Dalla frutta ai … capelli

moderno Dopo i fratelli Fissore,arrivano i fratelli Cucchietti. Qualche mese fa annunciavamo la chiusura dello storico negozio di orto-frutta dei Fratelli Fissore, sotto i portici in via 4 Novembre; ora quel locale ha cambiato indirizzo e stile ed è diventato un negozio per parrucchieri. I gestori sono Stefano e Francesco Cucchietti (rispettivamente di 25 e 20 anni) e domenica 6 marzo hanno inaugurato la loro nuova attività. Il negozio è stato ridotto di dimensione ed è stato arredato con mobili “vintage”: infatti, le due poltrone per uomini sono degli anni ’40 e ’50.
Un lunedì mattina abbiamo incontrato i due nuovi parrucchieri di Dronero per una breve intervista.

Quando avete deciso di aprire la vostra attività?
Quando inizi a fare questo lavoro pensi subito al giorno in cui aprirai il tuo negozio. Essendo fratelli, non avevamo dubbi sulla persona con la quale intraprendere quest’ avventura. L’idea è nata all’incirca un anno e mezzo fa quando entrambi lavoravamo e un giorno parlando ci siamo promessi che, una volta trascorsa l’estate, avremmo iniziato questo progetto. Durante la nostra ricerca per il locale, Tino ed Enzo Fissore hanno chiuso il loro negozio e hanno proposto a noi di affittarlo : sicuramente è stata una grande fortuna.

Perchè avete scelto questo tipo di arredamento?
Entrambi amiamo il “vintage” e, pensando al nostro negozio, abbiamo deciso per qualcosa che accumunasse lo stile di tutti e due. Inoltre questo tipo di arredamento si inseriva bene nel contesto urbano.

Pensate di interessarvi ad un pubblico in generale?
Visto che siamo giovani per la maggior parte vengono ragazzi della nostra età. Occupandoci delle acconciature sia per uomini sia per donne, abbiamo cercato di interessarci a tutto il “range” possibile di clientela. Inoltre, con il taglio della barba in vecchio stile, abbiamo voluto ancor di più catturare l’attenzione degli uomini.

In questo inizio di attività avete avuto un riscontro positivo da parte della popolazione?
Si, persino inaspettato. Il giorno dell’inaugurazione erano presenti tante persone e , anche dal punto di vista lavorativo, fino ad ora in molti sono venuti per provare il nostro taglio. Forse all’inizio alcuni sono stati spinti dalla novità, ora il nostro compito è far sì che ritornino.

Questo negozio in passato è stato un punto di riferimento per Dronero. Pensate di ricreare la stessa atmosfera?
Non cerchiamo di ricreare lo stesso ambiente, ma sicuramente, speriamo proprio come nel passato, che questo locale possa essere un punto di riferimento per la gente. Non possiamo creare una cosa simile all’attività precedente, anche per la filosofia di relax e benessere che intendiamo trasmettere attraverso questo negozio. Abbiamo l’intenzione però, con l’arrivo dell’estate, di mettere nuovamente la storica panchina sotto i portici.

Quanto di quello che avete imparato a scuola è servito iniziando questa attività, e quanto invece si impara solamente lavorando?
La scuola serve molto dal punto vista teorico. Iniziando a lavorare però, impari molte cose che tra i banchi di scuola non apprendi. Per questo motivo l’esperienza lavorativa risulta fondamentale.

Se doveste dare un consiglio ai giovani come voi che vogliono iniziare una loro attività, cosa direste loro?
Di non aver paura. Quando hai un’età come la nostra spesso senti il peso dell’insicurezza. Il nostro consiglio è di superarla, andare avanti e credere molto in se stessi, nelle proprie qualità. Solamente così puoi raggiungere i tuoi scopi. Vorremmo ringraziare i nostri genitori, gli amici che ci hanno sostenuto e tutti i clienti, per il riscontro che abbiamo avuto.

Alessandro Monetti

Un Albergo … un Borgo … una Storia

moderno Camminare lungo un viale, guardare e non vedere cose che ci appaiono immutate: case, edifici, monumenti con storie da raccontare ma, aimè, sconosciuti ai più e ormai dimenticati perché parte di un contesto urbano ai nostri occhi sempre uguale.

Con queste poche righe si vuole “festeggiare” e ricordare uno stabile sito in Dronero a ridosso del Viale Stazione, stabile che proprio in questi giorni compie i 100 anni e di cui si stanno ultimando i lavori di restauro in vista di un nuovo utilizzo.
Da molti è conosciuto come l’Albergo Viale Stazione, anche se nel secolo scorso più volte cambiò nome seguendo le varie gestioni: Albergo Goggiola (1920), Albergo Moderno (1920-30-40-50), Albergo Ristorante Del Viale (1950-60-70-80-90), Locanda Del Viale (2000) fino ad arrivare a: Hotel Valle Maira e Ristorante La Porta Rossa (2008…) ed infine Bar Yellowline (2009…).
A questo punto credo sia interessante una breve premessa per meglio conoscere il contesto storico nel quale nacque questo fabbricato nell’ormai lontano 1916.
Il 13 ottobre 1912 venne inaugurata la linea ferroviaria Busca – Dronero che faceva capo alla nuova Stazione Ferroviaria di Dronero che andava ad affiancarsi alla vecchia Stazione del Tramway (costruita ed in attività dal 1879).

Nel 1913 l’area circostante alla Stazione Ferroviaria era praticamente disabitata, esistevano solo poche e modeste costruzioni ed il Comune, per meglio collegare le due Stazioni, aveva provveduto con la piantumazione di piante alla realizzazione di un viale alberato seguendo quella che allora era la Strada Nazionale Cuneo – Prazzo.
Dalla lettura di alcuni giornali locali dell’epoca, ed in particolare del “Il Progresso”, appare subito evidente l’inizio dello sviluppo urbanistico residenziale intorno a quell’area. Già allora, e parliamo dei primi mesi del 1914, veniva ripetutamente pubblicizzata con varie inserzioni sul giornale la vendita di “terreni fabbricabili con giardino” ed inoltre l’offerta di sempre più numerosi servizi di ristorazione e pernottamento.
Nell’arco di un paio di anni (1914-1915), nonostante la grave crisi economica e l’inizio per l’Italia della Prima Guerra Mondiale (24 maggio 1915), a Dronero si sviluppava rapidamente il cosiddetto Borgo della Stazione.
Con un articolo pubblicato su “Il Progresso” in data 20 marzo 1915 veniva riconosciuta e sancita la nascita di questo nuovo “borgo”:

Nonostante la grave crisi che stiamo attraversando il Nuovo Borgo della Stazione o meglio delle Stazioni continua a svilupparsi con una rapidità sorprendente: e non è da dubitare che se è vero il proverbio che chi ben comincia è a metà dell’opera, l’emigrazione dal centro di Dronero al di là ponte dovrà effettuarsi ben rapida e numerosa.
Va intanto data lode al Signor Perano Antonio, nostro Consigliere Comunale che in breve lasso di tempo alla sua bella costruzione fatta l’anno scorso ne sta ora aggiungendo una seconda non meno bella della prima ai Sigg. F.lli Marchiò, al signor Celente di Roccabruna che sta ora gettando le fondamenta di una palazzina ed al signor Cesano che vuole far risorgere, se pur costruita tutta a nuovo, una casa nei pressi della fabbrica del signor Roascio in prossimità della rete ferroviaria.
E non si può dimenticare di rilevare come anche i locali dell’antica filanda Voli, vadano riprendendo nuova vita.
In essa l’operoso signor Bertaina ha testè finito di fare un magnifico e poderoso impianto della sua specialità di acque gazose, liquori, ecc., il tutto azionato con impianto elettrico: ed il nostro bravo sig. Costa non ha dimenticato che, ora che tanta popolazione si sta agglomerando nel nuovo borgo, una scelta bottega di commestibili, coloniali, ecc., era necessaria, ed egli vi ha provveduto con molta abilità.
A tutti questi intraprendenti cittadini il più sincero plauso ed un augurio che, prosperando i loro affari e con essi il Borgo Maira molti altri ne seguano l’esempio a vantaggio dell’incremento e del traffico cittadino.

In questo contesto , nel 1916, risulta iniziata la costruzione dell’Albergo di cui ci stiamo occupando; l’istanza fu depositata in Comune in data 29 aprile 1916, presentata a nome dell’allora primo proprietario, “Galliano Giuseppe”. Successivamente la commissione comunale (denominata Commissione d’Ornato) approvava e autorizzava il progetto in data 7 maggio 1916.
Inizialmente la costruzione si presentava a pianta quadrata con tre piani fuori terra più un piano interrato. Esternamente l’edificio era sobrio, lineare senza particolari rifiniture e ornamenti. Tre anni dopo, nel 1919, il Comune autorizzava una nuova istanza presentata dal sig. Galliano per la sopraelevazione di un piano del predetto fabbricato con l’inserimento in facciata di elementi di ornamento e abbellimento, seguendo quelle che erano le tendenze dell’epoca per le case signorili, il tutto in stile eclettico (mescolanza di elementi e tendenze diverse) che univa elementi tradizionali come il bugnato piatto e graffiato con accenni liberty sui timpani delle finestre (decori floreali), balconi con pilastri sagomati per i piani inferiori ed in ferro per l’ultimo piano, mantenuti nel tempo ed ancora visibili oggi.
Lo stabile non subirà più modifiche fino al 1956 quando il nuovo proprietario, il Signor Antonio Rovera, provvederà alla costruzione di un nuovo fabbricato adiacente alla facciata posteriore, con la realizzazione di nuovi locali complementari all’albergo, ai piani terreno e primo.
Negli anni successivi gli interventi, benché numerosi e articolati, non comportarono più sostanziali modifiche di sagoma e volumi.
La struttura alberghiera negli anni ha continuato ad essere attiva ma è stata fortemente condizionata dalle vicende della vicina Stazione Ferroviaria con la flessione iniziata con la fine degli anni ‘60 (anno 1966) e poi con la chiusura della Stazione al traffico dei viaggiatori fino alla chiusura definitiva del traffico merci nel 1982.
Rimane a noi oggi un fabbricato simbolo della nascita di un borgo e dello sviluppo di un paese a cui nell’epoca giolittiana veniva riconosciuta una centralità politica e amministrativa a livello nazionale.

Luca Belliardo e Claudio Barbero

Il punto di vista di Marco Fuso

fuso In questi ultimi tempi il mondo del commercio dronerese è stato al centro dell’attenzione, senz’altro a causa della vicenda supermercato, ma non solo. Chiediamo a Marco Fuso, titolare degli omonimi esercizi commerciali in Dronero e VicePresidente di CONFCOMMERCIO-CUNEO con Delega a Commercio Zonale (Area Cuneo), di farci una panoramica sullo stato del commercio a Dronero e più in generale nei piccoli centri.

D: Quale lo stato di salute del commercio al dettaglio nel comune di Dronero
La situazione è pesante, anche a causa della crisi, ma soprattutto a causa di due fattori : la pressione fiscale che consuma gran parte delle risorse economiche delle famiglie, sia per il prelievo fiscale alla fonte, sia le tante bollette da pagare, in ogni momento. Il cambio delle preferenze nei consumi che privilegia l’alta tecnologia, telefonini, tablet, smatphone, con una rincorsa spasmodica all’ultimo modello. Le risorse necessarie per questi consumi riducono la disponibilità economica per l’acquisto di altri beni, magari primari.

D: Come è cambiato il modo di fare la spesa
Il modo di fare la spesa è cambiato tantissimo, svariati fattori ne hanno condizionato il cambiamento, per citare un esempio la politica delle promozioni, che spesso funziona come specchietto delle allodole finalizzato ad attirare il cliente a cui vengono poi proposti tanti altri prodotti a prezzi tutt’altro che super economici.
Ma sarà il canale digitale a cambiare in modo ancora più radicale il mondo del commercio. Amazon (famoso portale per la vendita on-line) sta cercando realtà locali, negozi per intenderci, attraverso cui gestire la consegna delle merci comprate online.
Con Confcommercio abbiamo avviato il portale SHOOPPI (http://www.shooppi.it ) attraverso il quale i negozi tradizionali possono promuovere e vendere i propri prodotti, l’iniziativa è partita dalla città di Savigliano ove vi hanno aderito 60 esercenti, presto verrà estesa a Cuneo e poi proposta ai territori dell’Interland di Cuneo. Internet può rappresentare un canale di vendita da affiancare a quelli tradizionali, con la particolarità di offrire opportunità normalmente impensabili, cito, come esempio, il caso di un negozio di scarpe di Monasterolo (frazione di Savigliano) che ha lanciato all’interno di SHOOPPI una promozione di vendita mettendo a disposizione 2.000 buoni sconto, da 10 euro cadauno, da redimere nel Punto Vendita al momento dell’acquisto. Il risultato è stata la vendita di circa 2.000 paia di scarpe dal valore medio di 50 euro. Quell’esercizio mai avrebbe potuto raggiungere tutta quella clientela con le sole vetrine del negozio di Monasterolo.

D: A Dronero, dopo anni di discussioni, arriverà il Supermercato. Quale il pensiero suo e degli associati che lei rappresenta.
Come gruppo di Comemrcianti e come Confcommercio non abbiamo mai condiviso questa decisione. Basta prendere l’esempio del comune di Caraglio dove quest’anno sono state riconsegnate in comune diverse licenze per l’esercizio commerciale, è vero che non si trattava di comparto alimentare, ma il risultato è che il centro si desertifica.
Vista l’impossibilità a fermare l’iniziativa abbiamo proposto la delocalizzazione , come avvenuto nei comuni limitrofi, puntando a spostare la nuova struttura fuori dal centro abitato del comune, visto che consideriamo la Stazione il cuore di Oltremaira. Niente da fare. Il baricentro di Dronero si sposterà, esattamente come è successo per Caraglio, rendendo il Centro Storico della nostra città sempre meno frequentato.

D. Come vede il futuro della sua azienda
Senza dubbio ci saranno contraccolpi, oggi la mia azienda impiega 19 persone, tutte droneresi, farò di tutto per salvaguardare i posti di lavoro, anche se la possibilità di dover ridurre esiste. Un gruppo delle dimensioni di quello che metterà in piedi il nuovo supermercato può permettersi bassi realizzi anche per lunghi periodi di tempo. Avrò un concorrente con cui mi dovrò confrontare, che cercherà di soffocarmi, togliendomi quegli spazi che proverò in ogni modo a difendere, confidando nella collaborazione dei miei colleghi commercianti. Anche loro faranno di tutto per rimanere sul mercato, perché solo tutti insieme potremo sperare di contrastare tutti quegli effetti negativi che si abbatteranno su di noi e sulla nostra Dronero.

Massimo Monetti

Intervista Dott. Belliardo – Capogruppo opposizione

ferrovia Come anticipato nel numero precedente diamo la parola al Dott. Belliardo, Capogruppo opposizione nel Consiglio Comunale, perchè tracci un bilancio dei cinque anni passati in Consiglio.

D: Un bilancio
Cinque anni sono volati via, ci eravamo proposti, vista anche l’assenza di una qualsivolgia alternativa, come risposta dronerese alla lista Acchiardi. Il risultato elettorale fu molto positivo, anche se non sufficiente per vincere, così piano piano ci siamo inseriti nei meccanismi della macchina burocratica del comune per recitare il ruolo assegantoci, cioè quello di opposizione.
Con le regole in vigore la minoranza ha poca voce in capitolo, in Consiglio Comunale è in larga minoranza per cui nelle votazioni non c’è storia, inoltre gli argomenti di competenza del Consiglio Comunale sono pochi, il 99% delle decisioni della vita di una comune vengono prese dalla Giunta ( a cui partecipano esclusivamente Sindaco ed Assessori ).
Abbiamo optato per una opposizione costruttiva al fine di collaborare per il bene di Dronero.
Con il Sindaco Acchiardi si è stabilito un buon rapporto, questo ci ha permesso di essere costantemente informati su quello che accadeva, anche se le decisioni, spesso, erano già state prese.

D. Quali i risultati positivi realizzati in questi anni
Si sarebbe potuto fare di più, come sempre, abbiamo comunque presentato numerose interrogazioni che hanno interessato argomenti i più disparati, importanti e meno, dalla Centralina della Torrazza alla vertenza ENEL, da Tecnogranda alla potatura selvaggia degli alberi dei viali. Qualcosa siamo riusciti ad ottenere, senz’altro quest’anno la potatura è stata fatta a regola d’arte. Scherzi a parte, se torniamo alla situazione di cinque anni fa qualche passo in avanti Dronero lo ha fatto. Cinque anni fa, il clima politico-amministrativo era pessimo, avevamo Viale Stazione sottosopra da mesi con la ditta che curava i lavori fallita, il cinema teatro Iris chiuso, “villino delle rose” chiuso, la raccolta differenziata era ancora nel libro dei sogni. Nei cinque anni sono stati conclusi progetti importanti, in gran parte avviati dalle amministrazioni precedenti. Grazie ai finanziamenti reperiti in passato ( 600.000 euro Fodazione CRC, ndr) è stato possibile chiudere il cantiere Cinema-teatro Iris, così come l’importante intervento sulla Scuola Elementare. Lo stesso bocciodromo, la cui realizzazione parte in queste settimane, è un progetto nuovo, più snello, che nasce sulle ceneri del vecchio progetto faraonico da 3,5 milioni di euro dell’amministrazione Biglione. Da attribuire invece il pieno merito alla amministrazione attuale la nuova sede dell’Istituto Civico Musicale nel Palazzo Savio, lo stanziamento di 650.000 euro per la riasfaltatura di diverse strade, la creazione dell’Ufficio Energia, una bella dimostrazione che nella pubblica amministrazione si può risparmiare e fare efficienza.

D: Quali le cose non realizzate
Rimane molto da fare. Il campeggio: all’ultimo momento si è trovata una piccola sistemazione, tanto per togliere le erbacce, ma la destinazione originaria era un’altra. Forse è stato concepito male.
Centro storico: mancano i recuperi, c’è un aumento del degrado, molti negozi hanno le saracinesche chiuse, San Sebastiano ha più negozi chiusi che aperti. Ci vorrebbero forme di incentivazione per i prox 5 anni.
I tetti da rifare: dal Palazzo Comunale al Cimitero.
Piazza Manuel: in passato sono stati spesi 400.000 euro per abbellirla con pietra e porfido, poi è diventata un parcheggio e per di più un parcheggio selvaggio, tanto valeva tirare un bel manto d’asfalto e risparmiare tanti soldi.

D: Come vede il futuro di Dronero
Il futuro del Comune di Dronero non è roseo, tutto dipenderà dal risultato della vertenza ENEL, se si chiude in modo positivo si aprono prospettive molto interessanti, se no saranno anni di vacche magre.
Il bilancio del Comune poggiava da anni su tre pilastri : trasferimenti statali, emolumenti derivanti dalla produzione di energia elettrica della centralina della Torrazza e gli introiti derivanti dal contratto ENEL. Se vengono a mancare la gran parte dei trasferimenti statali e come è successo in questi anni, e contemporaneamente gli introiti ENEL si pone un serio problema. Se venissero meno anche quelli della centralina allora sì che la situazione diventerebbe difficile. Quest’ultima possibilità è tutt’altro che remota vista la volontà, già più volte espressa dal Governo, di rivedere le politiche degli incentivi alla produzione di energia pulita (certificati verdi, ndr).

D: Si ricandiderà alle prossime elezioni ?
Non mi ricandido, per problemi di lavoro, anche se cercherò di continuare a dare il mio contribuito alle iniziative del mio comune. Fra cinque anni, a Dio piacendo, se ne potrà riparlare.

D: Un suo desiderio, rimasto nel cassetto, come stimolo per chi arriverà dopo.
Mordernizzare la macchina comunale, a partire dal sito del comune. Ancora oggi le convocazioni e le comunicazioni, ufficiali e non arrivano con documenti cartacei, consegnati a mano dalla Polizia Municipale, sotto organico da anni. In cinque anni non ho ricevuto una mail dalla amministrazione del Comune. Il verbale dei consigli comunali vengono sbobinati a mano, cioè registrati e poi ascoltati passo passo da un dipendente che impiega dai 15 ai 20 giorni per produrre il verbale stampabile, robe d’altri tempi. Questo adeguamento alla tecnologia digitale si potrà solo fare, a mio parere, con l’inserimento delle nuove generazioni nella macchina burocratica comunale. Il digitale, inoltre, va di pari passo con la trasparenza. Il cittadino deve sapere come vengono amministrati i propri soldi e solo una amministrazione digitalizzata permette di avere queste informazioni in qualunque momento.
Aumentare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. In questi cinque anni ho constatato, con tristezza, il livello di disinteresse, da parte dei cittadini, alla politica. A volte sono gli stessi cittadini che poi danno vita, con orgoglio e con slancio, ad un magnifico mondo del volontariato che fa cose egregie e insostituibili. Nel confronto, l’amministrazione della cosa pubblica ne esce distrutta, però ricordo il detto secondo cui “se non ti occupi di politica sarà la politica che si occuperà di te”. I nostri padri si occupavano della cosa pubblica, della cosa comune, oggi ci si limita a delegare un amministratore, triste constatarlo, ma è così.

La lista del Dott. Belliardo aveva raccolto alle ultime elezioni il 39,4% dei consensi, non male, visto anche il notevole ritardo con cui era stata organizzata. Motivo di questo ritardo la difficoltà ad individuare il candidato sindaco in contrapposizione alla lista Acchiardi. Belliardo, persona per bene e capace, venne scelto come garante super partes ed indubbiamente proprio a seguito del suo impegno derivò il buon risultato elettorale, questo nonostante la presenza, nella lista, di candidati con un ingombrante trascorso nelle precedenti amministrazioni.
Probabilmente proprio questa sorta di peccato originale ha costituito un serio limite alla sua azione politica, fin troppo facile per Livio Acchiardi zittire l’opposizione attingendo all’ampio repertorio dei poco edificanti risultati della precedente amministrazione.
Nella parte finale della sua intervista colpisce particolarmente la denuncia dello stato pre-digitale (roba d’altri tempi, la definisce) della macchina burocratica dronerese, la stessa tanto magnificata, ad ogni piè sospinto, dal sindaco Acchiardi.
Più volte abbiamo dato testimonianza di questa situazione sulle pagine del nostro giornale. Avere conferma ,di quanto ripetutamente denunciato, dalla viva voce del candidato dell’opposizione ci conforta e nello stesso tempo ci rattrista, quanto tempo sprecato!
“In cinque anni non ho mai ricevuto una mail dal Comune”, questa frase non ha bisogno di commenti, la lasciamo alla valutazione dei nostri lettori che si apprestano tra poco più di un mese a scegliere i nuovi amministratori.

Massimo Monetti

Intervista Sindaco Acchiardi

iris Si stanno avvicinando le elezioni, incominciamo il nostro “servizio elettorale” dal Sindaco, Livio Acchiardi, che cortesemente ci accoglie. A lui la possibilità di illustrare le sue attività,
gli lasciamo il microfono aperto perchè possa tracciare un bilancio del suo operato, nel prossimo numero daremo spazio all’opposizione per un sorta di contro canto, speriamo presto di poter dare voce alle nuove liste.

A Livio Acchiardi chiediamo di illustrarci i cinque anni del suo mandato ed i progetti per il futuro. Questi, in sintesi, gli argomenti trattati dal Sindaco.

1. Situazione economica del Comune che abbiamo ereditato era molto delicata, il comune era sull’orlo del default ( del fallimento, ndr). La situazione debitoria era molto pesante, ora, dopo 5 anni, il bilancio regge. Abbiamo trovato 1 mln di euro di debiti non dichiarati, un prestito a tasso zero da restituire alla Regione Piemonte utilizzato dalla Giunta Biglione per attrezzare il lotto B dell’area industriale in zona Ricogno. Erano gli anni della crisi, quindi richieste di insedimanenti industriali pari a zero, siamo comunque riusciti a vendere 10.000 mq alla Bitron, 10.000 mq alla società Alba Meccanica ( con creazione di 20 posti di lavoro). Un lotto alla società Taverrnola per un nuovo impianto di selezione uova e la relativa creazione di 6/7 posti di lavoro. Un lotto a Marino Energie Rinnovabili. Inoltre abbiamo gestito la rilocazione dello stabilimento della cooperativa “Il Laboratorio”, che cresce. In merito al debito in questione abbiamo concordato con la Regione Piemonte un piano di rientro a 10 anni e abbiamo gia accantonato le risorse necessarie.

2. Apertura cinema/teatro con risorse dirottare dalla Fondazione CRC, risorse che rischiavano di andare perse perchè inutilizzate (mancato acquisto area ex-ferrovia, ndr). Mancava il proiettore digitale che adesso finalmente arriva. Abbiamo affrontato il problema Evoque (ex Villino delle rose, ndr) individuando un nuovo gestore, la struttura è stata riaperta ed è diventata un punto di ritrovo importante pre la notra gioventù.

3. Campeggio in area Pra Bunet, è stato realizzato un primo intervento con la creazione di una scogliera di rinforzo. Nell’ultima giunta un geogolo ci ha assicurato, con tanto di perizia, che l’area campeggio, almeno per una buona parte, regge. A questo punto abbiamo sottoscritto una convenzione con l’associazione Farfalla (associazione che si occupa di mountain biking, ndr), serve per rivitalizzare l’infrastruttura incominciando con la manutenzione ed il presidio dell’immobile, ora di fatto abbandonato. Se l’iniziativa funziona si passerà all’attivazione del campeggio. Questo primo intervento si innesta nel progetto di allargamento della pista ciclabile con la realizzazione del collegamento tra Dronero e Villar S.C. mediante un pedancola che attraversa il Maira all’altezza del cimitero della frazione Monastero

4. Asfalti. Sono stati investiti circa 400.000 euro recuperati dai ribassi asta, nel 2016 sono stati appaltati altri 240.000 euro.

5. ENEL. Il rapporto tra ENEL e Comune di Dronero è stato normale fino la 2006/2007. Con la privatizzazione ENEL la gestione del contratto è passato alle competenze della Cassa Conguagli che per 2-3 anni ha pagato regolarmente, poi più nulla. Il corrispettivo della fornitura gratuita ENEL è pari a 270.000 euro/anno che di fatto, da svariati anni, erano diventati crediti inesigibili. Prima abbiamo cercato di avviare contatti con l’azienda, senza arrivare a nessun risultato. Poi abbiamo deciso la via legale, però dopo alcuni dibattimenti il Giudice dichiara di non essere titolato per emettere sentenza. Ripartiamo da zero con il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale, ndr) in questa sede vinciamo su tutto il fronte, ad ENEL vengono addebitate anche le spese legali. Nel frattempo però l’ENEL chiede, ed ottiene, la sospensiva, cioè gli effetti della sentenza del TAR vengono sospesi in attesa del ricorso. Infatti ENEL fa ricorso al Tribunale Superiore delle Acque a Roma. Il Tribunale si pronuncerà il 12 ottobre 2016 e la sentenza sarà definitiva. Abbiamo fiducia, ma temiamo che i giudici non vogliano creare un precedente che potrebbe creare problemi ad ENEL.

6. Istituto Civico Musicale, bella iniziativa, molto apprezzata. Un gran bel servizio per la cultura cittadina che riporta anche un pò di gioventu al Centro Anziani, ospitato al piano terra di Palazzo Savio.

7. Foro Frumentario. Il tetto è stato restaurato a regola d’arte, l’intervento sulle pitture ci sarà solo questa primavera per problemi tecnici.

8. Bocciodromo. Abbiamo liquidato la parcella del professionista relativa alla prima progettazione, sono stati riaffidati gli incarchi, adesso il progetto si riduce a 1,65 mln euro ed il costo della progettazione a 59.000 euro. Sono stati salvaguardati i 782.000 euro dell’accordo di programma. L’appalto è stato vinto da una ditta di Padova, purtroppo la prima esclusa fa ricorso al TAR per un documento, quello relativo alla sicurezza, che a suo dire doveva essere parte integrante del bando ed invece era solo “in allegato”. Il TAR dà ragiona al Comune di Dronero ed adesso finalmente si parte. Il primo appalto riguarda la costruzione del nuovo capannone per 12 nuovi giochi, si tratta però di una struttura polifunzionale, utilizzabile per altre necessità, che può ospitare fino a 1000 posti coperti, a questi si aggiungono 5 giochi omologati, collegati al capannone con passerella in legno lamellare, a questo si aggiunge un bar da 200 mq. Il progetto è quello di costituire presso il Baretti un polo sportivo, aggiungendo a bocce e calcio altri sport, perchè no il tennis.

9. Ufficio Ambiente Energia. Le capacità impositive del comune sono al massimo, abbiamo quindi concentrato gli sforzi nella diminuzione delle spese iniziando con il risparmio energetico, siamo partiti monitorando i consumi di tutti i punti luce. Abbiamo riscontrato un notevole miglioramento passando dalle lampade al mercurio a quelle a led (56% di risparmio nei consumi), poi siamo passati ai risparmi legati all’energia termica, ad esempio la caldaia dell’ospedale San Camillo, sovradimensionata, serve a riscaldare Casa Savio.
10. Centralina Comunale, abbiamo fatto svariati interventi migliorativi, dalla sostituzione di svariate valvole allo sgrigliatore, siamo riusciti a contenere i tempi di chiusura per manutenzione, da 3 settimane a 2-3 giorni, il tutto a vantaggio della produzione di energia elettrica.

11. Scuole Piazza Marconi, intervento da 600.000 euro per sostituzione infissi e efficientamento energetico, abbiamo utilizzato i fondi disponibili dalla riforma “La buona scuola” ed abbiamo utilizzato un residuo del finanziamento della Fondazione CRC, sempre per l’ex-ferrovia.

12. Cimitero. Abbiamo realizzato un nuovo blocco loculi nel cimitero di Pratavecchia, oltre al rifacimento delle facciate di alcuni cimiteri di frazione.

13. ENEL SOLE, sono stati rimessi a norma i pali della luce.

14. PONTE OLIVENGO, rifatto il ponte di ferro.

15. ACDA, concluso il lavoro di mitigazione ambientale del depuratore, adesso l’area è diventata gradevole.

16. Raccolta porta a porta, il servizio è stato avviato con notevole successo, siamo arrivati a punte di differenziata pari al 77%, questo ha avuto un forte impatto sui costi dello smaltimento rifiuti causa la riduzione dei costi di conferimento del “tal quale”. Pensiamo di premiare i droneresi con una riduzione simbolica del costo della tassa rifiuti.

17. Le Manifestazioni. Fiera degli Acciugai, un successo. Un Borgo Ritrovato, la disponibilità delle famiglie nobiliari droneresi ha permesso questa bellissima manifestazione, poche altre realtà in provincia possono disporre di un patrimonio simile. Recentemente abbiamo promosso un servizio su Dronero trasmesso in 3 puntate su TVsat. Questo servizio ha registrato 1,2 mln di visite. Ad Espaci sono già arrivate prenotazioni da Liguri, proprio a seguito di questi servizi.

18. Aree interne. Proponiamo il progetto della Porta di Valle da realizzare sull’area dell’ ex caserma Beltricco, in Piazza XX Settembre.

19. Progetto di riqualificazione Piazza Martiri, abbiamo in mente un progetto con la realizzazione di scale mobili coperte per collegamento all’area Pra Bunet a cui associare il miglioramento del contorno di Pra Bunet e zona Fuori le Mura, tutto questo però streattamente legato alla vertenza Enel che potrebbe portare nelle casse del Comune fino 12 milioni di euro.

20. Supermercato, abbiamo ottenuto i pareri favorevoli, daremo a breve seguito alla variante di Piano Regolatore che ci permetterà di rilasciare il permesso per costruire il supermercato e di dar seguito ai lavori di restauro della ex-Stazione Ferroviaria. Abbiamo già avviato contatti con la società proprietaria del sedime ferroviario per recuperare la tratta dei binari.

A conclusione della lunga chiaccherata chiediamo al Sindaco un pensiero conclusivo per poi passare alle domande “Prima di tutto ringrazio i collaboratori, abbiamo fatto squadra con i funzionari in un momento di grande difficoltà. Ringrazio anche il capogruppo della minoranza che si è posto in modo intelligente, ci siamo sempre confrontati su tutte le questioni sul tappeto e sempre per il bene di Dronero. Con i droneresi non mai avuto nessun problema, hanno capito la situazione e mi hanno seguito. E’ stata una grossa fatica, ma il bilancio è positivo”

Queste le nostre domande :

Un bilancio della collaborazione con Maira Spa
Bilancio molto positivo, la collaborazione ha funzionato ottimamente.

Quale la situazione debitoria del Comune di Dronero. Quale il controllo della Corte dei Conti.
Il debito sta diminuendo, nel 2015 abbiamo un avanzo di bilancio di circa 500.000 euro, potremmo spendere in abbondanza, invece li teniamo per diminuire l’indebitamento. Siamo riusciti ad assorbire la diminuzione dei trasferimenti dallo Stato che sono passati da 1,2 mln a 200.000 euro e tutto questo senza aumentare le tasse. Sì, siamo sotto controllo della Corte dei Conti, ma come tutti.

Progetto Aree Interne, come procede ?
Nel gruppo di consultazione, creato a livello Valle per coordinare le attività, nessuno parla poi mi tocca leggere sui giornali il progetto di Prazzo per l’insediamento di scuole nell’area ex caserma Pisacane. Ora mi chiedo, anche come ex-Presidente della Comunità Montana, abbiamo investito a Stroppo circa 1 miliardo di vecchie lire e ora si parla di costruire in valle un’altra scuola ? Perche non miglioriamo quello che c’è invece di fare cose nuove, in concorrenza con realtà già esistenti
Dronero chiede un intervento importante, candidati l’Alberghiero e la Porta di Valle. Il problema è che non ci si confronta. Per la Porta di Valle io penso al coinvolgimento delle associazioni per la sua gestione. Occorre evitare i soliti campanilismi. In valle sono stati fatti tanti investimenti, ma se si analizzano uno per uno non si vedono grandi risultati. I progetti devono essere pensati per avere gambe autonome su cui camminare.

Quale lo stato del progetto Circonvallazione
La mia prima preoccupazione, riguardo la viabilità, è stato il mantenimento, in accordo con i comuni vicini, del corridoio per la futura realizzazione di una strada a scorrimentro veloce da Dronero fino alla rotonda della est-ovest di Cuneo, 15 minuti di percorrenza. In merito alla circonvallazione il progetto in provincia c’è, non ci sono però i soldi per il nuovo ponte sul Maira all’altrezza del bivio per il Villar. Bisogna fare pressioni a livello regionale. Faccio una proposta provocatoria, mettiamo sul tavolo una quota significativa di finanziamento attingendo alle risorse del BIM (Bacino Imbrifero Montano, ndr), così dimostriamo che il territorio ci crede e ci mette del proprio e con questi presupposti andiamo a cercare le risorse mancanti per realizzare il progetto. E’ comunque un momento difficile per le opere pubbliche.

Tecnogranda, non si poteva fare meglio ?
La quota di capitale del Comune è scesa in quanto non abbiamo sottoscritto gli ultimi aumenti di capitale, nelle ultime assemblee ci siamo opposti all’affitto del ramo azienda. La situazione è molto difficile, alle assemblee non ci sono più i signor Merlo, la Confindustria, sembra venuto definitivamente meno lo spirito iniziale.

Si ripresenta alle prossime elezioni ? Con la stessa squadra ?
Sì, mi ripresento per spirito di responsabilità, in questi cinque anni abbiamo realizzato, ma anche progettato, molto e mi piace concludere i lavori iniziati. Se mi chiede se sono felicissimo di ricandidarmi , la mia risposta è no, è un lavoraccio, ma ritengo serio concludere il lavoro iniziato. Riconfermo la squadra, ci saranno delle defezioni a causa di problemi di famiglia e di lavoro, ma l’ossatura rimarrà la stessa.

Massimo Monetti

La storia della famiglia Savio

iris La recente inaugurazione della nuova sede del Civico Istituto Musicale nella bella cornice di Casa Savio ci ha stuzzicato la curiosità, abbiamo così rintracciato una discendente della famiglia che ci ha permesso di ricostruire, per sommi capi, la storia della famiglia.

La famiglia Savio è originaria di Cuneo, le prime notizie disponibili riferiscono che l’abitazione era in quella che oggi è via Roma, civico 21, davanti alla chiesa di sant’Ambrogio, nell’ultimo tratto di portici. Siamo a metà Settecento, in Francia regnava Luigi XVI e la Rivoluzione era alle porte, i due capostipite erano tal Bartolomeo Savio (1732-1819) e Teresa Chianale, dalla loro unione nascono sette figli.
Il terzogenito Pietro (1752-1850), conseguita l’abilitazione all’esercizio della professione di “speziale” presso l’Università di Torino, si stabilisce a Dronero in Via Maestra, attuale Via Giolitti, nella casa dove ora è ospitata una parafarmacia, davanti al Municipio.

Pietro Savio sposa Marianna Piassolo (morta nel 1845), figlia del notaio Alessandro Piassolo, Segratario della Città di Dronero. Dei quattro figli di Pietro e Marianna, il terzogenito Carlo (1813-1880) esercita come il padre, la professione di farmacista. E’ finito il sogno napoleonico e siamo in pieno Risorgimento, Carlo Savio sposa Caterina Denina (1818-1909) dalla quale ha sei figli.
Il secondogenito di Carlo e Caterina, Pietro(1840-1913), divenuto poi prefetto del Regno a La Spezia, Genova, Ascoli Piceno e Padova, sposa Teresa Praille (1850-1934) dalla quale ha cinque figli (due femmine e tre maschi), di questi abbiamo recuperato una bella foto scattata nel cortile di casaSavio, in alto, da sinistra a destra, i figli Anna, Carlo, Mario, Giuseppina ed Alessandro, seduti Pietro e la moglie Teresa
Pietro e Teresa abitano la casa accanto alla Confraternita, forse avuta in eredità dal padre e dalle sorelle Piassolo, cioè dalla famiglia materna di Pietro.
I figli maschi non proseguono la discendenza e la famiglia si estingue. Il figlio Mario Savio (1880-1971) ingegnere, residente a Genova, erede di casa Savio, nel 1958 fa donazione della stessa alle Opere Pie Gattinara Roascio.

La casa viene venduta dalle Opere Pie al Comune di Dronero che utilizza il fabbricato delle carrozze come sede del Centro Giolitti, mentre il corpo della casa diventa sede del Centro Sociale, a piano terreno, e ufficio del Giudice di Pace, negli altri due piani.
Quando l’ufficio del Giudice di Pace si trasferisce a Cuneo arriva il Civico Istituto Musicale ed arriviamo così ai giorni nostri.

MM

Intervista ad Elda Gottero

iris Il tema dell’immigrazione è quanto mai attuale e drammatico, sta seriamente mettendo in crisi l’Europa e l’esistenza dell’Unione Europea stessa. Molto spesso si teme ciò che non si conosce, vi proponiamo un approfondimento dell’argomento attraverso un’intervista con la Prof. Elda Gottero, presidente della Associazione Voci del Mondo.

Ci può fare un po’ la storia dell’immigrazione a Dronero
Dronero ha la peculiarità di avere avuto la comunità ivoriana più numerosa, in termini percentuali, del Piemonte, tanto che uno studente di sociologia dell’Univesità di Torino ha svolto una tesi sul perchè così tanti ivorani a Dronero. La motivazione è abbastanza semplice, cercavano casa e lavoro, la presenza a Dronero di un tessuto di piccole azienda a bassa specializzazione che avevano bisogno di manodopera generica (biciclette, frutta) ha creato loro molte opportunità di lavoro. A questo si è unita la disponibilità, a basso prezzo, di abitazioni non più appetibili per gli italiani, sia in zona Oltremaria che nella parte più vecchia del centro di Dronero. Trovavano un lavoro e una casa, con una certa facilità, cioè esattamete quanto cercavano, poi il solito passa parola, uno tirava l’altro, e così si è creata la comunità. Arrivavano dal sud Italia, dove erano sbarcati, ed avevano incominciato a lavorare, la legge Turco-Napolitano legava il permesso di soggiorno alla disponibilità di un contratto di lavoro, ma al sud non riuscivano ad ottenere contratti regolari, così si spostarono al nord. La comunità ivoriana dal 2003, fino all’anno passato, è stata la più numerosa, nel 2015 ha perso il primato a favore dei rumeni e dei marocchini, passando al terzo posto.
Al 31/12/2015 gli immigrati a Dronero sono in totale 1.015, mentre solo a Novembre erano 999, ma questi numeri non devono portare a facili conclusioni, complessivamente il fenomeno a Dronero non è in crescita, infatti al 31/12/2014 erano 1.018. La prima comunità fu marocchina, poi ivoriani, albanesi, numericamente molto meno numerosi. Dal 1989 sono state 269 le cittadinanze rilasciate dal comune di Dronero, 43 nel solo 2015. L’impressione è che molti se ne vadano, soprattutto dopo aver conseguito la cittadinanza. Con questo titolo possono avere facilmente il permesso di lavoro in altri paesi della comunità europea.

Lei presiede l’Associazione Voci del Mondo, potrebbe farcene la storia
L’associazione nasce nel 2001, ma l’attività di assistenza culturale agli immigrati a Dronero inizia negli anni 90-91 quando un gruppo di insegnanti incomincia ad organizzare corsi di lingua, si pensi che in quegli anni gli immigrati a Dronero erano appena 140. La necessità di avere un quadro giuridico che ci facilitasse i rapporti burocratici con gli enti pubblici ci indusse a costituire l’associazione. All’inizio gli immigrati erano molto collaborativi, in particolare gli ivoriani, molto uniti tra di loro, poi la situazione è cambiata.
Grosso impatto ha avuto la crisi del 2008 e la conseguente mancanza di lavoro, la Parrocchia in primis e poi molte associazioni (Raffaella Rinaudo, S.Vincenzo, Familiae) sono intervenute per dare sostegno economico a famiglie che si trovavano senza reddito e senza la copertura degli ammortizzatori sociali. L’assistenza diretta non rientra tra le nostre finalità, noi siamo una associazione culturale che si prefigge l’integrazione. Nel 2002 abbiamo ottenuto una sede presso l’AFP, nei locali lasciati liberi dallo sportello Informagiovani.
Eroghiamo corsi di lingua italiana a diversi livelli e dal 2011 abbiamo una convenzione con il CPIA (Centro Permanente Istruzione Adulti) di Cuneo, questo ente è emanazione del Ministero della Pubblica Istruzione e certifica, con opportuni esami, il livello di apprendimento della lingua italiana, in questo modo il titolo può essere speso dell’immigrato quando cerca lavoro o in Questura per i vari permessi. I corsi si tengono il Lunedì sera (quest’anno conta circa 40 iscritti) e Venerdì pomeriggio (quest’anno conta circa 25 iscritti). Facciamo anche corsi di matematica, cucito e maglia per le donne, con la finalità di farle socializzare, o più semplicemente uscire di casa, abbiamo anche un corso di teatro ogni 15 giorni. Organizziamo anche attività saltuarie quali i percorsi di cittadinanza con studio della Costituzione e delle leggi italiane, incontri per approfondire problemi legati alla salute ed al lavoro. Purtroppo spesso manca, da parte dell’immigrato, la continuità, ad esempio nell’anno scolastico 14/15 siamo partiti in 100 ed all’esame finale sono arrivati in 45. Operiamo in totale autofinanziamento, riceviamo finanziamenti solo a fronte della partecipazione a specifici progetti normalmente finanziati dal CSV (Centro Servizi Volontariato) e dalla Provincia, tutti gli operatori (siamo 25) presta il proprio servizio a livello di volontariato, forniamo quaderni e matite gratis, ma facciamo pagare i testi la cifra simbolica di 1 euro. La tessera associativa costa 5 euro, ma non è necessaria per l’accesso ai corsi. I partecipanti ai nostri corsi costituiscono una una sorta di piccola babele, abbiamo persone di lingua inglese, francese, persone che parlano solo il loro dialetto locale, ci sono anche analfabeti, provenienti soprattutto dall’area sub-sahariana. Persone che arrivano da tutti i continenti, ora anche Cina, Thailandia, Vietnam. Abbiamo molte culture diverse che cerchiamo di mettere insieme, ogni tanto facciamo anche qualche festicciola.
Adesso si sono aggiunti anche i profughi, una decina residenti a Villar, arrivano da Gambia, Guinea Bissau, Nigeria, Senegal.

Quali le problematiche con il mondo dell’Islam
Ci sono differenze tra donne marocchine e ivoriane, anche se entrambe di fede islamica, le ivoriane sono più aperte vengono anche la sera, molto meno le marocchine. Non gestiamo situazioni ad hoc nel senso che la classe è mista e tale rimane, questo crea qualche problema soprattutto con le marocchine. Sono di indole allegra, amano ballare e ridere, ma sono molto condizionate nel vivere quotidiano, basta anche solo la presenza di un uomo a bloccarle, si siedono in un angolo e tacciono. Assume grande importanza, nel loro comportamento, il giudizio della famiglia.
Non affrontiamo mai, volutamente, questioni e discussioni sulla religione. All’inizio (fino al 2000) l’abbigliamento femminile, tranne il velo, era molto vicino al nostro, poi, intorno al 2000, quando il numeri dell’immigrazione sono aumentati, hanno incominciato ad apparire le lunghe tuniche, oltre naturalmente il velo. Il vestiario viene usato come modo per rimarcare la propria identità culturale

Quale la convivenza con la cittadinanza
A Dronero non c’e’ una intolleranza manifesta e non ci sono stati problemi particolari, esiste pero’ un razzismo strisciante alimentato anche da campagne politiche che in questi ultimi anni hanno soffiato sul fuoco.
E’ però cambiata la tipologia di immigrati, molti sono i giovani che sono arrivati ospitati presso famiglie di parenti o connazionali che li hanno aiutati. Probabilmente hanno avuto una visione deformata della realtà in cui venivano a trovarsi con l’illusione che fosse tutto facile, mentre facile non e’. Il risultato e’ che ci troviamo di fronte ad una nuova generazione di insoddisfatti, a volte anche di arrabbiati, facendo un discorso sulla media, che tendono a pretendere quello che credono sia loro dovuto di diritto, quando invece così non può e non deve essere. La maggiore osservanza religiosa e’ uno degli indicatori di questo malessere, si rifugiano nella religione per trovare quelle sicurezze che non hanno trovato nella nostra società.

Molto interessante toccare con mano l’esperienza di chi ha dedicato tanti anni ad assistere gli immigrati cercando di fornire loro un elemento fondamentale per la loro integrazione quale la conoscenza della lingua italiana. Di fronte ad un problema enorme chi non ne esce bene, ancora una volta, è l’amministrazione pubblica. Viene concesso a persone di vivere sul nostro territorio, lavorare e partecipare alla vita sociale senza pensare alla necessità che queste persone apprendano e conoscano la nostra lingua e la nostra cultura, quando invece dovrebbe essere un obbligo. Come spesso accade è il volontariato vero, non quello di professione, che risolve i problemi più grossi in modo silenzioso ed efficiente.

MM

Inaugurazione Istituto Musicale nell’ex-Palazzo Savio

savio Bella giornata per la cultura e per Dronero che si regala una sede prestigiosa, e molto bella, per una istituzione pensata dal Sindaco Gianfranco Donadio e dal Prof. Andrea Bissi una ventina di anni fa, si tratta del Civico Istituto Musicale.

La nuova sede si trova nel palazzo Savio e più precisamente nei due piani lasciati liberi dagli uffici del Giudice di Pace, si tratta di un vecchio e nobile palazzo che fiancheggia la chiesa della Confraternita, nell’ala dell’edificio, anticamente usata come deposito per le carrozze, e’ da tempo insediato il Centro Giolitti. L’insieme di questi enti crea un polo culturale di assoluto pregio di cui la città di Dronero può sicuramente andare fiera. Ad arricchire l’offerta culturale anche la collezione di strumenti, provenienti da tutti i continenti, donati dalla vedova di GiovanBattista Goletti, alto funzionario della corte dei Conti e grande viaggiatore, dronerese di nascita, recentemente scomparso, che per lascito testamentario ha donato alla comunità dronerese la sua intera collezione, di più di centocinquanta strumenti, che hanno così trovato sede stabile nei locali di Palazzo Savio. Da segnalare anche la donazione di un prezioso armonium dell ‘800 da parte di Magda Koczka, cantante ed insegnante di tecnica vocale all’istituto.

La cerimonia di inaugurazione e’ stata indubbiamente all’altezza dell’evento, sia per organizzazione che per numero di partecipanti, la sala Concerti era piena all’inverosimile, cosi come il bel scalone che si snoda sui due piani dell’edificio. Una confortante prova di interesse della cittadinanza per una inziativa culturale.
Prima e dopo la parte ufficiale, in cui il vicesindaco Paolo Rovera è stato il protagonista indiscusso, i ragazzi prima ed alcuni insegnanti dopo, hanno deliziato l’evento con brevi esecuzioni, tutte di qualità e di interesse. Sentire riecheggiare le note di brani musicali famosi in quelle antiche sale ha riempito di gioia il pubblico che ha dimostrato con fragorosi applausi il suo apprezzamento, tanto da far dimenticare presto la noia per qualche intervento di troppo durante la parte ufficiale della cerimonia. Bella la citazione di Francesca Donadio che ha ricordato come le persone passano, ma le idee continuano a camminare sulle gambe di altre persone, dettagliata ed interessante la ricostruzione del lungo cammino dell’iniziativa fatta dal vicesindaco Rovera. Prolisso, invece, l’intervento dell’Assessore alla Cultura della Provincia, ma non le avevano abolite? visto che evidentemente così non è stato, ci ha senz’altro dato un motivo in più per augurarci che accada presto.

Ottima realizzazione per l’amministrazione Acchiardi, in particolare per il Vicesindaco Paolo Rovera che dell’iniziativa è stato il deus ex-machina, ora speriamo che la buona politica sappia anche proteggere dalla cattiva politica questa bella iniziativa. Per un Assessore alla Cultura di pregio esiste sempre, in agguato, un Assessore alla cultura che litiga tutti i giorni con la grammatica. Più volte in passato abbiamo assistito allo scempio che la cattiva politica ha fatto di buone idee e buone realizzazioni. Creare un filtro attaverso una fondazione, o qualcosa di simile, metterebbe al riparo dal rischio che si ripetano errori del passato.

MM

Posta a giorni alterni

musica Dal 1° ottobre la riorganizzazione: aumentano i costi diminuisce il servizio

Un comunicato di Poste italiane, inviato anche al nostro giornale, informava che a far data dal 1° ottobre entrerà in funzione – per ora in via sperimentale – il servizio di consegna della posta a giorni alterni a ciclo bisettimanale. In altre parole, nella provincia i 38 comuni della lista, riceveranno la posta una settimana nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì e la settimana successiva nei giorni di martedì e giovedì. Il sabato, si sa, ormai da tempo la posta non viene più consegnata.
La lista provvisoria non contempla nessun comune della Valle Maira mentre compaiono Castelmagno, Pradleves, Monterosso e Valgrana nella vicina Valle Grana.
Come dicevamo, il progetto è sperimentale, ma l’intenzione di Poste Italiane è di estenderlo, a partire dalla prossima primavera a tutto il territorio della provincia di Cuneo, capoluogo compreso e coinvolgerà complessivamente 5295 comuni italiani.
Poste Italiane porta dunque avanti il suo progetto di riorganizzazione dei servizi che, unito alla decisione di ridurre il personale di 15mila addetti complessivamente, dovrebbe consentire all’ente un risparmio significativo, dell’ordine di milioni di euro, in vista della privatizzazione. L’amministratore delegato Francesco Caio punta anche alla quotazione in borsa dell’azienda, con la cessione del 40% del capitale ed un piano industriale che prevede la chiusura di numerosi sportelli, l’aumento delle tariffe e la contestuale riduzione dei servizi.
Il piano, dalla sua presentazione la scorsa primavera,ha suscitato forti proteste da parte dei lavoratori addetti, dei sindacati degli utenti, degli editori Fieg (Federazione it. Editori giornali) e Fisc (Federazione it. Settimanali cattolici) in primo luogo, della politica e della stessa Unione Europea che considera la riduzione o l’interruzione del servizio una violazione al diritto alla libera informazione dei cittadini.
Ciò nonostante il progetto va avanti e Poste Italiane lo motiva come una necessità inderogabile dovuta al calo della domanda, ai costi fissi elevati e alla difficoltà geografica di raggiungere determinate aree rappresentata dal nostro territorio ed infine ai tagli dello Stato nel supporto al cosiddetto “servizio universale”.
Intanto, dal 1° ottobre il francobollo per spedire una semplice lettera o cartolina passerà dagli attuali 80 centesimi a 95 (e non dimentichiamo che il 1° dicembre scorso si era già registrato un aumento di altri 10 cent da 70 a 80).
Aumentato anche dallo scorso 11 agosto il costo pagare i bollettini di conto corrente postale passato da 1,30 euro a 1,50.
Mancano dati ufficiali al riguardo, tuttavia pare evidente che se diminuiscono i servizi offerti da Poste e aumentano le tariffe caleranno anche le richieste dei medesimi servizi perché cittadini e aziende saranno costretti a rivolgersi altro. Insomma, il classico gatto che si morde la coda.
S.T.

Cattive abitudini

musica Cattive abitudini

Dronero e la Valle Maira sono amate da tante persone che vivono nelle più disparate regioni d’Europa e del mondo. Tutti abbiamo visto aggirarsi, per le via della nostra bellissima cittadina, uomini e donne dalle fattezze nordiche che ai più anziani ricordano pagine tristi e drammatiche della nostra storia, persone che attraversano mezza Europa per godere delle nostre bellezze. A quanto pare non la pensano così gli indigeni, o se preferite coloro i quali in questa terra sono nati, viste le cartoline che sotto pubblichiamo. E l’Amministrazione Comunale che fa ? Lascia correre, in fondo i voti contano e le multe, si sa, non si sposano molto bene con la popolarità. Laissez-faire, questo potrebbe il motto di questa Amministrazione quando si tratta di rispetto delle regole della pubblica convivenza, non è un caso se a Dronero non esiste un controllo di velocità in area urbana.

 

Piazza Martiri Uso del Viale di platani,fronte Teatro Comunale, come parcheggio

 

Piazza San Sebastiano (in fase di restauro!). Parking, ex area pedonale, con tanto di severo divieto di sosta

 

Via Roma Parking nell’area pedonale

 

I Portici Uso dello spazio pubblico con tendenze “espansive”. A sinistra lo spazio vuoto.
A destra. In bella mostra, cassette vuote accatastate, cassoni industriali per la frutta, in pura plastica, e relativo trasportatore, così da essere comodi all’evenienza. Gimkana obbligata per trovare la strada da parte dei cittadini e dei turisti, il tutto all’ombra di un bel porticato di pietra recentemente restaurato.

 

Piazza Manuel di S.Giovanni Tanto valeva lasciare la antica casa del fabbro, il Comune ha speso soldi per l’acquisto, speso soldi per la riqualificazione e poi alla fine è diventato un banale parcheggio.

 

Per non farci mancare nulla una bella parabola stile Basse di Napoli, questo nella Piazza principale.

R.D.