa di Riposo) e, ovviamente, presso la Casa della Divina Provvidenza, luogo dove continua oggi la loro presenza operosa in Dronero. Proprio per questo motivo, si è voluto rendere un omaggio alle Figlie della Carità, alle ospiti della Casa Divina Provvidenza (le “ragazze”) e a quanti (educatori e volontari che oggi operano presso l’Istituto) hanno interpretato e rappresentato lo spirito e l’opera del santo sacerdote francese fiorito nel XVII secolo e che hanno vissuto e abitato le vicende della storia dronerese per quasi due secoli.

Il libro: Le “Perle” di Dronero. Storia e memorie della presenza vincenziana in valle Maira, di Giovanna Frosini Ghio, Sergio Declementi e Roberto Olivero, è stato presentato sabato 21 settembre alle ore 15,00 presso i locali dell’ex-albergo Tripoli. A seguire l’inaugurazione, nei locali dell’ex-convitto maschile della mostra “Dall’Ospedale alle Perle”, che ripercorre la storia della presenza vincenziana a Dronero dal 1854 ai giorni nostri. Il giorno seguente, domenica 22 settembre, alle ore 9.30, in Parrocchia, santa Messa, presieduta dal vescovo di Saluzzo, monsignor Giuseppe Guerrini. Al termine della celebrazione, sul sagrato della chiesa, rinfresco etico e solidale offerto grazie alla disponibilità dei commercianti droneresi. Nel pomeriggio, alle ore 15.00, presso la Casa della Divina Provvidenza, spettacolo/festa presentato e vissuto dalle Ragazze delle “Perle” e preparato dalle educatrici e volontari che collaborano con l’Istituzione. Come conclusione delle manifestazioni, giovedì 26 settembre, presso la chiesa della Confraternita, Concerto Spirituale nella vigilia della festa liturgica di san Vincenzo de’ Paoli.

Inaugurazione anno scolastico

chialvetta Allo scoccare delle ore 10.00, scandite dal campanile di Pratavecchia, quasi fosse una campanella della scuola, ha avuto inizio ieri mattina, sabato 21 settembre, l’inaugurazione ufficiale dell’anno scolastico della Direzione Didattica di Dronero.

I 21 bambini che frequentano la scuola primaria nella frazione dronerese attendevano l’evento diligentemente seduti in mezzo al giardino e, i più piccolini, reggendo un cartoncino sul quale erano scritte alcune lettere dell’alfabeto, davano il benvenuto a genitori, amministratori, amici e insegnanti di altri plessi.
E’ toccato al dirigente scolastico dott. Graziano Isaia fare gli onori di casa e gestire i vari momenti dell’inaugurazione.
Presenti all’evento il sindaco di Dronero, Livio Acchiardi che ha ricordato quanto, per l’amministrazione comunale, sia importante la scuola e ribadito il piacere di collaborare con l’istituzione che si occupa della formazione dei futuri cittadini, l’assessore alla cultura Gianpaolo Rovera, il sindaco di Villar San Costanzo Gianfranco Ellena, il dirigente dell’istituto comprensivo dott. Paolo Romeo, il presidente del Rotary club, le insegnanti, la collaboratrice scolastica e numerosi genitori.

Il dirigente ha spiegato, prima ai bambini, poi agli adulti le motivazioni dell’ inaugurazione ricordando agli alunni che sono anch’essi cittadini e augurandosi che questo evento diventi un’abitudine.
Ha quindi illustrato il motivo della scelta del plesso di Pratavecchia per l’evento dettato dalla collaborazione con l’amministrazione comunale che, in seguito alla richiesta, da parte dei genitori di un tempo scuola più ampio, ha offerto servizi in più: la mensa e il doposcuola due giorni a settimana.
Il dott. Isaia si è quindi nuovamente rivolto ai bambini estraendo un pacco regalo da una borsa. Sorpresa! Dalla carta colorata è sbucato un simpatico topolino di peluche con gli occhioni dolci: la mascotte della scuola. Le sorprese non erano però terminate: altro pacco e altro regalo: un libro :”Nuovi amici per Pit” e un messaggio per vivere con impegno l’anno scolastico, affrontare le difficoltà e crescere.
E’ toccato quindi ai bambini intrattenere gli adulti con canti e simpatiche filastrocche scritte per l’occasione.

E’ seguito un momento di festa fra alunni, maestre, familiari, amministratori grazie al generoso buffet offerto dai rappresentanti dei genitori della frazione.
Verso le ore 11.00, il dirigente, gli amministratori e alcuni insegnanti si sono spostati in Piazza Marconi per l’inaugurazione della saletta di accoglienza allestita grazie alla collaborazione del comune. Si è trattato di un momento più ufficiale, forse perché non c’erano gli alunni (il tempo scuola di questo plesso è organizzato su 5 giorni: dal lunedì al venerdì con 3 rientri pomeridiani e 2 pomeriggi di doposcuola), nel corso del quale è stata più volte ribadita l’importanza della collaborazione fra scuola e territorio. Presenti anche i fondatori di Foto Slow Valle Maira Roberto Beltramo e Cristiano Lavalle, la direttrice dell’Afp Ingrid Brizio, la fondatrice dell’associazione “Voci del mondo” Elda Gottero, insegnanti e alcuni rappresentanti dei genitori.
Il dirigente scolastico, prima di invitare i presenti a consumare uno dei prodotti equo-solidali in distribuzione (Vela Service) e l’acqua potabile della piccola “casetta dell’acqua” (Joog), ha proposto la visione di un simpatico video che ha ripercorso la trasformazione della saletta da ripostiglio ad accogliente e colorato luogo di condivisione di pause rilassanti e rigeneranti.
Per concludere in modo simpatico l’evento e ringraziare il sindaco e l’amministrazione comunale il dott. Isaia ha fatto dono al primo cittadino di una copia del diario scolastico d’istituto, realizzato grazie a sponsor del territorio che ha permesso alle famiglie un notevole risparmio. Chissà se il colorato e allegro oggetto, simbolo della scuola, sostituirà la seriosa agenda di Acchiardi?

Rinnovati gli auguri di un buon anno scolastico i presenti, dimostrando di aver gradito l’accoglienza, l’ambiente e le bevande offerte si sono trattenuti nell’atrio della scuola scambiandosi impressioni e congratulandosi con il dirigente scolastico per l’iniziativa che ha permesso di continuare il discorso intrapreso con il consiglio comunale di aprile di creare sinergia fra scuola e territorio.

M.B.

ARCE, riparte la produzione

fieravalle Tra due settimane l’Arce Stufe srl di Dronero riprenderà regolarmente la produzione di stufe a pellets e a legno, le prime consegne sono già previste per l’ultima settimana di settembre. Nei prossimi giorni la nuova proprietà, che a fine luglio ha acquisito l’Arce spa, assumerà 18 dei 29 dipendenti in concordato preventivo e pur essendo stata costretta a ripartire da zero, ha già in mano un portafoglio ordini del valore di 350 mila euro. L’operazione, condotta dalla famiglia Paolino, già proprietaria della Cosmo srl di Busca, ha un valore complessivo – tra acquisto dell’azienda e investimenti per il suo rilancio – di circa un milione e mezzo di euro.

L’origine del marchio Arce risale addirittura al 1926, quando l’azienda di Dronero fu tra le prime a produrre le famose stufe a legno ancora oggi chiamate “putagè”. All’inizio del secondo Millennio l’Arce era arrivata ad avere 70 dipendenti ed un fatturato di 3,5 milioni di euro. Negli ultimi anni, tuttavia, lo stato di salute dell’azienda di Dronero era progressivamente peggiorato per vari motivi fino ad un primo concordato preventivo concesso nel novembre 2010, a cui ne è seguito un secondo più recente, che ha poi causato il fermo della produzione e la messa in liquidazione della storica azienda cuneese.
Il 30 luglio scorso, l’acquisizione da parte della nuova proprietà che sta solo aspettando la ratifica ufficiale da parte del Tribunale di Cuneo per poter essere completamente operativa e riallacciare così anche i rapporti con i fornitori locali. Il nuovo progetto industriale prevede una forte spinta all’internazionalizzazione dell’Arce Stufe srl, che finora all’estero è presente solo sui mercato francese e spagnolo. Per aumentare l’export la nuova proprietà ha in mente forti sinergie con la Cosmo srl, azienda leader nella progettazione e fabbricazione di spandiconcime, spandisale e miscelatori e già fortemente internazionalizzata, se si considera che il 97% delle vendite viene realizzato all’estero, raggiungendo la quasi totalità dei Paesi del mondo.
Nata nel 1986, la Cosmo ha iniziato con la costruzione di piccoli macchinari agricoli, poco per volta però ha abbandonato questi prodotti per specializzarsi nella costruzione di spandiconcime. E dal 1992 ad oggi ha continuato ad aggiungere nuovi modelli che l’hanno portata a conquistare una posizione che non ha eguali: con i 25.000 pezzi prodotti ogni anno, infatti, la Cosmo è diventata il più grosso costruttore di spandiconcime al mondo. Nel 2013 la Cosmo srl, nella quale lavorano 42 persone con un’età media inferiore ai 35 anni, prevede di sfiorare gli 8 milioni di fatturato, quasi il doppio del 2010 (4,1 milioni).

Alloggio dello Studente – Fondazione Allemandi

AlloggioStudente Un alloggio a TORINO per studenti UNIVERSITARI meritevoli,ad un canone mensile di 100 euro

Dalla Fondazione Allemandi di Dronero arriva un valido aiuto agli studenti universitari della Valle Maira che frequentano l’ateneo torinese.
L’ente ha realizzato un alloggio dello studente che ospiterà, a partire dall’anno accademico 2013 – 2014, sei studenti che saranno individuato individuati tramite bando.
L’immobile è ubicato al secondo piano di uno stabile in corso Carlo e Nello Rosselli 115/8 E, in zona Crocetta e dista circa 1.5 chilometri dal Politecnico di Torino. L’alloggio, arredato, è costituto da ingresso, cucina, sala comune, doppi servizi e tre camere da letto.
Il canone mensile che dovrà pagare ciascuno studente è di 100 euro, comprensive di tutti i servizi (riscaldamento, acqua e spese condominiali).
Possono partecipare al bando indetto dalla Fondazione Allemandi per l’assegnazione dei sei posti letto gli studenti a tempo pieno iscritti ad un corso di laurea triennale o specialistica degli atenei torinesi residenti in Valle Maira.
I requisiti per l’ammissione al bando sono l’essere in regola con gli esami con una media non inferiore a 24/30 o la valutazione minima di 80/100 per i neo iscritti all’Università e un indicatore isee familiare non superiore a 44.000 euro.
Le domande dovranno essere presentate entro il 5 settembre.
Per informazioni telefonare al numero 0171 916551.

elleci

Io non ho paura

NonHoPaura Dronero Incontri Onlus è la neocostituita associazione di liberi ed indipendenti cittadini che nasce dall’esperienza del gruppo spontaneo Dronero Incontri, un’idea di tre giovani valmairini risalente al 2009. Da allora, con la preziosa collaborazione di associazioni come “Libera”, si spende per organizzare, a Dronero e sul territorio, dibattiti, incontri ed altri eventi con personaggi – celebri e meno celebri – nei più svariati àmbiti: dalla politica al volontariato, all’impegno civile, al giornalismo, finanche alla televisione e ai mass media

L’obiettivo dell’Associazione,per quanto ambizioso, è quello di avvicinare il pubblico attraverso il racconto di personalità che si sono distinte per merito, coerenza, originalità e perseveranza nell’esercizio del proprio “mestiere”, o che per mezzo di esso hanno condotto battaglie di libertà e democrazia; un modo, insomma, per sensibilizzare i cittadini attraverso racconti di esperienze dirette e stimolare nella collettività un dibattito proficuo attorno a temi di stringente attualità. Siamo sempre stati convinti, fin dall’inizio, che questo nostro agire rappresentasse un “servizio” in un certo senso dovuto a favore della collettività e, nel nostro piccolo, tra mille difficoltà economiche, abbiamo sempre puntato in alto, e non possiamo negare di aver ottenuto da ciò grandi soddisfazioni.
Tra i nomi di spicco che abbiamo avuto la fortuna di accogliere a Dronero, possiamo citare Don Andrea Gallo e Mina Welby, i giudici Rosario Priore e Antonio Ingroia, i giornalisti Sandro Ruotolo, Francesca Fornario e Giovanni Fasanella, per non parlare dell’exploit della primavera 2009 con Marco Travaglio, che ha costituito per noi un formidabile trampolino di lancio. Tutto cio’ senza dimenticare due tappe per noi importanti nell’affermazione dei principi in cui crediamo: la raccolta firme a favore dei referendum sull’Acqua Pubblica e la fortunata esperienza televisiva di ” Rai per una notte”, evento che ci siamo attrezzati per trasmettere pubblicamente nel marzo 2010.
L’associazione si sta muovendo in questi mesi per aprirsi a nuovi membri ed in particolare a forze giovani al fine di arricchire il proprio organico anche nella prospettiva di un ampliamento delle proprie attività.
Proprio in questa ottica si innesta il percorso di eventi in calendario nei giorni del 27 e 28 settembre: incontri, dibattiti, laboratori per le scuole ed uno spettacolo teatrale. Programma ambizioso che si andra’ realizzando anche grazie alla collaborazione ed al contributo del Comune di Dronero, del Consiglio Regionale del Piemonte e di altri Enti che ci stanno confermando la loro partnership. All’evento prenderanno parte attiva, coinvolgendo alcuni gruppi di studenti, l’Istituto Comprensivo Giolitti di Dronero, l’istituto alberghiero Virginio Donadio, il Liceo Arimondi di Savigliano (che mette in scena lo spettacolo “Maffia”) e l’Azienda Formazione Professionale. Per la prima volta, poi, Dronero Incontri viaggia assieme ad Aifo, ovvero l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau che nasce nel 1961 dall’azione di gruppi spontanei di volontari mobilitatisi nella lotta contro la lebbra e contro tutte le lebbre, cioè contro le forme più estreme di ingiustizia ed emarginazione. Siamo orgogliosi di poter contare su questa collaborazione e di ciò ringraziamo il referente locale Danilo Vallauri.

La felicità è condivisione

prodronero Ancora una volta vorrei ringraziare i dirigenti del mensile “Dragone Dronero Valle Maira” che hanno ricordato con bellissime parole ai loro lettori che sabato 18 maggio al Centro Giolitti il partigiano Gino Guastavino in compagnia di numerosi amici ha festeggiato il suo novantesimo compleanno; il tutto corredato con foto. Ancora grazie!

Vorrei ricordare la bellissima serata passata in compagnia di tanti amici. Qui vi è qualcosa che mi rode e quindi mi rivolgo a chi era presente. Andiamo per ordine. A preparare l’ambiente il più possibile accogliente fu compito di mia figlia Cinzia e della signora Rita, consorte di Demetrio. Con l’amico Demetrio tramite un dvd girato dallo stesso si poteva vedere i posti dove passai la mia infanzia e nei quali ho combattuto come partigiano. Erano le 21. Cominciarono ad arrivare gli amici, ognuno con un piccolo grande pacchetto con il relativo biglietto di auguri. Il saluto fu un ottimo abbraccio affettuoso. Arrivarono il presidente Anpi Dronero Alessandro Mandrile, il vice presidente Scaglione e l’amico Giovanni, tutti in compagnia delle loro gentili consorti. Alessandro e Gino mi dissero con voce calma: “Abbiamo portato una pizza, peccato che la mangeremo fredda”, tanto seri che io credetti loro. Insieme ai presenti guardammo quelle mani mentre scartavano quel misterioso pacco. In verità era una bellissima targa, che oggi appesa a un robusto chiodo fa bella mostra di sé in camera mia. A que punto il dvd cominciò a trasmettere le immagini con il sottofondo musicale della “Comparcita”, il tango della mia gioventù. Come previsto il mio compito sarebbe stato quello di raccontare quanto ogni immagine mi ricordava, dal vivo,senza ricorrere a quanto a suo tempo scritto. A que punto però vi fu un blocco totale, l’emozione non mi fece raccontare nulla. Anche il dvd che fa parte della mia vita interruppe per guai tecnici le immagini, lasciando solamente le note musicali. Vi è un detto: “a volte vale più un minuto di silenzio che mille parole”. E così fu. Gli amici capirono la mia emozione ed applaudirono il mio silenzio. Forse fu un bene, così ebbi più tempo per stare con loro. La prima ad avvicinarsi a me fu mia figlia Cinzia. Quel gesto di amore fece sì che, anche se Cinzia conosce poco il liscio, ci mettessimo a ballare come vecchi esperti. E se la cavò benissimo! In quell’attimo anche io sono tornato giovane. Anche l’amico Giovanni e la sua gentil consorte non resistettero al richiamo della gioventù: entrarono “in pista” e dal modo in cui si guardavano e da come si stringevano capìì che in quell’istante erano tornati giovani, con quello sguardo galeotto che li ha tenuti uniti tutta la vita. Tanti auguri anche a voi! Oggi che sono passati un po’ di giorni, e di quel 18 maggio è rimasto solo un bellissimo ricordo, in breve cercherò di dire cosa avrei voluto dire quella sera in cui l’emozione fu troppo forte. Avrei ringraziato tutti i presenti per avere accettato il mio invito, convinto che – se erano lì con la loro presenza fisica – era per dirmi: “Gino ti vogliamo bene!”. Un bene contraccambiato con tutto me stesso. Avrei ringraziato anche coloro che, per motivi diversi, non sono stati presenti, ma sono convinto che vi erano con il pensiero. Se sono arrivato a questo traguardo dei 90 è merito anche di mia moglie Nadia, di mia figlia Cinzia, di mio genero Giorgio – che considero come un figlio, perché lo merita -, ma, se ho ancora tanta voglia di esserci e di rendermi utile, la carica giornaliera me la dà il mio grande amore: mio nipote Andrea!
Avrei ringraziato il presidente dell’Anpi Alessandro Mandrile e il vice presidente Gino Scaglione, per avermi dato la possibilità di fare parte del comitato Anpi, così ho avuto modo di farmi conoscere e di conoscere tanti altri amici. Avrei ringraziato l’amico Sergio Tolosano – presente con la carissima consorte – perché non solo pubblica i miei racconti, ma mi considera un collaboratore del Dragone. Io che per carattere penso che potrei fare sempre di più di questo fatto sono molto orgoglioso. Avrei voluto ringraziare l’amico Demetrio che usando la sua cultura ma soprattutto la sua pazienza mi ha permesso di portare a termine il mio libro “Dieci portacenere a forma di gatto, appunti di una vita”. I lettori del Dragone, e coloro che hanno letto il libro, hanno avuto modo di conoscermi meglio, valutando pregi e difetti, però sono stati molto benevoli perché quando mi incontrano mi fanno tanti complimenti, dimenticando i difetti ed esaltando i pregi. Troppo buoni. Avrei voluto vicino a me l’amico Giovanni e anche a nome suo rivolgermi ai giovani. Siamo consapevoli, e ne siamo felici, che i giovani il sabato sera si incontrano con gli amici. È un loro diritto. Siamo anche consapevoli che stanno passando un momento molto difficile. Chi cerca un lavoro non lo trova. Tanti vorrebbero iscriversi all’università, ma costa troppo e nei borsellini dei nonni e dei genitori sono rimasti pochi spiccioli. Però anche in questa situazione difficile voi giovani avete una ricchezza che ogni essere umano vorrebbe avere: la libertà. Forse guardando questi due vecchietti vi sembrerà impossibile che anche noi siamo stati dei ventenni. Eppure sì, lo siamo stati. Purtroppo nel momento peggiore. Era il settembre del 1943. Io avevo vent’anni. Giovanni diciotto. Dovevamo scegliere: o andare con i repubblichini alleati dei tedeschi, e renderci complici delle orrende stragi che facevano, o andare in montagna con i partigiani per difendere la libertà. Abbiamo scelto la via della montagna. Con Giovanni, anche se abbiamo combattuto in zone diverse, abbiamo vissuto gli stessi momenti di grande terrore, di paura, di dolore, di tanta rabbia, cquella impotenza che ci colpiva quando vedevamo un nostro amico morire. Noi siamo stati fortunati, siamo tornati a casa vivi, però con tanto dolore nel cuore, pensando alle decine e decine di migliaia di ragazzi e ragazze che per la libertà sacrificarono la loro giovane vita.
Guardai l’ora. Erano le undici. Due ore volate come il vento. Ma due ore indimenticabili. Abbiamo parlato di amicizia, di affetto, di amore. Abbiamo anche detto che l’affetto e l’amicizia, anche perché non riguardano né l’età né il sesso, possono durare tutta una vita. Arrivò il momento dei saluti. Fuori pioveva, ma nessuno si lamentava perché anche l’acqua è vita. Avrei terminato dicendo: Grazie a voi, Gino Guastavino – il partigiano ligure che ama Dronero, lo ripeto: grazie a voi – ha passato uno dei momenti più belli della sua lunga vita!

Gino Guastavino